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30/08/2017

 

Netanyahu: le colonie sono “terra d’Israele”. Lega Araba: non cerca la pace

Per il diritto internazionale gli insediamenti israeliani sono illegali. Senza risposta le condanne dell’Onu. Gli insediamenti crescono in numero e popolazione.

 

“Questa presa di posizione non può venire da parte di qualcuno che cerca la pace”. Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha condannato così la rivendicazione della legittimità delle colonie ribadita dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha escluso la possibilità di un ritiro israeliano dalla Cisgiordania occupata.

“Questa è la nostra terra – aveva dichiarato l’altro ieri Netanyahu – Siamo tornati qui per restarci una volta per tutte. Noi non sradicheremo più insediamenti dalla terra d’Israele”.

Le colonie israeliane nei Territori Occupati sono considerare illegali in base al diritto internazionale e la comunità internazionale non riconosce la sovranità di Israele sulle stesse.

Lo scorso 23 dicembre, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu aveva condannato tali insediamenti con la risoluzione 2334, passata grazie all’astensione dell’allora uscente amministrazione Obama. Tuttavia, Israele non ha preso alcun provvedimento per adeguarvisi.

Sotto il governo Netanyahu vi è stato un considerevole incremento delle colonie israeliane.  Ad oggi almeno 600mila cittadini israeliani vivono in oltre 130 insediamenti costruiti da Israele a partire dal 1967, data di inizio dell’occupazione. A fine marzo, il governo ha approvato la costruzione di un nuovo insediamento ufficiale a Shiloh.

 

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