Fonte: www.greekcrisis.fr
http://comedonchisciotte.org/
4 marzo 2017

Dopo la Dracma… il dollaro?
di Panagiotis Grigoriou

In Grecia si parla apertamente di uscita dall’Euro. Gli economisti (Lapavitsas) presentano piani dettagliati per la Grexit e nessuno pensa più a preservare l’esistente. Le manifestazioni si susseguono senza che questo cambi nulla all’apparenza, ma il tarlo lavora e Tsipras prova a cercare aiuto per rinegoziare il debito. Ma il prossimo ambasciature USA presso la UE conferma che la Grecia dovrebbe lasciare l’Euro e le offre (per evitare che vada a chiedere aiuto alla Russia di Putin) di agganciarsi al… dollaro. E intanto, una mostra sugli anni ’80 ricorda ai Greci che la visitano (tantissimi) che il paese stava bene anche prima di entrare nella CEE, senza essere agganciato a nulla tranne che … a sè stesso.

E Panagiotis conclude con un GRAZIE a tutti i suoi lettori: l’obiettivo della campagna straordinaria di raccolta fondi di fine anno è stato raggiunto.

Aria di primavera, infine, per l’anno 2017, anno zero agli occhi di alcuni analisti. Sotto la crosta degli apparenti eventi giornalistici, il movimento accelera, la tettonica della storia immediata e il magma dei poveri affari degli uomini. In Grecia, questi shock si fanno sentire direttamente, salvo che la società è già in rovina dopo sette anni di Troïkanesimo … d’erosione. I greci, non reagendo più collettivamente, aspettano che lo sconvolgimento arrivi dalla più recente geopolitica del mondo circostante. 2017, anno zero?

Piazza della Costituzione, la Guardia Presidenziale Evzoni assicura, come si dice, onori e protezione alle alte autorità statali, così come alla Tomba del Milite Ignoto, sotto lo sguardo fotografico dei turisti invernali. Apparente normalità. Sulla stessa piazza – oh così simbolica – per quanto riguarda la Costituzione di questo paese, i nuovi mendicanti si mescolano con gli ultimi passanti. quotidiano immediato, che da l’impressione che tutto si trasformi. Due giovani donne assunte come hostess per un giorno da una società di marketing globale, per promuovere il suo caffè, “offrono” questa bevanda calda ai passanti, a condizione che siano in grado di fornire i propri dati personali in cambio, ovviamente per fini digitali. Esse ne hanno anche offerto – senza alcuna contropartita – al giovane mendicante del posto, così come fanno le panetterie praticamente di tutta la Grecia … che forniscono panini e cornetti per i senzatetto in questi luoghi greci. Così gira la quotidianità..

Lo stesso giorno, nei pressi della Piazza della Costituzione, di fronte al Ministero delle Finanze, una manciata di rappresentanti delle professioni liberali manifestano contro le recenti disposizioni fiscali (tra contributi e imposte, pagano, in pratica, il 70% del loro fatturato a partire dal primo euro incassato). Tra l’indifferenza e, in qualche modo, approvazione dei passanti, che non hanno altro da aggiungere. Protesta necessariamente simbolica, che dura di solito non più di un’ora, come la mobilitazione (numerosa), iniziata dai sindacati e coordinamenti dei contadini, convergenti su Atene questa settimana. Davanti alla tomba del Milite Ignoto, i nostri agricoltori hanno distribuito un piccolo carico … di cavolo bianco ai passanti. Come sempre in tali circostanze, la calca ha fatto incetta dei germogli in meno di dieci minuti. I greci … dentro al cavolo, con il rituale di protesta di più.

La quotidianità ateniese è cambiata in modo permanente, come ormai qui dicono tutti. Ai costumi ed ai fatti pre-crisi si sono aggiunti quelli post-crisi, il cambiamento è palpabile, osservabile in tutti gli aspetti della vita. Ci sono per esempio alcuni momenti in cui, all’ora di punta, i viali della città sono quasi deserti, e vi sono anche delle tane di sventura che … i senzatetto, disabili a volte, “costruiscono” in centro un po’ dappertutto. E i passanti, con gli occhi privi di anima e vuoti, guardano in silenzio, con i volti tesi. Poster di un tempo stravagante che invita a seguire un evento dedicato all’esercito comunista durante la guerra civile (1944-1949), e, talvolta, a trarre pieno vantaggio da uno scambio di libri e di idee. .. entrambi usate. I più anziani indugeranno un poco davanti ai chioschi di giornali, senza comprarli, mentre i più giovani (in ogni caso), andranno malgrado tutto a bere il loro caffè nei bistrot dei quartieri alla moda della capitale, crisi o no. Una pubblicità di grande formato, ereditata dagli anni pre-crisi, propone “un bel futuro professionale” ai giovani che si iscrivono alla formazione privata: BTS prepara per una carriera nella computer-grafica. Buona, la battuta. E’ un mestiere colpito come tutti gli altri, i migliori hanno già lasciato il paese, e gli altri … di solito sono pagati meno di 600 € al mese per un lavoro a tempo pieno.

Presunta creazione di immagini digitali computer-aided, guerra organizzata contro l’economia e la società reale. Ciò che la neolingua designa ingannevolmente come “crisi”. In altre parole… “tutto senza tzatziki”, secondo un recente slogan innovativo ateniese. Ultime trovata di questo paese così screditato, molti datori di lavoro richiedono ai loro dipendenti di accettare il pagamento di metà dei loro stipendi … in buoni pasto utilizzabili nei supermercati. Eppure è illegale … tranne che per la maggioranza della popolazione, viviamo in un’economia di guerra … o di prima della guerra. Ci avviciniamo a quello che sembra il punto zero. Secondo la stampa greca, secondo il “Financial Times” “La Grecia pensa di assumere i Rothschild come ‘debt advisor’, Atene cerca di porre fine alla lunga esposizione creditoria ed evitare di default”. Infatti, la Grecia intende nominare la banca Rothschild come consulente sul debito, Atene cerca di evitare il default. Da parte sua, Ted Malloch futuro (?) ambasciatore degli Stati Uniti presso l’UE ha dichiarato che la Grecia potrebbe lasciare l’euro per adottare la sua nuova dracma. Essa sarebbe legata al … dollaro USA !! (Stampa greca in questi giorni). Greco-dollaro, allora? Alcuni greci credono gli analisti credono di avere inteso che il piano di Trump è di far saltare l’euro tedesco e nello stesso tempo … mantenere la Grecia nella sfera di influenza delle potenze marittime occidentali (USA e UK), evitando la creazione di un polo eurasiatico sotto l’egida della Russia.

Sembra (stampa greca il 16 febbraio) che davanti a questa … minaccia, la posizione di Berlino sarebbe (presumibilmente?) in corso di modifica. L’obiettivo sarebbe quello di introdurre le monete nazionali in una circolazione interna parallela, in Grecia, in Italia, in Spagna, in Portogallo e persino in Francia senza in realtà rompere la zona euro (l’euro manterrebbe la sua posizione dominante per il commercio estero) . Ricordiamolo in questa occasione, l’unico tema serio per la campagna elettorale in Francia, vale a dire l’impostura europeista e la sua continuazione o meno, è spesso assente dai media e dai dibattiti. Come ha scritto il mio amico, lo storico, analista e scrittore Olivier Delorme in un articolo che “Le Monde”, “liberazione” e “Le Figaro” … da poveri media “disconnessi”, hanno respinto. “Ciò che il presidente Trump ha sottolineato (e che sarebbe in Francia oggetto di scomunica maggiore, immediata e vincolante, per Germanofobia) è che l’Unione europea si è progressivamente mutata in uno strumento di egemonia tedesca sul continente. E’ constatazione difficile da contestare, anche se le nostre ‘élites’ politiche, intellettuali e mediatiche, impastoiate nella sottomissione a Berlino, la rifiutano nella loro quasi totalità”. “Mentre l’euro,,moneta basata su una ideologia tedesca (ordoliberalismo) che corrisponde solo agli interessi, punti di forza e di debolezza dell’economia e della popolazione tedesca; mentre l’euro continua ad arricchire la Germania, e ridurre in rovina gli altri, le cui strutture economiche sono incompatibili con la natura stessa di questa assurda valuta tedesca, si produce qui deindustrializzazione e là (nella periferia sud, in particolare) la rovina, la povertà, l’emigrazione dei più qualificati”.

L’essenziale, è che in Grecia ci siamo quasi arrivati. I greci infine hanno perso la fede esagerata nell’euro e pro-Unione Europea. Kostas Lapavitsas (economista ed ex deputato SYRIZA, ha lasciato i truffatori Tsiprosauri durante la terribile estate 2015), ha presentato Mercoledì 15 febbraio il suo programma di transizione verso la nuova moneta. Panagiotis Lafazanis (Unità Popolare Sinistra ex corrente all’interno di SYRIZA) ha partecipato, come Zoe Konstantopoulou. Altri partecipanti e relatori non greci erano Stefano Fassina (Italia) e Sergi Cutillas (Spagna). In breve il tema: “Delineiamo la soluzione. Il fallimento della zona euro e una nuova direzione per la Grecia. Analisi e proposta di politica economica”. Un’aria di primavera … senza fioritura, per ora. Nei caffè, i greci seguono questi dibattiti radiofonici o televisivi sulla futura valuta … con grande interesse. Nel frattempo, alcuni commercianti si oppongono come possono all’installazione … obbligatoria delle macchine POS (carte bancomat) e lo fanno sapere attaccandolo dietro le loro vetrine. Dopo sette anni di politica coloniale europeista, strumento – come è noto – dell’egemonia tedesca sul continente, l’euro è visibilmente fuori moda. «Questo è tutto. Dobbiamo sopportare questa distruzione fino alla fine, è solo in questo modo che può ripartire l’economia. Facciamo come i paesi vicini, l’Albania, la Bulgaria, la Romania, hanno veramente sofferto prima di ripartire”, dice un uomo anziano. Immediatamente, il dipendente del bar, un giovane albanese, lo corregge: “Non è vero. In Albania, molti villaggi vivono dalla sola produzione e vendita di droga e nient’altro. Non c’è altra economia “. E poi … il silenzio.

Aspettando l’avvento del greco-dollaro, gli Ateniesi affluiscono in molti a scoprire (o a ricordare) gli anni 80, vissuto come mitici. La mostra tenutasi ad Atene è un grande successo, soprattutto perché si scopre che la Grecia prima della CEE era produttore di molti beni di consumo, che importa ai nostri giorni. Infine, aria di primavera per l’anno 2017, anno zero agli occhi di alcuni analisti. Solo che sotto l’Acropoli, alla mattina persiste una cert’aria fredda, e ci si riscalda come si può.

Post-scriptum: Greekcrisis ringrazia vivamente i suoi amici e lettori per il loro sostegno. è stato raggiunto l’obiettivo della campagna “5 anni di crisi greca”. Ahimè direi, dobbiamo continuare e superarlo … già in questi giorni, soprattutto nella diffusione dell’appello a supporto intorno a voi. Un grande ringraziamento.

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