euronews.com - 21/06/2017 - La polizia spagnola ha arrestato mercoledì mattina a Madrid tre marocchini, accusati di avere legami con l’autoproclamato Stato Islamico. Uno di loro, il 32enne Rashid El Omari, sarebbe considerato dalle forze dell’ordine ‘‘estremamente pericoloso’‘ e ‘‘una chiara minaccia per la sicurezza del Paese’‘. Secondo il Ministero dell’Interno, avrebbe “un profilo simile” a quello dei terroristi che hanno colpito in Francia e Regno Unito. Nell’appartemento di El Omari è stata trovata una grande quantità di materiale dell’Isil, su come preparare un attacco terroristico, così come documenti per formare nuovi potenziali attentatori e istruzioni sul maneggio di armi ed esplosivi.  La polizia ha trovato il marocchino attraverso i social networks, sui quali si intratteneva con membri attivi dell’Isil che si trovano in Siria e Iraq. Gli altri due uomini arrestati, di 33 e 38 anni, condividevano l’appartamento con El Omari.

 

euronews.com - 21/06/2017 - La paura continua. Poco prima delle 21:00 di materdì sera un uomo fa esplodere un ordigno all’interno della stazione centrale di Bruxelles. Le forze armate e gli agenti di polizia presenti sul posto intervengono immediatamente, aprono il fuoco contro il sospetto che viene così “neutralizzato”. La sua morte verrà confermata dalla procura federale poco dopo la mezza notte. Eric Van der Sypt, portavoce della procura federale, tiene attorno alle 11 di sera una conferenza stampa lampo per confermare alcuni elementi essenziali: l’espisodio viene trattato come “attentato terroristico”. Il sospetto giace al suolo all’interno della stazione dopo essere stato colpito dal fuoco degli agenti.

“I militari presenti nella stazione centrale hanno sparato al sospetto subito dopo l’esplosione. L’‘indagine è ancora in corso. Trattiamo l’episodio come un atto terroristico, fortunatamente non ci sono state altre vittime oltre al sospetto. Non conosciamo ancora la sua identità” ha spiegato alla stampa. La sequenza fa ripiombare la capitale belga nella paura. Subito dopo l’esplosione le forze dell’ordine procedono ad una rapida evacuazione della statione centrale, una delle più grandi del Belgio. La Grand Place, una delle vetrine di Bruxelles, che si trova a meno di 400 metri di distanza, si svuota quasi istantaneamente.

Nicolas Van Herrewegen, dipendente delle Ferrovie dello Stato del Belgio, è stato testimone dell’accaduto: “Stavo camminando sul binario quando ho sentito un uomo gridare, gridare, gridare. Parlava di jihadisti e roba del genere. A un certo punto ha urlato “Allahu Akbar” e ha fatto esplodere una piccola valigia, la teneva accanto. Allora la gente ha cominciato a fuggire. Se ne sono andati tutti. A questo punto sono tornato sul binario e ho avvertito i mie colleghi che bisognava evacuare la stazione”. Con l’immediata apertura di un’inchiesta dell’antiterrorismo le dichiarazioni sui dettagli dell’episodio vengono blindati da parte delle autorità. Quello che emerge dalle testimonianze è che l’ordigno ha provocato una deflagrazione relativamente contenuta. Che era verosimilmente posizionato all’interno di una valigia di tipo trolley tenuta dal sospetto. La testimonianza del nostro corrispondente a Bruxelles Frédéric Bouchard: “Qui siamo vicino al quartiere turistico di Bruxelles, siamo vicino alla Grand Place. La gente è rimasta bloccata all’interno dei ristoranti. La Grand Place è stata completamente evacuata e poi chiusa al pubblico. La Gare du Nord, altra stazione ferroviaria di Bruxelles, è stata chiusa così come diverse stazioni della metropolitana. Al momento in cui il sospetto, che apparentemente portava un bagaglio con una bomba, è stato colpito dagli agenti è scattato il fuggi fuggi generale. Centinaia di persone si sono precipitate fuori dalla stazione. Come indicato dal portavoce delle Ferrovie dello Stato del Belgio, tutti sono potuti rientrate, nessuno è rimasto bloccato alla stazione. Va detto che alla Stazione Centrale transitano circa 60.000 persone al giorno e fortunatamente l’attentato si è verificato dopo l’ora di massima affluenza, tra le 17 e le 18”.

Sebbene senza conseguenze per la vita delle persone, l’attacco contribuisce a confermare ed esasperare il clima di tensione nel cuore d’Europa, ennesimo episodio di una serie praticamente ininterrotta che da anni colpisce le principali capitali del Vecchio Continente ma che vede in Parigi, Bruxelles e Londra gli epicentri di una nuova forma di conflitto latente.  Bruxelles in particolare ha pagato un pesante contributo con gli attentati del 22 marzo 2016: due esplosioni all’aeroporto di Zaventem e una alla stazione della metropolitana di Maelbeek. Il bilancio definitivo dell’attentato fu di35 morti, inclusi 3 attentatori, e 340 feriti. L’esplosivo utilizzato a Zaventem era dello stesso tipo di quello impiegato negli attentati di Parigi a novembre 2015. L’attacco a Bruxelles venne rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico. Per l’incidente di martedì sera alla stazione centrale di Bruxelles non è stata fornita al momento alcuna rivendicazione.

 

notiziegeopolitiche.net - 20 giugno 2017 - L’autore del fallito attentato di ieri a Parigi, Adan Lofti Djaziri, era già schedato dalla polizia con la lettera “S”, cioè quella che contraddistingue gli individui a rischio per terrorismo. Nonostante questo il 32enne francese, islamico e di origini tunisine, era intestatario di un regolare porto d’armi ad uso sportivo, particolarità che i queste ore ha dato il via ad una serie di polemiche in Francia.
L’uomo si è schiantato volontariamente con la sua Renault Megane imbottita di gas contro un furgone della Gendarmeria di pattuglia sugli Champs-Elysées, ma nella deflagrazione è morto solo lui, mentre tre agenti sono rimasti feriti in modo lieve. La polizia ha trovato nella sua auto un kalashnikov, due pistole e 9mila munizioni, segno che l’attentatore contava di scendere dall’auto prima dell’esplosione e di sparare, e nella perquisizione di casa sua sono state reperite numerose armi da fuoco, un vero e proprio arsenale. Tra ieri sera e questa mattina sono stati fermati per essere interrogati quattro parenti di Djaziri: si tratta della ex moglie, del padre, del fratello e della cognata.

 

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