Fonte: www.greekcrisis.fr

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18 giugno 2017

 

Memorie del largo

di Panagiotis Grigoriou

 

Le leggi dello stato greco sono scritte dagli esponenti della Troika, fin nei minimi dettagli. E necessitano di continue correzioni per esaudire a pieno i loro desiderata. Del resto la “crisi” in atto non è che un nome di comodo dato ad una vera e propria guerra, i cui obiettivi si realizzeranno ancora per molti anni del futuro, se non ci sarà reazione. L’ultimo attacco ha preso la forma dell’eliminazione dell’agenzia di riscossione nazionale, sostituita da un Ente senza personalità giuridica fuori da ogni controllo politico. Nelle pieghe della crisi, imprenditori ed artigiani sopravvivono a stento, salvo quelli che si rivolgono al mercato del lusso, rappresentato per lo più da yacht e cibo, entrambi rivolti ai turisti, più che ai greci.  

 

Ci crediamo in estate. Dobbiamo crederci e ci crederemo. Per una volta, è pure vero, da qualche parte. I nostri turisti ammirano di Atene, e la Piazza della Costituzione di fronte al “parlamento” si sta rivelando una zona preferita per la realtà aumentata … già quella dei “selfie”. Tuttavia, all’interno dell’edificio, la Costituzione non esiste più. Estate, tempo di  nuotate ed immersioni!

 

In questo Venerdì, 9 giugno la “maggioranza” Tsipras ha anche introdotto alcune modifiche e cambiamenti grammaticali alle leggi adottate … solo dieci giorni fa. Modifiche imposte dalla Troika allargata. E’ particolarmente importante farlo credere.

La radio così evoca amaramente la beffa finale del sistema parlamentare (90.1 FM zona mattina del 9 giugno) (?): “Se una qualsiasi frase o giro di parole devono ora essere dettate dagli emissari di Troika, il governo greco ha ormai raggiunto le vette del ridicolo. E questo ridicolo, riflette anche il fatto che il testo così emendato (come dettato dalla troika) è stato votato solo dieci giorni fa.

“AlexisTsipras e il  suo seguito (come Mitsotakis o i deleteri membri del Pasok) poi incarnano fino al midollo queste piccole élite locali concilianti, fabbricate e/o reclutate per agevolare la sottomissione dei ‘loro’ paese, che partecipano a loro modo alle più recente tecniche di … disciplina, imposte dal finanzacapitalismo globalizzante.

Tuttavia, questa dimensione cioè … la realtà del tecno-colonialismo greco (e questo è solo un esempio) non può essere nascosta sotto artifici politici a malapena difendibili, e tanto meno i loro eccessi … cioè lo spettacolo della loro maleducazione. “I nostri” calcoli e algoritmi … superano di gran lunga quelli del vecchio Diofanto di Alessandria, come il suo famoso Epitaffio ed il suo enigma, velocemente risolto. 

 

Avevo sostenuto a suo tempo qui su questo blog, dalla sua creazione nel mese di ottobre 2011, che la “crisi greca” non è una crisi, ma più precisamente, una (nuova) forma di guerra contro la società greca e contro il paese (per non parlare della rimozione di diritti sociali e del regime parlamentare in essere). Dopo sette anni di amara esperienza … dal momento dell’avvento della troïka, allora posso dire che lo spazio di vita postmoderno, in questo tipo di guerra, sicuramente ha molte dimensioni: economica, simbolica, psicologica, informativa (Media) così come il suo terreno strettamente umano … nella società presa di mira.

Io certamente ho usato anche il termine “crisi greca”, perché (segno dei tempi), il campo semantico (esatto specchio del campo di battaglia di questa guerra) è allo stesso modo suggerito, vale a dire imposto. I greci si rendono conto solo ora che la loro “crisi” è senza limite di tempo (in mancanza di una reazione radicale da parte loro), perché il raggiungimento dell’obiettivo può richiedere anni o decenni. La “Treuhand” nella sua trasposizione greca, per esempio, è potenzialmente destinata a controllare le attività del paese per un periodo di 99 anni, e le misure adottate dagli Tsiprosauri (o da Papandreou e Samaras), avranno effetti … nei prossimi decenni. Questo indipendentemente dall’esito degli “pseudo-sondaggi” elettorali. 


La cosiddetta “crisi” è un cambiamento di regime durevole. Praticamente ogni giurisdizione dello Stato greco è sotto la tutela di controllori della troïka, e del resto già i contribuenti greci versano ufficialmente le loro imposte e presentano le dichiarazioni dei redditi a questa autorità (chiamata) Indipendente delle Entrate Pubbliche (progettata e controllata direttamente dalla Troika e Bruxelles), e non alle autorità fiscali del loro paese con carattere sovrano (cioè democraticamente controllata), che sono state semplicemente rimosse (legge 4389-94 / Α / 27-5-2016 del “governo” di Syriza).

Secondo questa legge, (…) “è creata l’Autorità Amministrativa Indipendente, senza forma giuridica sotto il nome di AADE la cui missione è quella di accertamento e riscossione delle imposte, dogane e altri enti pubblici, con entrate legate alla portata dei suoi poteri. L’Autorità ha la sua piena indipendenza operativa, la sua autonomia amministrativa e finanziaria e non è soggetta al controllo o monitoraggio di agenzie governative, funzionari di governo o di altre autorità amministrative.

“L’Autorità è soggetta al controllo parlamentare, come definito dal regolamento della Camera e dalla sezione 4 della presente legge. (…) Per la costituzione dell’Autorità, il Segretariato generale del Ministero delle Finanze delle imposte sul reddito viene rimosso “(4389 legge – 94 / Α / 27-5-2016) Si noti qui che il presunto controllo sull’Autorità da parte parlamentare è solo ipocrisia. Ai sensi dell’articolo 4 della stessa legge, “i membri e il presidente dell’Autorità possono essere invitati a parlare davanti all’Assemblea per chiarimenti e cooperano in maniera adeguata”. Sintassi sufficientemente vaga per (quasi) ammettere che l’Autorità non è soggetta al controllo del” parlamento. 

 

Si noti in particolare che … l’Autorità non ha forma giuridica, il che dovrebbe incoraggiare i contribuenti della colonia a non pagare un solo centesimo di tasse all’Autorità stessa, e istituire al suo posto un ente veramente nazionale e provvisorio in cui versare le tasse e le altre imposte, (fino al momento della restaurazione dello Stato greco); l’idea è stata suggerita al pubblico, ma come poi realizzarla concretamente?


Solo che nella loro presunta “vita reale”, i greci non hanno più il coraggio di e tenere traccia di questa teratogenesi causata dal loro “parlamento”. La vita è una lotta (questa è la parola chiave), il paese, come la sua società sono sufficientemente lacerate, tanto quanto le loro industrie. La biblioteca … Grigoriou (solo un omonimo) nel centro di Atene è fallita, mentre i professionisti delle crociere a vela mettono le loro barche in mare … sperando in una stagione migliore del 2016. Ma è anche il momento tanto atteso del primo bagno, al Pireo in mancanza di altre opzioni, se non che spesso non c’è la voglia, lo spirito.

Non vedevo Kostas, stampatore, da quasi tre anni: in realtà non segue più il filo dei mezzi di informazione, è sopraffatto dalla situazione e non andrà a nuotare prossimamente, come lui stesso dice. “Stiamo ancora in piedi, ma l’imposizione fiscale e contributiva sono aumentate considerevolmente. I miei dipendenti da tre anni a malapena guadagnano più di 600 € al mese, non posso dargli di più… e, a loro volta, non sono molto motivati”. 

 

“Gli editori producono … e producono tanti libri, ma so per contro che gran parte di questa produzione rimarrà invenduta. Inoltre, che è il peggio, non sempre ci pagano, le banche non prestano più soldi a nessuno. Poi … c’è sempre – soprattutto in questo momento – il circuito parallelo del denaro che si potrebbe prendere in prestito, ma a tassi da usura. Siamo usciti ormai dall’economia reale, nulla sarà più come prima, se non forse per il gatto della stamperia.

“Cambiamento di scenario, incontro Pavlos, produttore di pasta secca fatta in casa in Viotia dal 1990, è soddisfatto con la commercializzazione della sua produzione. “Vendo ovunque nelle vicinanze, tutti i mini-market della zona e anche alcuni altri nella Grecia centrale e ad Atene mi conoscono. Ho appena lanciato un nuovo prodotto di fascia alta a Mykonos tramite un ristoratore. Sì, è dal lusso … legato al turismo che posso stare a galla o diventare ricco … la tassazione più pesante imposta alle società non mi spaventa. Qui in campagna, tutti noi sappiamo come arrangiarci”

Pavlos è ottimista, anche più di quanto lo sia sua moglie Rena, ottimismo solo di facciata? Sogna … di comprarsi una Jaguar usata … da immatricolare in Bulgaria attraverso una società di leasing. In ogni caso, incontrare Pavlos e discutere con lui è un po’ un “viaggio” nella Grecia degli anni 1990-2010. 

Non lontano da Pavlos, sta ancora il famoso Leone tebano di Cheronea, monumento in memoria della battaglia di Cheronea nel 338 prima di Cristo, quando Filippo II di Macedonia era vittorioso sulla coalizione delle città greche del sud, tra cui Atene e Tebe. … I … giaguari meccanici non esistevano ancora, e nemmeno il leasing.

Siamo quindi in estate, nonostante le tempeste, quelle del tempo, come ad esempio quelle in  … “Parlamento”. Nei quartieri ricchi di Atene nord, gli amanti degli animali … hanno investito per fornire una dimora a Psipsinos l’animale adespota (senza padrone) dell’angolo, mentre nei quartieri del Pireo vicino a luoghi in cui c’è ancora del lavoro, vendono queste case per gli altri cani al prezzo di 15 €.

Grandi navi stanno a galla ovviamente, così come non affondano le grandi bugie del “governo greco” cui bisogna credere e far credere. I turisti ammirano i nostri monumenti, come si possono anche ammirare le nostre tartarughe marine, invisibili dall’Acropoli. 

 

Per quanto riguarda Mimi, il gatto di Greekcrisis, è molto attaccato in questo momento a … “Le memorie del largo” di Eric Tabarly. Fu proprio nel mese di giugno (1998), che il grande navigatore scomparso nel Mare d’Irlanda, fu scagliato – dicono – in acqua dall’albero maestro della sua barca a vela.

 


Link: http://www.greekcrisis.fr/2017/06/Fr0621.html#deb

19.06.2017

 

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