Fonte: RT Actualidad

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Lug 23, 2017

 

La nuova guerra ibrida pilotata dalle elite finanziarie globali

Traduzione e note: Luciano Lago

 

Siamo sprofondati in una guerra di tipo nuovo, una “guerra ibrida” che si sviluppa per la riprogrammazione del mondo ma non ne siamo ancora  consapevoli, lo scrive Vladimir Lepiojin.

“Mentre i militari russi respingono i terroristi tenendoli lontani  dalle loro frontiere, in Siria, il principale nemico globale sta rafforzando le sue posizioni vicino e dentro la Russia”, come scrive l’analista internazionale Vladimir Lepiojin.

” Una nuova guerra mondiale che, secondo alcuni, si trova  sul punto di scoppiare e che, secondo altri, non potrà’ non coinvolgere la Russia, si viene realizzando, e il grande paese euroasiatico rimane come l’obiettivo principale di questa guerra mentre  la stessa Russia sta soffrendo giornalmente perdite fisiche, economiche, socioculturali, di reputazione e di altro tipo, scrive il politologo in un articolo per il Ria Novosti.

Leppiojin sottolinea che i soggetti di questa nuova guerra globale non sono gli Stati, come abitualmente accadeva fino alla metà del secolo scorso, ma i proprietari ed i beneficiari del denominato mercato globale.  Sono loro e non gli islamisti quelli che hanno installato le loro basi vicino alle frontiere russe, organizzando il colpo di Stato in Ucraina, quelli che hanno imposto sanzioni economiche contro Mosca e quelli che dirigono la disinformazione contro la Russia, attuando la pulizia etnica dei cittadini di lingua russa dall’est dell’Ucraina e che diffondono la discordia tra i paesi vicini della Russia , segnala l’analista.

Questo è il punto essenziale che mette in rilievo l’analista: bisogna capire che, quando si parla di un conflitto mondiale dove si potrebbe intendere una strategia tradizionale  di carattere imperiale, in realtà non si tratta semplicemente di una battaglia per conquistare territori o risorse ma piuttosto di una guerra per il controllo mondiale.

Le nazioni con nome proprio che appaiono come aggressori sono soltanto la maschera dietro la quale si occultano i veri aggressori, le elite di potere che chiaramente non hanno patria nè affinità ideologica ma piuttosto hanno una depravata ambizione ed una perversa e smoderata sete di controllo.

La Storia ci riporta alle guerre vissute nel secolo scorso (includendo i due conflitti mondiali) e quelle attuali . La storia tende a semplificare la cronaca di questi eventi mettendo in evidenza le cause immediate ed i pretesti che che provocano queste guerre senza prestare attenzione alla corrente sotterranea di attori senza patria che gestiscono in modo occulto entrambe le parti della contesa a proprio beneficio.

Bisogna anche comprendere che in queste guerre rimangono sempre perfettamente delimitati quelli che sono gli aggressori e coloro che semplicemente di difendono contro questa aggressione. Nell’attualità è facile vedere che la Russia costituisce l’obiettivo principale dei fantocci delle infernali elites economiche semplicemente perchè si oppone al loro piano macchiavellico di dominio e di soggezione dell’umanità.

Le elite globali segnano il ritmo della globalizzazione, definiscono gli obiettivi strategici e determinano il grado e la direzione nell’utilizzo della forza. Nel frattempo, afferma l’autore, paesi come la Turchia, il Qatar, la Polonia e l’Arabia Saudita sono i reggimenti dell’avanguardia delle supersocietà occidentali, chiamati a relizzare gli attacchi nelle intensità e nelle direzioni determinate.

Questi sono, secondo l’autore, quelli che servono come carne da cannone per realizzare la nuova “super nazione finanziaria”.

Bisogna trascendere la superficialità delle presunte guerre ideologiche o religiose e comprendere che tanto l’una come l’altra sono sono utilizzate per quelli che detengono il potere e soddisfare le proprie ansie di devastazione e le necessità patologiche di controllo.

Inoltre ci sono quelli che sono destinati a morire sul campo di battaglia, fisicamente o moralmente nelle aree di interesse globale. Si tratta quasi sempre di mercenari delle società private, terroristi così come giornalisti e politici utilizzati per fini concreti di natura militare.

Peculiarità della nuova guerra

L’analista accentua il fatto che la “nuova guerra mondiale non è una lotta per i territori ma per le leve di comando della coscienza delle masse e delle elites”. A suo avviso, in questa fase si sviluppa una guerra per la riprogrammazione della maggior parte del mondo e la sua peculiarità è quella che non c’è bisogno di eliminare i nemici fisicamente.

“Il compito consiste nel disarmare il nemico in forma volontaria o causare una guerra civile nel suo territorio, un qualche cosa che già sta accadendo in Ucraina, che è accaduto con le primavere arabe, che deve accadere, secondo i progetti degli strateghi occidentali, anche in Russia”, sottolinea Lepiojin.

Non c’è dubbio rispetto a questo che il campo di battaglia e il maggiore obiettivo per l’Impero Economico globale sono le menti degli esseri umani,ovvero il loro modo di pensare, l’abbattimento della loro coscienza critica, l’assuefazione e la sottomissione al pensiero unico ed ai poteri dominanti. Le armi preferenziali per questa guerra ibrida sono la manipolazione ed il controlo del flusso di informazioni. I proiettili e le bombe si riservano soltanto per situazioni specifiche.

Rispetto a questo risulta fondamentale il controllo dello spazio cibernetico e questo è paragonabile al monopolio delle armi nucleari. “I moderni social media e la gandi imprese tecnologiche informatiche sono paragonabili alle bombe atomiche ma la distruzione avviene in modo soft ed a volte impercepibile”, sostiene l’analista russo.

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