Fonte: Thejch.com

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Ott 03, 2017

 

Accuse contro Israele alla conferenza del Partito Laburista britannico

di Lee Harpin

 

Miko Peled, cittadino britannico, nato in Israele, definisce israele “sionista razzista” alla conferenza del partito laburista

 

Lo stesso Peled, durante un evento, ha dichiarato che il boicottaggio di Israele è giustificato perché il paese è un “regime colonizzatore razzista” molto simile alla Germania nazista e all’apartheid Sudafricana.

 

Miko Peled, figlio di un generale israeliano, è stato applaudito da attivisti anti-sionisti di sinistra, mentre ha parlato ad un evento tenuto dal gruppo Free Speech On Israel.

Nella stessa Conferenza del Partito Laburista, durante un evento collaterale è intervenuto un relatore anti-sionista nato in Israele il quale ha dichiarato che il boicottaggio di Israele è giustificato perché il paese è un “regime colonizzatore razzista” “molto simile” alla Germania nazista e all’apartheid Sudafricana.

 

Il signor Peled, che vive in America, ha invitato alla libertà di parola su ogni tema, incluso “se si tratta dell’Olocausto oppure no”.

 

Durante l’evento, presieduto da Naomi Wimborne-Idrissi, ha dichiarato: “il boicottaggio dello stato di Israele non è censura: mettiamo le cose al loro posto..

 

“Non noi non invitiamo i nazisti e per un’ora non illustriamo i motivi per i quali loro dovrebebro avere ragione. Questa è la stessa cosa.

 

“Tu non hai invitato il Sudafrica per spiegare perché l’apartheid era cosa  buona per i neri.

“Allo stesso modo voi non invitate i sionisti: è una cosa molto simile”.

 

Indossando un grande badge BDS, il signor Peled ha ammesso di non poter usare la parola “Israele” nonostante sia nato in quello Stato. Ha detto: “Israele è un progetto coloniale razzista … Non chiamo il paese Israele, chiamandolo Israele si legittima il crimine, si legittima il crimine del colonialismo di insediamenti, non credo che dovremmo farlo.” Il paese ha un nome e si chiama Palestina”

 

Dopo aver fatto la sua osservazione sull’Olocausto, ha aggiunto: “Si tratta della libertà di parola, anche se si tratta di Palestina – a 360 gradi non ci dovrebbe essere alcun limite alla discussione”.

 

La sig.ra Wimborne-Idrissi (Foto di copertina) ha anche espresso il suo sostegno a Jackie Walker, l’ex vice presidente di Momentum, attualmente sospesa dal lavoro con l’accusa di antisemitismo.

 

La stessa ha dichiarato: “Una delle principali vittime di tutta la campagna di antisemitismo è Jackie Walker”.

 

Ha esortato il pubblico a vedere M. Walker “spettacolo stupefacente di una donna” che afferma di essere vittima di calunnie antisemitiche.

 

Michael Kalmanovitz, del network internazionale Ebrei contro il Sionismo, ha detto: “Se sostenete Israele, sostenete l’apartheid - proprio cio’ che il Jewish Labour Movement (JLM) e il Labour Friends of Israel (LFI) stanno facendo all’interno del nostro partito. E nessuno ha mai sostenuto una campagna per buttarli fuori”.

 

Un altro relatore ha attaccato la decisione di assegnare un premio (deciso a tavolino) al JLM durante la conferenza di Brighton domenica scorsa.

 

Successivamente, una delegata del Partito Laburista di Dulwich e West Norwood ha detto che c’erano “buone notizie” dal momento che, il mese scorso, il suo partito locale e’ riuscito a respingere una mozione che proponeva la fuoriuscita dal partito di Ken Livingstone.

 

Un altro delegato del Partito Laburista di Dover e Deal ha detto che Livingstone, comparando il Sionismo a Hitler, “ha sbagliato solo qualche dettaglio” e ha aggiunto che l’ex sindaco di Londra e’ stato vittima di una campagna sionista oltraggiosa.

 

Nota:

Questi commenti hanno suscitato molto scalpore e protesta dalle associazioni che si battono per difendere Israele dalla campagna di BDS (Boicotta Israele) che sta riscuotendo sempre maggiore seguito nei paesi del Nord Europa.

 

Miko Peled è un attivista israelo-americano che dedica la sua vita a sostegno dei diritti umani e per una auspicabile e duratura pace tra Israele e la Palestina. Figlio di un ex generale israeliano, autore del libro “The General’s Son: Journey of an Israeli in Palestine”, Miko ha il coraggio di denunciare pubblicamente quello che gli altri preferiscono negare. Più volte arrestato durante le sue manifestazioni a fianco del popolo palestinese, non ha dubbi riguardo la soluzione del conflitto.“

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