Fonte: www.greekcrisis.fr

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13 febbraio 2017

 

Grecia: la Repubblica della lebbra

di Panagiotis Grigoriou

 

La Repubblica, in Grecia, ha la lebbra. I bambini di Atene vengono ancora portati in gita a vedere il parlamento naizonale, dove la politica svende sè stessa e i parlamentari votano testi in inglese che nessuno legge né comprende. Nel mondo reale c’è gente che ruba ai senzatetto i loro giacigli appena lavati dai volontari e alla radio si discute sul limite di età sotto il quale non arrivano più le ambulanze o non ti accettano più in un reparto di rianimazione. A che età si può morire per mancanza di fondi? Cinquanta o cinquantacinque anni? Il dibattito è aperto, ma con un punto fermo: gli ospedali di Atene hanno metà dei posti di rianimazione e metà delle ambulanze rispetto a prima della crisi. Ma gli scolari ellenici, se scrivono un tema elogiativo sulla UE sufficientemente bello, possono andare gratis in gita a Bruxelles a vedere uno pseudo-parlamento. È la storia di tutti i governi “di sinistra”: diritti cosmetici per qualche singolo e mazzate reali per tutti.

 

Anno già iniziato. I media si sono concentrati principalmente sulla nomina di Donald Trump, e poi sulla serie infinita di dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco sulla sostenibilità del cosiddetto “programma greco”, che è più in relazione al FMI. Sul tetto del Museo di Arte Cicladica, la bandiera della UE rimane agganciata, come tirata giù, da una delle statue che dominano la scena. In effetti, il 2017 è appena iniziato.

Il 2017 ha appena iniziato ad attirare la nostra attenzione. “Al di là dell’Abisso”, suggerisce questo manifesto che annuncia un evento del tutto in sintonia con il nostro tempo. La distopia è parte attiva della costituzione del nuovo secolo, e, mentre la cosiddetta “globalizzazione” è condannata nelle menti di tutti i popoli, a quanto pare, le presunte élites piangono tutte le loro lacrime di coccodrillo, pure dai denti.

“Viviamo in un mondo imprevedibile e buio. Solo che viviamo una fine d’epoca, la fine del mondo come lo avevamo conosciuto dalla fine della seconda guerra mondiale. Il discorso inaugurale di Donald Trump non ha lasciato dubbi su questo”, scrive nel suo editoriale del giorno, il giornalista – regista Alexis Papahelas (quotidiano “Kathimerini”), ottimo giornalista … spesso chiamato dal gruppo Bilderberg, visibilmente impegnato per la causa del campo Clinton.

Dovremmo renderci conto (secondo questo giornalista) che il mondo di prima, che ancora è il nostro nel gennaio del 2017, come incarnato dal campo Clinton sarebbe … cosa nota e luminosa! Da parte sua, sul sito del settimanale politico – diventato sufficientemente Syrizo-compatibile – “To Pontiki”, si può leggere un’analisi sotto il titolo: “Shock a Berlino, dopo il discorso inaugurale di Donald Trump”. Come dargli torto?

Di contro, non si riesce a capire, né tanto meno ad accettare, questa abitudine di vandalizzare sistematicamente monumenti e statue di Atene, con una predilezione … così sembra, per quelle dei poeti e degli eroi nazionali. “Con l’odio di classe”, si può ancora leggere sul piedistallo della statua di Kostis Palamas (1859-1943), poeta, scrittore e drammaturgo, la cui memoria è vandalizzata per l’ennesima volta. Nella totale indifferenza (almeno in apparenza), dei passanti.

Due pensionati si sono fermati a commentare i fatti, continuando poi le loro discussioni mentre camminavano: “Che vergogna, Palamas è il nostro poeta nazionale, soprattutto nella prima metà del 20° secolo. Questo non è l’odio di classe come dicono questi idioti, è odiare il paese e la sua cultura così com’è. L’odio di ogni cultura, per essere esatti.”

Perché in questo paese resiste una certa memoria collettiva, soprattutto tra gli anziani, ahimè. Per la grande storia, Kostis Palamas appartiene ad una famiglia di spicco di studiosi e resistenti, e il 27 febbraio 1943 sotto l’altra occupazione tedesca della Grecia, il suo funerale di stato ha portato ad una chiamata struggente alla resistenza dal poeta Angelos Sikelianos, dall’arcivescovo di Atene Damaskinos, e la folla ha ripreso in coro l’inno nazionale.

Tuttavia, il 1943 è lontano (ma non troppo, in un certo qual modo) e, nei pochi giovani rimasti in Grecia, l’involucro di un certo stile di vita … garantito a vita (?), anche e soprattutto nell’impoverimento che è il loro, sembra condizionarli in modo predominante.

Non lontano dalla statua del poeta, e davanti al prestigioso accesso alla storica Facoltà di Lettere di Atene, quello stesso giorno ho potuto assistere all’uscita degli studenti dopo la cerimonia di consegna delle lauree. Foto, pose, atmosfera da … concorso di bellezza, oltre a una certa qual leggerezza. Direi che oggi la concezione corrente degli eventi della vita, porta a viverli secondo schemi comportamentali predefiniti, qualunque essi siano, e rinvia infine ad una “inevitabile” starlettizzazione.

Il nostro poeta così imbrattato, la … diffusa disoccupazione diventata chiara per questi ultimi laureati dell’ultima epoca dei Lumi per così dire estinti, il globalismo è passato anche di lì. Come ha scritto alla sua maniera il mio amico Olivier Delorme: «screditare la nazione (…) il tutto condito con l’odio di classe: poveri cristi che si rifiutano di credere alla favola del successo dell’Euro-globalizzazione” (“30 buoni motivi per uscire d’Europa”). Tranne che nella realtà, c’è anche lo … stile di vita. Facoltà di Lettere.

E vicino alla statua del poeta Palamas, nonchè alla Facoltà di Lettere, un manifesto comunale informa della mostra in corso a gennaio 2017: “Arti e Resistenza, 1950-1974”. A solo duecento metri di distanza, sul marciapiede a sinistra, poi a destra, i volontari delle associazioni, a loro modo resistenti, caricano i loro veicoli con sacchi a pelo ed altri ripari dei senza casa, per lavarli, asciugarli e restituirli nel corso della giornata, tassativamente prima di sera.

Venerdì 20 gennaio, gli stessi volontari hanno lanciato un appello tramite una radio privata di grande ascolto nella capitale: “In questa strada dei quartieri occidentali, abbiamo scoperto che i ripari delle persone senza fissa dimora … sono stati interamente rubati. Ci rivolgiamo ai cittadini, soprattutto nelle immediate vicinanze, perché forniscano il necessario a queste persone … Le notti sono fredde, i tempi sono bui”. Secondo i giornalisti, subito dopo la chiamata, il messaggio era stato ascoltato e soprattutto messo in pratica.

Sabato mattina (21 gennaio), un altro messaggio passava in diretta sull’antenna della radio Realfm: “Vorrei quindi lanciare questo appello urgente, in modo che tutti lo possano ascoltare. Ad Atene in questo momento non c’è un solo letto disponibile in terapia intensiva e in rianimazione. Infatti, più della metà di tali servizi sono chiusi per mancanza di fondi. Quindi si può morirne …. facilmente. Siatene consapevoli. Prima di ieri ho portato la mia matrigna in ospedale, ha subito un’embolia, ha rigurgitato sangue “.

“È rimasta per ore in Pronto Soccorso, i medici hanno dichiarato di aver fatto quello che potevano, tuttavia avrebbe dovuto essere trasferita al reparto di terapia intensiva e ciò non era possibile, non c’era posto e, quindi, fanno una selezione, come quando inviano delle ambulanze, poiché meno della metà dei veicoli sono ancora in servizio. La selezione impone che tutti gli over 50 siano esclusi … e quindi si può morire. E così la mia matrigna … è morta, l’abbiamo seppellita ieri “.

Un altro ascoltatore è immediatamente intervenuto inviando un messaggio al giornalista: “Va fatta un’indagine perché, a quanto ne so, la selezione operata negli ospedali tra quelli che possono essere ammessi alla terapia intensiva e gli altri, quelli che possono morire a meno che non guariscano per conto loro, fissa il limite a 55 anni, non a 50. E’ importante dire che mi pare, non sono sicuro che sia così”. Dibattito serio, senza dubbio.

(Questo è) il paese reale, quello a cui Alexis Tsipras crede di essere sfuggito, la vera vita, la morte. Ogni passeggiata quotidiana ateniese si scompone in … carotaggi sociali, sempre più scomposti, va detto, che permettono ai … socioclimatologi di tornare indietro nel tempo e conoscere il deterioramento sociale e studiare l’evoluzione del disastro che sperimentano le classi sociali, una dopo l’altra. E questo anche se non tutti sono colpiti nello stesso modo.

Carotaggi sociali, e in più l’inverno. Coloro che sono ancora senza casa, arrivano con discrezione nel centro per esercitare di nascosto il mestiere di venditore ambulante informale. Con apparente normalità, in Piazza della Costituzione, i cani adespoti dei luoghi sono ancora catalogati dall’apposito Dipartimento del comune della città di Atene, mentre i resti dell’antichità sembrano invece rimanere sconosciuti a tutti, nei dintorni.

I bambini della scuola vengono ancora accompagnati a visitare il “parlamento”, in realtà questa è una introduzione alla prostituzione politica, in questo bordello … in cui la Costituzione, come ogni etica, sono costantemente violentate dai sostenitori della malavita totalitaria chiamata Troika. SYRIZA come gli altri, votano o discutono testi che spesso sono scritti in inglese dagli occupanti, senza neanche leggerli. La “democrazia rappresentativa” e la “Repubblica” dei … lebbrosi. Poveri insegnanti pure (a volte) corresponsabili del crimine, nell’accettare questa messa in scena al limite della miseria intellettuale.

Ed è ancora peggio quando incoraggiano i loro allievi a partecipare a pseudo-concorsi che consistono nella preparazione di composizioni elogiative circa l’UE, in modo da “vincere” un viaggio … iniziatico alla sede dello pseudo-Parlamento Europeo. Piccole esche offerte ai nativi con la partecipazione del presunto sistema educativo. Ho incoraggiato i miei amici con figli, ora coinvolti in queste iniziative, di rifiutare tale partecipazione, dopo aver spiegato ai loro figli ciò che alcuni “insegnanti” avrebbero dovuto fare.

Sotto lo sguardo degli animali randagi intorno al ‘Parlamento’, quello stesso giorno hanno manifestato i Pompieri … mostrandosi sorridenti, ma opponendosi ai cambiamenti negativi nel sistema, nessuna tensione palpabile, i passanti … passavano, ironici, o indifferenti. La vita reale!

Carotaggi sociali e l’inverno in aggiunta, i vigili del fuoco, le nuove misure annunciate o costantemente preparate, ad esempio, oggi su questi schermi … la fine di tutti gli “ostacoli” rimanenti ai licenziamenti e poi la Scuola Superiore di Aristotele, cioè i suoi resti, senza visitatori. Segni dei tempi?

Anno già in corso. In effetti il … 2017 è appena iniziato. I media si sono certamente focalizzati in primo luogo sulla nomina di Donald Trump. “Al di là dell’Abisso” dice il manifesto, ribaltare la distopia costituente del nuovo secolo.

Atene sotto il sole, resistere ai licenziamenti, comprendere i segni dei tempi … occuparsi anche degli animali adespoti (perché senza padroni). Finirla così con l’involucro e rompere il nostro condizionamento. Mondo preparato attivamente da parte di tutti noi, mondo prevedibile, luminoso mondo!

 

 

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