Fonte: Pars Today

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Ago 12, 2017

 

Haftar: “Accordi Minniti non servono. Macron mi dà tutto quel che chiedo”

 

Gli accordi del vostro ministro dell’Interno Minniti con le tribù, le milizie e le municipalità del nostro deserto sono solo palliativi, soluzioni fragili”, dichiara Haftar, secondo cui “dobbiamo invece lavorare assieme per bloccare i flussi sui 4 mila chilometri del confine desertico libico nel Sud”.

“I miei soldati sono pronti. Io controllo oltre tre quarti del Paese. Possiedo la manodopera, ma mi mancano i mezzi. Macron mi ha chiesto cosa ci serve: gli sto mandando una lista“, prosegue il generale. A servire sono “corsi di addestramento per le guardie di frontiera, munizioni, armi ma soprattutto autoblindo, jeep per la sabbia, droni, sensori, visori notturni, elicotteri, materiali per costruire campi armati di 150 uomini ciascuno altamente mobili e posizionati ogni minimo 100 chilometri”.

 

Quanto al costo, “stimo circa 20 miliardi di dollari distribuiti su 20 o 25 anni per i Paesi europei uniti in uno sforzo collettivo“, afferma il generale Khalifa Haftar in un’intervista al Corriere della Sera “Sarraj ha violato in modo grave gli accordi” firmati a Parigi il 25 luglio, “dove si dice esplicitamente che mosse di questo genere vanno coordinate tra noi.

Ma la violazione è anche italiana. A Roma sono corresponsabili, sanno benissimo che Sarraj non ha alcuna autorità per permettere alle vostre navi di venire nelle nostre acque territoriali. Non ha chiesto il parere a me e neppure al suo Consiglio presidenziale. La sua è una scelta individuale, illegittima e illegale”. Lo afferma il generale Khalifa Haftar in un’intervista al Corriere della Sera.

 

Nota:

Come si può facilmente evincere da questa intervista, il Governo italiano ancora una volta ha sbagliato tutto con la Libia. Il premier Gentiloni ha puntato sul “cavallo” sbagliato, Fayez al- Serraj, un personaggio che controlla al massimo alcuni quartieri di Tripoli, mantenendo un pregiudizio nei confronti del generale Haftar, il vero uomo forte della Libia, sgradito al governo di Roma in quanto questi risulta appoggiato da Russia ed Egitto (paese con cui l’italia ha interrotto i rapporti per causa del caso Regeni). Chi suggerisce al conte Gentiloni le scelte di politica estera? I serivizi di intelligence italiani non avevano passato le informazioni al ministro Alfano? Quest’ultimo è in grado di capire qualche cosa della situazione libica? Questi gli interrogativi che si pongono al cospetto dell’operato di un governo imbelle che riceve “schiaffi” diplomatici da tutti, inclusa la Libia, l’Egitto, la Francia e la Russia.

Questo il prezzo della sudditanza dell’Italia agli USA ed a Bruxelles. Un prezzo che viene pagato in conseguenza dell’operato di una classe politica che si riempiva la bocca di “ci vuole più Europa” e di bisogna “cedere la sovranità”. Queste le conseguneze di aver ceduto la sovranità: l’Italia è divenuta lo zimbello di tutti. Gli italiani possono ringraziare nell’ordine Matteo Renzi, Angelino Alfano, il conte Gentiloni, il pres. Mattarella, Laura  Boldrini, il pres. Grasso e soci.

 

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