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01 ottobre 2017

 

Catalogna, al via lo spoglio "illegale". Ancora scontri; 760 feriti, mentre Rajoy glissa.

 

E' iniziato da pochi minuti lo spoglio delle schede elettorali dichiarate illegali e incostituzionali da Madrid. Nei primi seggi scrutinati il Sì è dato oltre il 90 per cento.

 

Proprio in questi istanti i Mossos, che non hanno infierito durante la giornata sulle migliaia di persone mobilitatesi nei centri urbani catalani per difendere i seggi, hanno fatto irruzione nell' Istituto Miquel Tarradell a Barcellona per sequestrare le schede, ma una muraglia umana sta impendendo l'accesso. E' solo l'ultima di una serie di episodi a catena di una domenica di passione e rabbia nelle strade della capitale, con oltre 761 feriti per via delle cariche e dei proiettili di gomma dura della Guardia Civil che non ha esitato a tirare ad altezza d'uomo. Quindicimila unità dispiegate in tutti i punti sensibili della regione da due settimane. Un uomo è stato colto da infarto durante una delle cariche e si trova in rianimazione.
Scontri perpetrati fino a poco fa, con cariche a freddo per disperdere la folla in strada nel quartiere di Barceloneta, uno dei più caldi quest'oggi.
Alcuni giudici hanno sollevato la necessità di aprire indagini su alcuni casi di passività e rifiuto ad intervenire dei Mossos durante la giornata.
La tensione politica e sociale resta alta, tant'è che l'affluenza ai seggi sia per votare sia per difendere fisicamente i siti non è mai cessata sino all'ultimo minuto disponibile. La questione catalana coinvolge anche la sfera sportiva, con la partita Barcellona- Las Palmas della Liga che si è disputata a porte chiuse dopo il rifiuto della federazione spagnola di rinviare il match su richiesta blaugrana, minacciando di togliere sei punti in classifica. A seguito della decisione federale, si sono dimessi il vicepresidente e il presidente del direttivo del club calcistico, tra i più blasonati al mondo. Tutte le altre partite nella regione sono state invece sospese.

Rajoy sta dichiarando che in questi minuti che “lo stato ha agito con serenità”, aggiungendo benzina al fuoco che è divampato. Il tutto mentre la mobilitazione non si ferma e rilancia verso la vaga general del 3 Ottobre, con in prima fila la CNT.

Decine di manifestazioni di solidarietà stanno avendo luogo in molte comunità della Spagna: da Valencia a Madrid, a Siviglia come in Euskal Herria e a Palma de Mallorca. Mobilitazione anche a livello internazionale, con cortei a Berlino e Città del Messico, e decine di presidi in corso di fronte alle ambasciate e ai consolati spagnoli in tutta Europa.

Sei le persone in stato di arresto a seguito degli avvenimenti di oggi, mentre continua l'allerta antifa nei quartieri popolari di Barcellona per la presenza in città di decine di neonazisti

 

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