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3 settembre 2017

 

La «disco-ball» e la «clessidra» Ecco gli ordigni nucleari di Kim

di Guido Olimpio e Guido Santevecchi

 

L’agenzia coreana Kcna mostra le foto della testata atomica provata dal regime

La bomba H «da 120 chilotoni», undici volte più potente di quella di Hiroshima

 

Il Rispettato Maresciallo, come tutti lo chiamano a Pyongyang, continua a dirigere e proiettare il suo film apocalittico. L’ufficio propaganda ha diffuso una foto di Kim Jong-un che ispezionava un cilindro metallico a forma di clessidra: «È una bomba H, un ordigno termonucleare con una potenza esplosiva aggiustabile tra decine di chilotoni e centinaia di chilotoni, con grande forza distruttiva», dice la didascalia di accompagnamento fornita dall’agenzia nordcoreana Kcna. Gli analisti a prima vista credono che la «clessidra» sia pronta per essere montata su un missile. 

 

L’onda elettromagnetica

E sempre la Kcna fornisce un’indicazione importante su come potrebbero usarla: facendola esplodere ad alta quota sopra un obiettivo allo scopo di scatenare un’onda elettromagnetica (Epm) in grado di paralizzare ogni sistema vitale. Tattica non certo inedita, ma che può avere un grande impatto. In queste ore intelligence e scienziati, sia pure tra molte difficoltà, sono impegnati a valutare due aspetti chiave: la potenza e lo status del programma. Fonti statunitensi citate dalla rete Cnn affermano che l’ordigno provato avrebbe una potenza di 120 chilotoni mentre ufficiali sud coreani l’abbassano della metà. Comunque un’arma devastante se si tiene conto che quella usata a Hiroshima era di 15.

 

Le caratteristiche

Militari e tecnici sono poi cauti sulle caratteristiche. Un «partito» ritiene che Kim abbia davvero testato una bomba all’idrogeno, conseguendo quindi un risultato eccezionale. Un secondo non esclude che si tratti, invece, di uno modello di tipo convenzionale ma reso più distruttivo. Grande attenzione anche alle immagini, con la comparazione tra la famosa «disco ball» apparsa un anno fa mentre il leader la osservava con attenzione e la «clessidra» di domenica, di nuovo mostrata al presidente.

 

I dubbi sui veicoli di rientro

Pyongyang e il Pentagono sono concordi nel presentare la prova sotterranea come un passaggio chiave. Solo poche settimane ambienti militari citati dal Washington Post avevano predetto che entro il 2018 la Corea del Nord avrebbe inserito nel suo arsenale un vettore a lungo raggio, dotato di atomica, in grado di colpire il territorio statunitense (tutto o in parte). Una meta ormai conseguita. Resta sempre il dubbio sul veicolo di rientro, quello che deve «portare» la testata verso l’obiettivo. Gli osservatori hanno idee diverse in quanto più volte sono emerse notizie su problemi incontrati dagli ingegneri del regime nella messa a punto, con il dispositivo andato distrutto durante un esperimento. Valutazione però contestata da altri per i quali la Corea del Nord ha superato anche gli ultimi ostacoli. Da qui gli annunci trionfali quanto minacciosi.

 

 

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