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Sabato 28 ottobre 2017

 

Catalunya: aggressioni fasciste il giorno dopo la nascita della repubblica.

 

Il giorno dopo la nascita della Repubblica catalana, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha assunto le funzioni e i poteri del presidente della Generalitat catalana, destituendo il president Carles Puigdemont, che rischia 30 anni di galera per ribellione (lunedì la Procura spagnola dovrebbe formalizzare le accuse) e tutto il suo esecutivo.

 

Il possibile arresto del presidente della Catalogna Carles Puigdemont per ordine della giustizia spagnola potrebbe quindi scattare da lunedì, riferisce il quotidiano catalano Ara.

La procura dello Stato spagnolo infatti presenterà lunedì contro di lui e contro il Govern catalano una denuncia davanti al tribunale supremo per sedizione e ribellione e chiederà misure cautelari. Puigdemont e i suoi ministri sono stati dichiarati destituiti ieri sera dal governo spagnolo.  Con l’azzeramento dei vertici del governo catalano deciso dal governo di Madrid, perdono il posto anche oltre 150 alti funzionari catalani: ministri, i loro collaboratori, i dirigenti di diversi ministeri, il personale delle ‘ambasciate’ all’estero

Rajoy ha poi delegato alla vicepremier Soraya Saenz de Santamaria le funzioni. E’ quanto si legge nella Gazzetta ufficiale spagnola odierna, che dà notizia anche della rimozione dall’incarico di Josep Lluis Trapero, comandante dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, per ordine del ministero degli Interni spagnolo.

 

Il decreto annulla inoltre tutte le strutture all’estero, l’ufficio diplomatico, le rappresentanze negli altri Paesi e nelle organizzazioni internazionali con sede a Ginevra, Strasburgo, Parigi e Vienna. Madrid ha poi convocato nuove elezioni in Catalogna per il 21 dicembre.

 

Ieri sera, venerdì 28 ottobre, intanto a Barcellona diverse centinaia di neofascisti unionisti hanno attaccato la sede di Catalunya Radio rompendo i vetri dell’ingresso e minacciando i giornalisti. I fascisti sono poi stati allontanati dai Mossos e dai manifestanti indipendentisti, che da venerdì pomeriggio, ininterrottamente, sono presenti a migliaia nelle strade catalane.

 

Durante la notte diverse le aggressioni fasciste e unioniste nei loro confronti: oltre a Catalunya Radio si segnalano almeno cinque feriti in bar, locali e punti di ritrovo della sinistra catalana, nella sostanziale impunità garantita dalla polizia spagnola, tanto che la destra spagnolista ha annunciato per domani, domenica, un’altra manifestazione.

 

La corrispondenza con Rolando, compagno libertario dei movimenti indipendentisti, da Barcellona.

Ascolta o scarica qui.

 

Per i nostri approfondimenti relativi alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza di venerdì 27 ottobre, con la nascita della Repubblica catalana, clicca invece qui.

http://www.askanews.it/

Domenica 29 ottobre 2017

 

Il Belgio potrebbe offrire asilo a Puigdemont

 

Il ministro Francken: potrebbe non subire processo equo

 

Il Belgio potrebbe offrire asilo al leader separatista catalano Carles Puigdemont, secondo il ministro belga dell’immigrazione, che ha subito sollevato le proteste di Madrid. Puigdemont è stata deposto dal governo spagnolo dopo che il parlamento catalano ha dichiarato l’indipendenza della regione dalla Spagna e ora potrebbe essere incriminato per ribellione.

 

Il ministro belga Theo Francken, esponente del partito separatista fiammingo N-VA, ha messo in dubbio che Puigdemont possa essere sottoposto a un equo processo e ha aggiunto che potrebbe trovare asilo in Belgio se lo richiedesse. “Non è irrealistico pensare che il Belgio possa proteggere Puigdemont, guardando alla situazione attuale” ha detto Francken alla rete tv fiamminga VTM. “Guardando alla repressione di Madrid e alla condanne che vengono proposte ci si può chiedere se avrà un processo equo”.

 

Il portavoce del partito Popular che governa a Madrid, Esteban Gonzalez Pons, ha definito el parole di Francken “inaccettabili”. Si tratta di “accuse gravi contro il sistema legale spagnolo” ha detto il portavoce, che vanno “corrette immediatamente”.

 


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29 ottobre 2017

 

Puigdemont si può candidare

 

Il presidente destituito della Catalogna, Carles Puigdemont, potrà «teoricamente» partecipare alle elezioni regionali del 21 dicembre indette da Madrid, «se non si troverà in carcere». Lo ha detto alle agenzie il ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis. Ieri il portavoce del governo Rajoy, Inigo Méndez de Vigo, aveva detto che Puigdemont ha il diritto di continuare a fare politica nonostante la sua destituzione. Domani la procura spagnola potrebbe incriminare il presidente deposto della Generalitat catalana per «ribellione» e spiccare mandato d’arresto.

Altra giornata di passione sul fronte della crisi iberica. Un lungo corteo ha attraversato Barcellona per chiedere l’unità della Spagna. I manifestanti hanno sfilato per la strada in maniera pacifica con le bandiere spagnole e catalane.

 

«Essere catalani è un orgoglio. Essere spagnoli è un onore», si leggeva in uno dei cartelli dei manifestanti. La marcia di oggi ha fatto seguito al corteo degli unionisti ieri a Madrid. Ed è subito guerra di numeri: secondo gli organizzatori a sfilare oggi a Barcellona c’erano 1,1 milioni di persone, secondo i Mossos d’Esquadra, la polizia locale catalana, non superavano quota 300mila. Mossos che comunque, da quanto si può cogliere finora, resteranno fedeli allo Stato spagnolo. I vertici hanno infatti ordinato ai loro agenti di ritirare tutte le foto ufficiali dei membri del «Govern» destituito della Catalogna dai commissariati e dagli altri uffici della polizia regionale.

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