english version below

http://www.news24.com/

2017-01-06

 

La Giordania avverte che spostando l’Ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme si oltrepassa la linea rossa

 

Il portavoce del governo della Giordania ha avvertito Giovedi di ripercussioni "catastrofiche" se il presidente eletto Donald Trump rispetterà la promessa fatta in campagna elettorale, di spostare l'ambasciata degli Stati Uniti in Israele nella contestata Gerusalemme.

 

Tale mossa potrebbe pregiudicare le relazioni tra gli Stati Uniti e gli alleati regionali, inclusa la Giordania e, ha detto il ministro dell'Informazione Mohammed Momani, per la prima volta si dovrà affrontare la questione pubblicamente.

 

Per la Giordania, muovere l’ambasciata sarebbe un superamento della linea rossa, con il risultato di infiammare le strade islamiche e arabe, e servire un dono agli estremisti, ha dichiarato il Ministro Momani, aggiungendo che la Giordania avrebbe usato tutti i possibili mezzi politici e diplomatici per cercare di prevenire una tale decisione.

 

Gli Stati Uniti considerano la Giordania come importante un alleato filo-occidentale in un turbolento Medio Oriente. Il regno hashemita è il membro chiave di una coalizione militare guidata dagli Stati Uniti contro gli estremisti dello stato islamico nelle vicine Siria e Iraq, e mantiene discreti legami di sicurezza con Israele.

 

La Giordania ha anche una partecipazione a Gerusalemme, che serve come custode del terzo santuario più sacro dell'Islam nel settore orientale della città. Israele conquistò Gerusalemme est strappandola alla Giordania nel 1967 e l’annesse al suo stato, occupandola.

 

I palestinesi vogliono stabilire la capitale di un futuro stato nel settore orientale della città. Affrontare le affermazioni contrastanti in città sarebbe fondamentale per qualsiasi ripresa dei negoziati israelo-palestinesi sui termini di uno stato palestinese.

 

Gerusalemme ha un profilo di grandi dimensioni nelle narrazioni rivali israeliane e palestinesi, e nelle dispute sui luoghi santi che hanno già scatenato diversi cicli di violenza mortale nel corso degli anni.

 

Gran parte del mondo non ha riconosciuto l'annessione israeliana di Gerusalemme Est e la maggior parte dei paesi, compresi gli Stati Uniti, mantengono le loro ambasciate a Tel Aviv, vivace centro commerciale e metropoli sul mare di Israele.

 

Momani, il ministro giordano, ha dichiarato che lo spostamento dell'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme "avrà implicazioni catastrofiche su più livelli, compresa la situazione regionale".

 

Ha inoltre aggiunto che i paesi della regione potrebbero probabilmente "pensare a cose diverse e a diverse misure da prendere per impedire che questo succeda" … “Questa scelta, influenzerà sicuramente il rapporto bilaterale tra i paesi della regione, Giordania inclusa, nonchè le parti che saranno collegate ad una tale decisione”.

 

Trump ha detto che durante la campagna presidenziale che aveva intenzione di spostare l'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme.

 

Nel mese di dicembre, il suo consulente Kellyanne Conway ha dichiarato che il passaggio dell'ambasciata a Gerusalemme è una "molto grande priorità" per il presidente eletto.

 

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, David Friedman, ha detto che non vede l'ora di lavorare da Gerusalemme.

 


http://www.news24.com/

2017-01-06

 

Jordan says moving US Embassy to Jerusalem is 'red line'

 

Amman - Jordan's government spokesperson warned on Thursday of "catastrophic" repercussions if US president-elect Donald Trump makes good on a campaign promise to move the US Embassy in Israel to contested Jerusalem.

 

Such a move could affect relations between the US and regional allies, including Jordan, said Information Minister Mohammed Momani, addressing the issue publicly for the first time.

 

An embassy move would be a "red line" for Jordan, would "inflame the Islamic and Arab streets" and serve as a "gift to extremists", he said, adding that Jordan would use all possible political and diplomatic means to try and prevent such a decision.

 

The US considers pro-Western Jordan as an important ally in a turbulent Mideast. The Hashemite kingdom is a key member of a US-led military coalition against Islamic State extremists in neighbouring Syria and Iraq, and maintains discreet security ties with Israel.

 

Jordan also has a stake in Jerusalem, serving as custodian of Islam's third holiest shrine in the city's eastern sector.

Israel captured east Jerusalem from Jordan in 1967 and annexed it to its capital.

 

The Palestinians want to establish the capital of a future state in the city's eastern sector. Addressing the conflicting claims in the city would be central to any renewed Israeli-Palestinian negotiations on the terms of Palestinian statehood.

 

Jerusalem looms large in rival Israeli and Palestinian national narratives, and disputes over holy sites there have sparked several rounds of deadly violence over the years.

 

Much of the world has not recognised Israel's annexation of east Jerusalem and most countries, including the US, maintain their embassies in Tel Aviv, Israel's vibrant commercial centre and seaside metropolis.

 

Momani, the Jordanian minister, said that moving the US Embassy to Jerusalem "will have catastrophic implications on several levels, including the regional situation".

 

He said countries in the region would likely "think about different things and steps they should take in order to stop this from happening".

 

"It will definitely affect the bilateral relationship between countries in the region, including Jordan, and the parties that will be related to such a decision" he said.

 

Trump said during the presidential campaign that he intended to move the US Embassy to Jerusalem.

 

In December, Trump adviser Kellyanne Conway was quoted as saying that moving the embassy to Jerusalem is a "very big priority" for the president-elect.

 

Trump's choice for US ambassador in Israel, David Friedman, has said he looks forward to working from Jerusalem.

top