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27/10/2017

 

Catalogna, la storia si ripete? Tutte le date chiave della lotta autonomista

 

Un cammino lungo, anzi, millenario, verso il sogno indipendentista. Ma nella storia è sempre stata Madrid ad aver avuto l'ultima parola

 

La Catalogna è sul punto di dire addio alla propria autonomia. Di nuovo. E potrebbe dichiarare l’indipendenza. Ancora una volta. 


Le poche volte che lo ha fatto, nel passato, non è andata molto lontana. Nel XVIIsecolo per esempio alla fine si è trovata a dover cedere i suoi territori settentrionali alla Francia. 
Quando invece si è trattato di sospendere l’autogoverno catalano, anche per periodi di tempo lunghi, alla Spagna è andata decisamente meglio. Alla fine, però, la volontà di una maggiore indipendenza e autonomia ha sempre prevalso. Più forte di prima. 

La storia sembra sempre essere dalla parte del cacciatore più che da quella della preda. Tuttavia è bene ora prendersi un attimo di respiro e dare un’occhiata alle date chiave nella storia della Catalogna, così da farsi un’idea sulle origini di questa contesa centenaria, anzi, millenaria. Perché capire dove si andrà a finire è decisamente molto complesso, di questi ultimi tempi. 

 

Il cammino lungo, anzi, millenario, verso l’indipendenza

2006 – Riforma dello statuto dell’autonomia. Controversa, approvata da un referendum, modificata dalla corte Costituzionale di Madrid, è considerata alla base dei problemi odierni;


1979 – L’autodisciplina moderna della Catalogna è stabilita dall’approvazione dello Statuto di Autonomia. Josep Tarradellas torna dall’esilio in Francia per diventare presidente della Generalitat;


1939 – Franco vince la guerra civile spagnola. Il presidente catalano Lluis Companys scappa in Francia. Sarà estradato ed giustiziato dal regime spagnolo nel 1940. Franco considererà la Catalogna come qualsiasi altra regione spagnola. È vietato l’uso della lingua catalana;


1934 – Il presidente catalano Lluis Companys dichiara lo stato catalano. Il governo repubblicano spagnolo sospende l’autodisciplina catalana e il governo locale finisce in manette;


1931 – Esquerra Republicana de Catalunya (Sinistra Repubblicana della Catalogna) vince le elezioni. Il resto della Spagna dichiara la Repubblica. Vengono create la “Generalitat de Catalunya” e impostato il primo Statuto autonomista nel 1932;


1914 – Il Partito della Lega Regionale riesce a negoziare con Madrid la creazione di una Mancomunidad della Catalogna, ovvero un’associazione di municipi, per lo più simbolica ma priva di reali poteri giuridici;


1901 – Creazione della Lega Regionale, ovvero un’unione politica dei partiti movimentisti catalani;


1814 – Re Ferdinando VII riconquista la Catalogna dopo l’invasione napoleonica, espellendo gli “afrancesados”, gli spagnoli sostenitori della regola francese. A quel tempo, la Catalogna e il Paese Basco erano già le regioni economiche più dinamiche in Spagna, anche come conseguenza della rivoluzione industriale in linea con il resto dell’Europa occidentale. Si avvia un processo di “rinascimento” della cultura catalana e nasce il “catalanismo” politico moderno. Il resto della Spagna è impegnato in varie guerre di successione e sta perdendo gli ultimi pezzi del suo impero (Filippine, Cuba …);


1812 – La Catalogna diventa una regione francese sotto il governo di Napoleone;


1715 – Re Filippo V sospende i privilegi catalani: la Catalogna diventa una provincia spagnola ma non senza una certa resistenza dei movimenti “catalanisti”;


1714 – Re Filippo V riconquista Barcellona dopo un assedio lungo un anno. Di quest’epoca sono due dei simboli più importanti della Catalogna: la figura di Rafael Casanova, colui che oggi chiameremmo il presidente catalano, a capo della resistenza, e la commemorazione di questa sconfitta che sfocerà nella “Diada”, ovvero la festa nazionale della Regione, celebrata ogni 11 settembre;


1651 – Dopo un lungo assedio di Barcellona, i catalani accettano il dominio di re Filippo IV, che in seguito riconosce i “privilegi” speciali per la regione. Il trattato dei Pirenei pone fine alla trentennale guerra tra Francia e Spagna e comporta la divisione della Catalogna, che perde le regioni di Roussillon, Conflent, Vallespir e parte di Cerdanya. Un accordo tra Castiglia e Francia, senza nessun tipo di consultazione delle autorità catalane;


1640 – Prima (e unica) guerra d’indipendenza. Le istituzioni catalane erano state praticamente messe al margine del processo decisionale da quelle della Castiglia, e questo ha causato la rivolta. Il conflitto – con un piccolo aiuto dai vicini francesi – porta alla dichiarazione di indipendenza;


1469 – La Catalogna si unisce al regno unificato di Spagna creato dal Re di Aragona e dalla Regina di Castiglia, Ferdinando e Elisabetta. Prima era parte del Regno d’Aragona, ma con una certa autonomia. Ottinene di mantenere comunque le sue istituzioni tradizionali e lavora come uno Stato autonomo all’interno dello Stato. Ha la propria Costituzione;


1283 – Re Pietro III di Aragona crea le “Corts” catalane (il primo Parlamento);


1060 – Dopo trionfo di Raimondo Berengario I di Barcellona sugli altri conti catalani, i conti di Barcellona organizzarono una fitta rete di alleanze tra i vari conti catalani e la Corona. Nel Liber maiolichinus scritto in latino e risalente alla prima metà dell’XI secolo è attestato per la prima volta il termine “Catalonia” per indicare la regione; nel libro in questione Raimondo Berengario III, Conte di Barcellona è descritto come catalanicus heroes, rector catalanicus, e dux catalanensis, “si legge qui” Alcuni manoscritti suggeriscono che Catalunya (latino Gathia Launia) Gothia (o Gauthia), significhi “Terra dei Goti”, dal momento che le origini dei conti e del popolo catalano si trovavano nell’antica marca di Gothia. In alternativa, il nome potrebbe venire dalla parola “ca(s)telan” (abitante del castello), trovandosi nella zona numerose fortificazioni.

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