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07/07/2017

 

Tusk accusa il G20 di ipocrisia: "Non c'è sostegno neanche su sanzioni Onu ai trafficanti di migranti"

 

Il presidente del Consiglio europeo punta il dito contro l'egoismo di alcuni Paesi membri

 

Parte in salita il vertice di Amburgo per quanto riguarda l'emergenza migranti. Dal G20 non c'è il pieno supporto neanche per l'obiettivo minimo di imporre sanzioni Onu contro i trafficanti di esseri umani. A lanciare il J'accuse è il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.

"Più di duemila persone sono morte in mare quest'anno, e ancora di più nel deserto. Proporrò sanzioni mirate dell'Onu contro i trafficanti" di migranti, "con il congelamento di beni e divieto di viaggiare. È veramente il minimo che possiamo fare", ha dichiarato Tusk in conferenza stampa ad Amburgo, a margine del G20. Sfortunatamente, non abbiamo il pieno supporto" del G20 "nemmeno per questo [obiettivo] minimo", cosa che mostra "l'ipocrisia di alcuni membri del G20".

Dopo la delusione del vertice europeo di Tallin, da cui è emersa ancora una volta la solitudine dell'Italia, non ci si aspettano passi in avanti da parte del G20. In un'intervista al Corriere della Sera, l'Alto Rappresentante Ue Federica Mogherini prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. "A me pare che da Tallinn esca nell'agenda europea una centralità dei temi posti dall'Italia che prima non c'era. Certo non basta e sui migranti abbiamo ancora un pezzo di strada da fare". Mogherini vede "una contraddizione" nel fatto che la maggioranza degli Stati membri "non offra una significativa solidarietà interna nella gestione dell'accoglienza" ma "in una sola settimana l'Italia è riuscita a ottenere progressi importanti, sulla Libia, sull'Africa, sul codice di condotta delle Ong. È un successo da non sottovalutare". "Certo - aggiunge - non basta, ma non per questo dobbiamo sminuire i risultati ottenuti", "i finanziamenti che abbiamo assicurato all'Unhcr e all'Oim, l'agenzia dell'Onu per le migrazioni, per tornare a lavorare sul campo in Libia. È questa la strada da seguire: l'unica soluzione vera è in Africa".

Al G20 di Amburgo, l'Europa si presenta "sicuramente più forte di otto mesi fa, quando dopo il referendum sulla Brexit l'umore dominante era che fosse l'inizio della fine", dice e "in più c'è l'effetto Trump, che spinge diversi interlocutori nel mondo, dal Giappone alla Cina, dall'India all'America Latina, a guardare alla Ue comeriferimento affidabile e stabile sulle questioni globali". "Siamo solidi e credibili e questo verrà percepito al G20", conclude.

 

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