lastampa.it - 10/04/2017 - Stoccolma, il killer doveva essere espulso. Migliaia in piazza per ricordare le vittime - di Monica Perosino - Una folla immensa nel nome dell’«amore» e della «società aperta». È un grido di pace contro l’odio e la paura quello che si è levato ieri dalle 40 mila persone radunate a Sergels Torg, nel centro di Stoccolma, per rendere omaggio alle vittime dell’attentato di due giorni fa. La manifestazione organizzata via Facebook (#OpenStockholm) è stata chiamata «Lovefest», una festa dell’amore contro il terrorismo, ed è culminata con un minuto di silenzio commosso. Intanto le indagini vanno avanti …


SPECIALE VIDEO ATTACCO A STOCCOLMA 


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09 aprile 2017

 

Stoccolma, identificate le vittime. Media svedesi: attentatore ha confessato, felice di quanto ha fatto

 

Nell'attentato di venerdì hanno perso la vita una donna e una ragazzina svedesi, un britannico e una donna belga. Ferite 15 persone, quattro in gravi condizioni tra cui un bambino. La polizia: il 39enne uzbeko si era visto respingere domanda di asilo, era ricercato per l'espulsione. Convalidato arresto di un secondo sospetto. Papa Francesco: "Affido a Maria le vittime". Oslo, disinnescata bomba in metro: fermato 17enne russo

 

Due svedesi, una donna e una ragazzina di 11 anni. Un britannico, una donna belga. Sono le quattro vittime dell'attentato del 7 aprile. Loro le quattro vittime della follia omicida dell'uomo alla guida del camion che venerdì pomeriggio ha seminato morte e orrore nel centro di StoccolmaIl killer, secondo quanto trapela da fonti della polizia, era un richiedente asilo con "simpatie" jihadiste, la sua domanda era stata respinta ed era ricercato per essere espulso. Secondo quanto scrive Aftonbladet, si chiama Rakhmat Akilov e, scrive il quotidiano Expressen, "ha confessato" di essere stato lui al volante dell'automezzo lanciato sulla folla inerme. Non solo, secondo Expressen, l'attentatore si è anche detto "soddisfatto di quanto è riuscito a fare: ha portato a compimento il suo piano". Ma dalla stampa svedese non trapela nulla su una manifesta volontà dell'attentatore di aver agito in nome dello Stato Islamico.

Intanto nella vicina Norvegia la polizia ha neutralizzato un ordigno artigianale localizzato nella notte di sabato in una fermata della metropolitana di Oslo. L'operazione ha richiesto l'evacuazione dei locali della zona e ha portato successivamente al'arresto di un "sospetto". Si tratta di un 17enne di cittadinanza russa, arrestato, ha precisato il procuratore norvegese, per il possesso di esplosivi, mentre è oggetto di indagine se il suo piano fosse di tipo terroristico. Benedicte Bjornland, a capo dei servizi di sicurezza norvegesi, ha affermato che l'intelligence conosceva il giovane: un richiedente asilo arrivato nel Paese nel 2010 assieme alla famiglia, non estraneo ai "circoli dell'islamismo radicale" in Norvegia. Bjornland ha asserito di ritenere probabile che "gli attentati in Francia, in Germania, nel Regno Unito, in Russia e in Svezia" possano creare quell'effetto imitazione  "nelle persone con simpatie per l'islamismo" anche in Norvegia.

Tornando a Stoccolma, la polizia ha confermato che i feriti dell'attentato sono 15, 
10 ancora ricoverati in ospedale, quattro in condizioni gravi, tra questi un bambino. "Abbiamo confermato le identità delle vittime, le famiglie sono state avvisate", ha detto il funzionario di polizia Jan Evensson. Oggi il  tribunale svedese ha convalidato l'arresto di un secondo sospetto fermato ieri. La polizia ha fatto sapere che cinque persone restano in custodia. Durante la conferenza stampa sono state rilasciate informazioni più precise anche sul sospetto assassino arrestato dalle forze dall'ordine.

 

L'uomo di 39 anni originario dell'Uzbekistan, aveva fatto richiesta per un permesso di soggiorno in Svezia nel 2014. "Aveva presentato una domanda per un permesso di soggiorno che è stata respinta nel 2016", ha detto Jonas Hysing. Doveva essere espulso. Di lui la stampa ha scoperto che è padre di quattro figli, simpatizzante dello Stato islamico. È stato catturato due giorni fa a Märsta, una piccola città a 40 chilometri a nord di Stoccolma. Ieri, in mattinata, la procura lo ha posto agli arresti con l'accusa di "omicidio con carattere terroristico".

 

A bordo del camion gli agenti hanno anche trovato un ordigno artigianale, probabilmente carico di liquido infiammabile che non si è innescato. Nel pomeriggio di ieri l'antiterrorismo ha effettuato due blitz. Uno a sud di Stoccolma, dove altri tre sono finiti in manette, "persone collegate" al 39enne uzbeko che si trovavano "a bordo di un'auto bianca" il giorno dell'attentato. Il secondo blitz in quello che viene considerato il 'covo' del killer. 

 

"A Cristo che oggi entra nella Passione e alla Vergine Santa affidiamo le vittime dell'attentato terroristico avvenuto venerdì scorso a Stoccolma, come anche quanti sono ancora duramente provati dalla guerra, sciagura dell'umanità", ha detto papa Francesco prima dell'Angelus e al termine della solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.

 

Intanto oggi i grandi magazzini Ahlens, nella zona pedonale teatro dell'attentato (il camion si è scontrato contro l'ingresso principale dei magazzini e secondo la polizia aveva il piano di farli saltare in aria) sono pronti a riaprire ma è polemica per la decisione della direzione di vendere a metà prezzo i prodotti danneggiati durante l'attacco. Sui social molti utenti hanno accusato la catena di "avarizia", la direzione che si è giustificata dicendo che ci sono prodotti "difettosi che non possono essere venduti a prezzi normali".

 

"Per due motivi abbiamo deciso di non fermare le vendite", ha detto un rappresentante dei grandi magazzini: "Primo per difendere i nostri valori. Secondo perché abbiamo promesso ai nostri clienti che avremmo riaperto oggi". "Vi prego, se mettete in vendita i prodotti danneggiati, date il ricavo in beneficenza", scrive un altro utente su Twitter.

 

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