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05/02/2017

 

Marine Le Pen: con me Francia fuori da Ue e Nato

di Leonardo Martinelli

 

«Spero che il sistema europeo diventi per tutti solo un brutto ricordo»

 

All’inizio del suo discorso a Lione, oggi, destinato a rappresentare una svolta nella campagna per le presidenziali, Marine Le Pen ha messo subito le cose in chiaro : «Io sono la candidata della Francia del popolo contro la destra dei quattrini e la sinistra dei quattrini». Ha anche annunciato che, se diventerà presidente, procederà a due referendum. Uno sull’Europa: dopo la sua elezione, negozierà l’uscita dall’euro e dall’Unione europea con Bruxelles, ma saranno i francesi a decidere se approvare oppure no quanto deciso con quella trattativa (e lei ha ribadito: «spero che il sistema europeo diventi per tutti solo un brutto ricordo»), aggiungendo di volere che Parigi lasci il comando integrato dell’Alleanza Atlantica per provvedere da sola alla sua difesa. Prevede anche un referendum istituzionale, che permetterà, fra le altre cose, «di introdurre la possibilità con un minimo di 500mila firme di andare alle urne per chiedere di fare una nuova legge o per bocciarne una già adottata dal Parlamento». Sì, la Le Pen e la Francia scoprono i referendum come strumenti di democrazia partecipativa. 

di là della solita retorica «marinista», ha pure illustrato alcune misure che sono diventate parte integrante del suo programma, in particolare quello economico. Innanzitutto, vuole imporre una tassa del 3% su tutte le importazioni per finanziare l’aumento degli stipendi e delle pensioni più basse. E ha parlato di «protezionismo intelligente», un sistema che permetterà, ad esempio, di tassare le società francesi che hanno delocalizzato all’estero per fabbricare prodotti da vendere poi sul mercato nazionale.

 

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