Lantidiplomatico - 02/08/2017 - La missione navale in Libia non è, per ora, un intervento militare mascherato come vorrebbero le opposizioni ma neppure un puro supporto logistico e tecnico alla guardia costiera libica come vuole far credere il governo. Nessuna azione di questo tipo è neutrale, tanto meno in Libia. E’ soprattutto un segnale politico che l’Italia non rinuncia a sostenere Sarraj, nonostante la Francia, la Russia e l’Egitto stiano con il generale Haftar. Da questa posizione potrebbero derivare conseguenze contrastanti, come il rafforzamento di Sarraj o il suo indebolimento per l’opposizione di milizie ostili che agiteranno la bandiera del nazionalismo. L’Italia segnala inoltre che intende difendere le proprie frontiere a partire dalle acque territoriali libiche. Quali saranno gli effetti sui migranti? Quello di respingerli dentro al territorio libico privando le milizie e i trafficanti di introiti consistenti: c’è da aspettarsi una loro reazione. In parte hanno ragione le Ong a dire che ci saranno danni seri per i migranti in balìa dei libici. Secondo Oxfam gli Stati membri della Ue dovrebbero espandere i canali sicuri per i rifugiati e altri migranti. Parole giuste ma chi se li prende in casa adesso se non l’Italia? Troppa retorica sulla pelle degli altri, da una parte e dall’altra. - Alberto Negri

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