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23 febbraio 2017

 

La fragilità, il silenzio e la lotta dei piccoli

di Pierluigi Ontanetti

 

Venerdì 17 febbraio è morto un piccolo grande uomo, Gigi Ontanetti (si firmava “Piccolo uomo”), amico della nonviolenza e cittadino del mondo:  Cresciuto all’Isolotto, quartiere povero di Firenze, operaio, educatore scout, formatore, Gigi ha visto nascere la comunità di base dell’Isolotto con Enzo Mazzi. Ha donato ogni singolo momento della sua vita a cercare di riempire di significato parole come giustizia, nonviolenza e dignità.

 

Il 3 ottobre 1993 era con il piccolo gruppo di pacifisti che attraversò il ponte Vrbanja di Sarajevo, dove fu ucciso il suo amico Gabriele Moreno Locatelli

 

Dopo l’esperienza in Kossovo come Osservatore di Pace durante la cosiddetta “guerra umanitaria” aveva scoperto di avere un tumore.

 

* Articolo segnalato dalla Comunità delle Piagge di Firenze

 

Piano piano, ho scoperto che debole diventa solo il corpo, grazie al passare del tempo terreno.

Piano piano, camminando tra il silenzio degli uomini che uccide l’anima, e il sorriso di chi non ha più lacrime, ho imparato che accettare la conflittualità e viverci dentro, significa accogliere la propria fragilità e la fragilità altrui.

Piano piano, camminando dentro il giorno e la notte, ho imparato, piano piano, che vivere la lotta significa non morire mai.

Piano piano, ho imparato che per vivere la lotta occorre il silenzio dentro.

 

Piano piano, si può arrivare al silenzio dentro che ti fa sentire la vocina.

Piano piano, ho imparato che per cercare la verità occorre il silenzio dentro e sentire la vocina.

Piano piano, ho imparato che chi sa tutto e non sbaglia mai non esiste, e se esiste è nato cadavere, mai ha sentito la carezza del sole.

Piano piano, ho imparato che essere “piccoli” è meglio che essere dei potenti.

Piano piano, ho imparato che preferisco essere chiamato “sbagliatore” che non essere considerato un essere umano… meritevole di sole e di libertà.

Piano piano, ho imparato che il mio essere sacro, perché unico e irripetibile, è più importante del mio corpo.

Piano piano, ho imparato che la libertà si trova superando la paura che è in noi.

 

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