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25 ottobre 2017

 

Xi rieletto segretario del PCC. Supereremo questo momento, abbiamo davanti un futuro radioso

di Daniele Priori

 

Con il via libera dei 2.300 delegati del Partito Comunista Cinese (83 milioni di iscritti), il presidente Xi Jinping si appresta a governare la Cina per altri 5 anni, forte di un appoggio pressoché unanime e di un consenso che ha portato le sue 14 teorie ad essere iscritte nella Costituzione, al pari di Mao e di Deng Xiaoping.
Presentando i nuovi membri del Comitato permanente nella Grande Sala del Popolo, Xi ha espresso gratitudine all’assemblea ed ha affermato che “La conferma a segretario generale non solo è un’approvazione del mio lavoro, ma anche un incoraggiamento che mi sprona ad andare avanti”.
La via è quella di una Cina moderna e dinamica, capace di stare sui mercati ma anche di conciliare l’economia con il sociale e con il clima: a questo serve un Partito comunista cinese forte, in grado di essere “al servizio del popolo” e di “svolgere il ruolo di pioniere dei tempi e quello di pilastro della nazione”, ovvero di avere un pieno controllo della società e degli apparati istituzionali. E per arrivare a questo bisogna avere innanzitutto tolleranza zero nei confronti della corruzione, un dramma in Cina, e dare al Paese le riforme sociali ed economiche di cui necessita. “Oggi – ha spiegato Xi – la Cina sta passando una fase monto dura e difficile, ma il domani sarà radioso”.
Il Politburo sarà formato, oltre che da Xi, da Li Keqiang, riconfermato premier, da Li Zhanshu, Wang Yang, Wang Huning, Zhao Leji e Han Zheng (capo Pcc Shanghai). Tutti ultrasessantenni, nessuno che faccia pensare ad un successore del presidente nel 2022.

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