Euronews - 11/08/2017 - Mentre l’amministrazione Trump è al lavoro con i suoi alleati per trovare una soluzione diplomatica alla crisi con la Corea del Nord, la parola passa agli esperti di intelligence che spiegano cosa potrebbe accadere nell’eventualità si arrivasse ad un conflitto. Bruce Klingner, ex capo della divisione CIA per la Corea: “Con circa 10mila mezzi di artiglieria che potrebbero colpire Seul senza spostarsi e con un milione di uomini a ridosso della zona demilitarizzata, la Corea del Sud è quella che nella penisola è chiaramente in una situazione militare terribile. Più obiettivi bombardi sul suolo nordcoreano, maggiore è il potenziale di una guerra totale sulla penisola. Questo potrebbe portare a centinaia di migliaia di vittime sia in Corea del Sud che in Giappone”. Proprio per questo la Corea del Sud, dopo un vertice di emergenza, si è detta pronta ad agire immediatamente contro qualsiasi provocazione di Pyongyang.


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Aug 10, 2017

 

Il gioco è finito, la Corea del Nord ha vinto

 

“Il presidente degli Stati Uniti "Donald Trump può piagnucolare e sbraitare quanto vuole, ma oggi viviamo in un mondo in cui la forza degli Stati Uniti è meno rilevante che mai”, scrive Foreign Policy.

 

Il Washington Post aveva scritto ieri che la Corea del Nord ha una gran numero di testate nucleari pronte per armare i suoi missili, compresi i missili balistici intercontinentali in grado di colpire gli Stati Uniti. "In altre parole, il gioco è finito", — ritiene il giornalista Jeffrey Lewis. L'articolo a cui si riferisce il giornalista contiene due valutazioni. Quella datata 28 luglio recita come segue: i servizi segreti ritengono che "la Corea del Nord ha prodotto armi nucleari, che possono essere montate sui missili balistici", compresi quelli intercontinentali. Un'altra valutazione, pubblicata ancora prima a luglio, ipotizza che la Corea del Nord dispone di 60 armi nucleari, numero superiore alle stime precedenti diffuse nei media. "Unite queste due cose ed è chiaro che restano chiuse le opportunità per il disarmo nucleare della Corea del Nord, o tramite la diplomazia o la forza," — ritiene Lewis. La grande domanda è cosa fare dopo. "Alcuni dei miei colleghi pensano ancora che gli Stati Uniti possano convincere la Corea del Nord a rinunciare ai suoi programmi nucleari e missilistici, o almeno congelarli, ma personalmente non ne sono sicuro," — prosegue il giornalista. Tuttavia esiste solo un modo per verificare se è possibile: negoziare con la Corea del Nord. Altre soluzioni sono terrificanti. Non esiste una soluzione militare efficace. La Corea del Nord ha un numero imprecisato di missili con testate nucleari, forse 60, compresi razzi che possono raggiungere gli Stati Uniti. "Pensate che gli attacchi missilistici degli Stati Uniti possano distruggerli? Che nessuno dei loro missili resterà integro e colpirà Seul, Tokyo o New York? Che il sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti funzionerà meglio di quanto previsto dai loro sviluppatori e intercetterà tutti i missili puntati contro l'America e non solo la maggior parte? Volete vivere con queste domande?" — scrive l'autore dell'articolo. "Un giorno potremmo neutralizzare la maggior parte dei missili, salveremo Seul e New York, ma potremmo perdere alcune città, diciamo Tokyo. Due su tre?..Non è male, non è vero?" — ironizza il giornalista. "Sto scherzando ma non completamente. Benvenuti nel nuovo mondo. E non dire che non vi avevo avvertito," — conclude.

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ago 10, 2017

 

Tutti gli obiettivi Usa nel mirino della Corea 

 

La Corea del Nord è pronta a colpire le basi americane nel Pacifico; l’agenzia di stampa del regime nordcoreano KCNA ha dichiarato che il piano d’attacco prevede il lancio in contemporanea di quattro missili balistici a raggio intermedio Hwasong-12 (KN-17), per colpire l’asset americano di Guam: la base dell’US Air Force Andersen dove sono schierati i bombardieri strategici B-52 Stratofortress, B-1 Lancer e B-2 Spirit del 36th Wing.

I missili IRBM che Kim Jong-un minaccia di lanciare contro la base Andersen- dove si trovano 9,000 americani tra personale militare e civili – dovrebbero percorrere 3.356,7 km; attraversando lo spazio aereo giapponese delle prefetture di Shimane, Hiroshima e Kochi per cadere forse in mare a poche miglia di distanza dalla base. Sono diversi e ugualmente importanti gli obiettivi strategici più vicini e alla portata dei missili a raggio intermedio Pukgukson-2 (KN-15): che il regime nordcoreano possiede in largo numero.

 

Corea Del Sud

L’istallazione militare più vicina al 38° Parallelo è la base dell’US Army di Camp Humphreys (USAG-H). Situata all’interno della città portuale di Pyeongtaek. Oggi oltre al campo d’aviazione dove sono schierati gli elicotteri da combattimento UH/HH-60 Pave Hawk e AH-64 Apache della Talon Brigade del 2nd Infantery, ci sono diverse unità di supporto tattico e diretto dell’esercito degli Stati Uniti, compresa la 501 Bridata dell’intelligence. Il personale americano ammonta a 10,000 uomini dei 28,500 presenti in Sud Corea.

La seconda base a portata dei missili nordcoreani è identificabile nella Kunsan Air Force Base. La base si sviluppa intorno ad un campo di volo costruito dai giapponesi che presero possesso della zona nel 1939 stabilendovi una base avanzata per i propri intercettori è dal 1945 una base per i bombardieri americani largamente usata durante il conflitto di Corea. È del “The Wolf Pack”, dell’Ottava Forza Aerea dell’US Air Force ed è una delle due principali installazioni dell’Aeronautica USA insieme all’Osan Air Base.

 

Okinawa

Sull’isola giapponese di Okinawa, sotto la giurisdizione dell’omonima prefettura, si localizza la Kadena Air Base, asset di fondamentale importanza per gli USA nel Pacifico. Vi è schierato il ‘Team Kadena’ del 18th Wing che comprende dodici caccia da superiorità aerea F-22 Raptor, diverse squadriglie di F-15 Eagle. A Kadena sono 18.000 gli americani, tra personale militare e civili. Sempre sull’isola giapponese posizionata anche la base dei Marine di Futenma (MCAS Futenma) con approssimativamente 3,000 Marines del 1st Marine Aircraft Wing. Qui gli USA hanno schierato diverse squadriglie di cacciabombardieri F/A-18, velivoli multiruolo MV-22 Osprey e gli aerei cargo KC-130 Super Hercules.

Il piano d’attacco nordcoreano che prevede il lancio di missili a raggio intermedio su obiettivi militari americani nel Pacifico è stato illustrato dal generale Kim Rak-gyom, capo dell’unità balistica speciale, e secondo quando minaccia il dittatore di Pyongyang, potrebbe essere messo in pratica nella metà di agosto.

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