http://it.euronews.com/

13/11/2017

 

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito la regione di Sulaymaniyya, in Iraq, nei pressi del confine con l'Iran

 

Sono oltre 200 le persone rimaste uccise dalla forte scossa di terremoto che ha colpito la regione al confine tra l’Iraq e l’Iran. L’epicentro del sisma di 7,3 gradi sulla scala Richeter registrato domenica sera era localizzato a 25 km di profondità vicino alla città di Halabja, tra le montagne della provincia irachena di Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno.

Il bilancio, che per quanto riguarda l’Iran non ha fatto che aumentare nel corso delle ore successive alla scossa, conta almeno 1600 feriti.

 

Il sisma è stato chiaramente avvertito in Turchia, dove non si registrano tuttavia vittime nè danni, e fino al Qatar. Almeno 3 tra le numerose scosse di assestamento che hanno seguito il terremoto sono state superiori ai 4,3 gradi sulla scala Richeter.

 

Molte delle aree colpite dal sisma sono prive di elettricità e particolarmente difficili da raggiungere da parte dei soccorritori.

 


http://www.repubblica.it/

13/11/2017

 

Terremoto al confine tra Iran e Iraq, oltre 300 morti e migliaia di feriti

 

I soccorsi sono resi difficili dalle numerose frane che si sono verificate in seguito alla scossa. L'ayatollah Khamenei mobilita tutti i corpi di sicurezza

 

È pesantissimo il bilancio, ancora provvisorio del sisma di magnitudo 7.3 che domenica ha colpito l'Iran e l'Iraq. Si parla di 339 morti e oltre 2.530 feriti. Nella Repubblica islamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti.

 

Terremoto in Iraq: la scossa in un bar di Sulaymaniyah, clienti in fuga:

 

Molte le frane che si sono verificate in seguito alla scossa e che rendono difficili i soccorsi. Le immagini postate su Twitter hanno mostrato la gente nel panico che fuggiva da Sulaimaniyah, nel nord dell'Iraq, durante il terremoto. A Danbandikan molte strutture sono crollate

 

Terremoto in Iran: i danni mostrati dalla tv di stato:

 

Secondo l'istituto geologico americano, la scossa è stata registrata a una profondità di 25 chilometri, a una trentina di chilometri a sud-ovest della città di Halabja, in una zona montuosa della provincia irachena di Suleimaniyeh. Il sisma è stato avvertito alle 20:18, ora italiana, ed è stato chiaramente sentito anche in Turchia, Paese in cui - almeno al momento - non si registrano né danni né vittime.

 

• LE ZONE PIU' COLPITE
In Iran, le città più colpite sembrano essere quelle di Qasr-e Shirin, alla frontiera con l'Iraq, nella provincia di Kermanshah, e Azgaleh, circa 40km a nord-ovest. "Stiamo installando tre campi di emergenza nella zona", ha riferito il vice-governatore di Kermanshah. Una trentina di squadre di soccorso della Mezzaluna Rossa si stano trasferendo nella zone più colpite ma il loro compito si preannuncia difficile perché molte strade sono state interrotte e ci sono stati smottamenti di terreno. Le scuole rimarranno chiuse  nelle provincie di Kermanshah e Ilam.

In Iraq, a Darbandajan, e in Iràn, nella provincia di Ilam, le autorità hanno chiesto agli abitanti di dormire fuori casa.


• KHAMENEI MOBILITA FORZE DI SICUREZZA
"L'obiettivo dei responsabili ora è quello di accelerare gli aiuti e di soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie". La guida suprema iraniana Seyyed Ali Khamenei, citato dall'Irna, ha inviato un messaggio al Paese e ha chiesto a esercito e pasdaran di intervenire nelle aree colpite dal sisma. Il ministro dell'Interno, Abdolreza Rahmani Fazli, ha riferito che sono stati allestiti ospedali da campo e di temere per le aree rurali "dove si prevedono altre vittime".

 

Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, è in contatto permanente con il ministero dell'Interno. È stato creato un comitato di crisi che ha già tenuto una riunione di emergenza per valutare l'entità della tragedia. Il sisma ha causato importanti danni nei villaggi di  Kermanshah, Ghasr Shirin, Sarpul e Azgale, e ha interessato anche l'Iraq.

• LA MACCHINA DEGLI AIUTI
L'agenzia IRNA riferisce intanto che le autorità della regione iraniana di Kermanshah stanno distribuendo tende e coperte tra la gente, rimasta al freddo durante la notte. La corrente è stata ripristinata quasi ovunque, tranne che a Sar pol Zahab. Mobilitati 145 elicotteri delll'aviazione per il soccorso ed il trasporto dei feriti; l'esercito ha inviato 4 dei suoi battaglioni nelle zone terremotate.

Si trovano già a Kermanshah, sia il comandante dell'esercito iraniano, sia il comandante del corpo dei Pasdaran. In particolare, il reparto del genio militare dei Pasdaran, la base Khatam Al Anbiyah, ha spiegato il comandante Abdollahì all'agenzia Mehr, è entrato in azione per rimuovere le macerie nelle regioni di Kermanshah, ma anche in quella di Elam, a sud-ovest del territorio iraniano.

• I PRECEDENTI
Nell'aprile del 2013 la repubblica islamica d'Iran fu colpita da due terribili scosse, a distanza di sei giorni l'una dall'altra, la prima di magnitudo 6,4, la seconda di 7,7, la più alta mai registrata nel paese dal 1957. I due terremoti fecero una quarantina di morti, un numero esiguo se paragonato alle oltre 40.000 vittime (e i 300.000 feriti) del terremoto di magnitudo 7,4 verificatosi nel paese nel giugno del 1990.

 

http://www.corriere.it/

12 novembre 2017

 

339 morti e 2530 feriti

 

La scossa è stata percepita anche in Turchia e negli Emirati Arabi Uniti. Nella Repubblica islamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti

 

Sale a 339 morti e oltre 2.530 feriti il bilancio del sisma di magnitudo 7.2 che ieri ha colpito la zona di confine tra Iraq e Iran a nord est di Baghdad. La scossa è stata percepita anche nei Paesi vicini, dalla Turchia agli Emirati Arabi Uniti. 

 

Il sisma è stato registrato a 23,2 km sotto la superficie, una profondità che può causare danni pesanti, soprattutto nelle zone rurali, dove molte case sono costruite con mattoni di fango che si sgretolano facilmente. In Iran, le città più colpite sembrano essere quelle di Qasr-e Shirin, alla frontiera con l’Irak, nella provincia di Kermanshah, che ha annunciato tre giorni di lutto, e Azgaleh, circa 40km a nord-ovest. Il terremoto è stato avvertito fino a Baghdad, dove numerose persone hanno abbandonato le loro abitazioni. 

 

I soccorsi 

«Stiamo installando tre campi di emergenza nella zona», ha riferito il vice-governatore di Kermanshah. Una trentina di squadre di soccorso della Mezzaluna Rossa si stano trasferendo nella zone più colpite ma il loro compito si preannuncia difficile perché molte strade sono state interrotte e ci sono stati smottamenti di terreno. Le scuole rimarranno chiuse nelle provincie di Kermanshah e Ilam. In Irak, a Darbandajan, e in Ira’n, nella provincia di Ilam, le autorità hanno chiesto agli abitanti di dormire fuori casa. Intanto in Iran, la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, ha mobilitato tutti i corpi di sicurezza per accelerare le operazioni ed estrarre le vittime dalle macerie. Khamenei ha ordinato il coinvolgimento nei soccorsi dell’esercito, dei Guardiani della Rivoluzione e della forza di Volontari Islamici Basij. La Guida suprema ha esortato «tutte le capacità» del Paese a mettersi rapidamente in moto per estrarre chi è sotto le macerie ed evitare un numero maggiore di morti. Il presidente iraniano, Hassan Rohani, è in contatto permanente con il ministero dell’Interno, ed è stato creato un comitato di crisi che ha già tenuto una riunione di emergenza per valutare l’entità della tragedia.

 

La diga danneggiata

E intanto sull’area c’è anche il rischio di un’inondazione: la diga di Derbendkhan, vicina all’epicentro del sisma, è stata danneggiata: nel caso in cui ci fosse un collasso della struttura l’onda artificiale che si creerebbe potrebbe confluire nel bacino di una diga vicina, quella di Hamrin. Anche se il ministero delle Risorse naturali iracheno assicura che la situazione è preoccupante ma controllabile. 

 

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