Fonte: Accademia nuova Italia

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18/09/2017
 

THX duemiladiciassette: "i nuovi cloni"

di Andrea Cometti

 

Cari Fratelli.
Il grande architetto ha trionfato, la sostituzione silenziosa alla guida delle unità di carbonio è completa. I cloni addomesticati e inconsapevoli sono pronti a tutto, anche all’autodistruzione: quando la fantascienza diventa realtà.

  
E infine, ci siamo arrivati !
Hanno vinto loro, realizzando quel paradiso fantascientifico, ipertecnologico e post-umano ma molto, molto eccitante, che tanti geniali scrittori e registi avevano, quasi timidamente, sognato e descritto nelle loro opere.
E’ il mondo ipotizzato da Isaac Asimov, degli antesignani Giulio Verne e Filippo Tommaso Marinetti, con le magnifiche incursioni cinematografiche di Fritz Lang autore di “Metropolis”, (pellicola del 1927) o dei miti Stanley Kubrick e George Lucas, il creatore di “Guerre Stellari”, che nel 1971 partorì, quello che sembra proprio essere, il nostro attuale presente: “L’uomo che fuggì dal futuro - Thx 1138”, film culto con un giovanissimo Robert Duvall.
E come non ricordare i film anni ’50 e ’60, che tanto hanno fatto fantasticare intere generazioni, con i caschetti viola di “Missione Ufo”, le simpatiche orecchie a punta del vulcaniano Spack di “Star Trek”, fino allo spettacolare quanto riflessivo “Matrix”.
E “Spazio 1999”: forse già nel titolo covava un sinistro presagio?
I loro sogni, per nostra sfortuna, si sono in gran parte realizzati: “ Non viviamo forse, noi oggi, in felice compagnia di molti Drughi inferociti tele-trasportati direttamente da Arancia Meccanica ? ”. Tra stupri, droga, furti e “Ultraviolenza”, termine con il quale “Alex” Malcom Mac Dowell indicava le estreme violenze gratuite perpetrate a chichessia; e riducendo le violenze modaiole d’oggi a roba vecchia, poco originali, avendole già descritte quel mezzo matto di Kubrick 50 anni fa, con cura psichiatrica “Ludovico” e madri “matrigne” dagli improbabili capelli blu metalizzato comprese.
Tutte trame cinematografiche, viste con gli occhi di oggi, dai toni spesso profetici, compresa quella di “2001: Odissea nello Spazio”, sempre del leggendario Kubrick e nonostante circoli un video “testamento” in cui dichiara di aver girato “lui”, i filmati dello sbarco sulla luna!
Ma poco importa, nella nostra epoca di relativismo spinto, in cui regna la post-verità, che: “Gli americani non siano realmente sbarcati sulla luna è un dettaglio che non importa nulla a nessuno”. Sulla morte prematura, poi a soli 70 anni e per il solito infarto, dell’autore del “Dottor Stranamore”, di “Full Metal Jacket” e “Shining”, mentre finiva di realizzare il massonico “Eyes Wide Shut”, si sono fatte strane congetture da parte dei soliti complottisti.
Complottisti impenitenti o bufalari sospettosi che vedono disegni torbidi dappertutto? Non sembrano forse tutte trame di film già visti? dalle Torre Gemelle del 11 settembre, con aerei militari Usa a sfondare le Twin Towers a suggello di una "Demolizione controllata", al già citato sbarco sulla luna, fino alla morte di Osama Bin Laden con la regia dell’Isis stessa, passando per Lady Diana Spencer, eliminata perchè gravida di un fratellastro reale musulmano.
A contorno, le mitiche scie chimiche, una Hollywood giudaica “manipolatrice” con astronavi aliene e rettiliani della Bildenberg, che programmano chissà quale complotto ai danni dell’umanità intera. I poveri Soros, Rockfeller e Rothshild i nomi che vanno per la maggiore, per questa che spesso viene definita come, una blindata e misteriosa: “Oligarchia finanziaria Giudaico-Massonica”.
Massoni “per sbaglio” ed Ebrei “per caso”, con molti post-cattolici di “Rito Argentino” e tutti nella nuova religione dell’olocausto? Forse, ma le prove, i fatti? e i politici, i magistrati, i giornalisti d’inchiesta con la grande stampa cosa dicono, o "non dicono", come si muovono?
E’ forse questa una nuova distinzione e contrapposizione: “complottisti contro non-complottisti”, da aggiungersi, ai classici “progressisti contro conservatori”, “euroscettici contro euroeuforici” del post minestrone destra e sinistra con in mezzo i nuovi untori dei "populisti"?
Invero, nel mondo d’oggi due categorie antropologiche ben distinte s’intravedono, a seguito di una inconsapevole “mutazione mentale” in atto e con relative differenze e caratterizzazioni, potendo tra l’altro ben distinguerle e riconoscerne l’appartenenza dei singoli anche nel quotidiano:
a) i “veterani”, (essendo tali, perchè nati in genere nel millennio scorso), ovvero degli Homo Sapiens “Sapiens”caratterizzati dall’aver ancora un retaggio di umanità, oltre che l’indispensabile libero arbitrio, consapevolezza e spirito d’osservazione.
b) i “Sapiens Tecnologicus”, dei cloni post-umani corrispondenti ai nati dopo il fatidico 2000: umanoidi metà uomo e metà macchina, avulsi dalla realtà terrestre, collegati wi-fi a internet, face-book e quant’altro, che vivono una loro realtà virtuale in perfetto stile “Matrix”.
Nel mezzo anche, la variante “c”:
c) strani ibridi mutanti, di 80 enni “cadaveri inconsapevoli”, stilistoidi e vecchie racchie rifatte, con parrucconi rossi “ministeriali” d’ordinanza, efebi trasgender, esperti culinari della post-gastronomia vegana, ma anche decerebrati “stalloni pelosi” iper-palestrati, tutti adepti del “Grande Fratello” di Orwell, tutti rigorosamente tecno-collegati.
Categorie che testimoniano una vera e propria “sostituzione antropologica”, analoga al passaggio tra Neanderthal e Homo sapiens, che dopo un periodo di coabitazione videro la seconda tipologia umana (la nostra), sostituire la prima, nella classica e darwinesca “Selezione della specie” seppur lasciando fino ad oggi qualche traccia genetica in taluni esemplari.
Un processo irreversibile, più mentale che genetico come detto, ma estremamente veloce dal punto di vista temporale e forse stimolato da una regia esterna “illuminata”. Con una forzata coabitazione delle due specie che vedono coesistere troppo spesso poco “pacificamente”, genitori e figli, mogli e mariti, gruppi etnici e linguistici diversi, in una “Babele” che in realtà è il trionfo della incomunicabilità e dell'odio.
Trionfo della fantascienza quindi, che diventa realtà con i nostri cloni del “Sapiens tecnologicus”: uomo macchina dio virtuale di se stesso e dei suoi sogni, ma anche figlio degli incubi “terminali” dei profeti “chiaroveggenti” George Lucas e Stanley Kubick, misteriosi registi del nostro presente.

 

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