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7 settembre 2017

 

“Modello” Rajoy-Di Maio: in Spagna 333.107 licenziamenti in un solo giorno

di Giorgio Cremaschi 

 

Di Maio a Cernobbio ha usato come modello positivo Rajoy, il capo del governo di destra in Spagna. 

 

Governo che sta in piedi grazie all’astensione socialista e al sostegno esterno di Ciudadanos, un partito nato come movimento di cittadini contro la corruzione, né di destra né di sinistra, e diventato la stampella della peggiore vecchia classe politica. Naturalmente Rajoy è anche l’uomo di fiducia della UE, delle banche e naturalmente della Merkel. 

 

Ecco il suo modello: ultra liberismo, distruzione di tutti i diritti sociali e del lavoro, politica autoritaria e poliziesca. Grazie a questa politica la UE ha concesso qualche margine di flessibilità di bilancio in più a Rajoy, quello che è piaciuto a Di Maio. A dimostrazione che la Unione ha una sola priorità: lo smantellamento dello stato sociale nel nome della competitività e del profitto. 

 

Ecco, ora Rajoy batte un record europeo: il più alto numero di licenziamenti in un solo giorno: trecentotrentremilacentosette.

Un numero che consiglio a DiMaio di imparare a memoria, questa è la smart Spain…

Giorgio Cremaschi

 

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Lunedì 31 agosto è stato il “giorno nero” per l’impiego in Spagna.  Secondo i dati del Ministero del Lavoro spagnolo riportati dal quotidiano El Mundo, solo in questa giornata sono divenuti inoccupati il numero record di 333.107 persone.

 

Allo stesso tempo, in questo stesso giorno, si sono registrate alla sicurezza sociale 135.783 persone, molte delle quali provengono dai licenziamenti nel settore delle costruzioni. Pertanto, la variazione netta degli affiliati registra un tasso negativo di 197.324 lavoratori in quell’ultimo giorno.  

 

Mai era stato registrato qualcosa di similare nella storia della Spagna.

Ad agosto chiaramente pesano la fine dei contratti temporanei estivi, ma queste cifre non erano state raggiunte neanche il 31 agosto del 2008 (peggior anno della crisi in Spagna). Al contrario del 2008, il giorno nero per il lavoro in Spagna avviene in una fase di crescita del PIL e testimonia, da un lato, la precarietà drammatica con cui il governo Rajoy ha ormai regolamentato il mercato dell’impiego; dall’altro, l’assenza di un modello economico che possa creare un’occupazione stabile a parte i servizi e il turismo. Può essere mai un modello quello di Rajoy?  

 

 

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