Fonti: Sputnik Mundo  

Al Mayadeen 

RT Actualidad

https://www.controinformazione.info/

Nov 07, 2017

 

L’Arabia Saudita e l’Iran verso un possibile conflitto: chi è il più forte?

Analisi di Luciano Lago

 

L’Arabia Saudita ha minacciato l’Iran di “serie conseguenze” per “l’atto di aggressione militare”come è stato qualificato il lancio di un missile dallo Yemen contro un aeroporto a Rijad. Teheran ha negato qualsiasi suo coinvolgimnto mell’attacco. Tuttavia i sauditi si riservano il diritto di “rispondere all’Iran”. Questo scambio di accuse fa pensare alla possibilità di un prossimo conflitto fra le due potenze regionali.

Bisogna precisare che l’Arabia Saudita è impegnata da più di due anni in un conflitto con lo Yemen da quando il presidente filo saudita è stato spodestato ed è fuggito riparando a Rijad.

Il ministro degli Esteri iraniano Mohamad Yavad ha dichiarato che l’Arabia Saudita accusa Teheran delle conseguenze delle sue guerre di aggressione, visto che “Rijad attua per destabilizzare altri paesi, monta provocazioni rischiose e finisce poi per accusare gli altri degli effetti delle sue campagne di aggressione”.

 

Inoltre lo stesso ministro ha sottolineato che “le visite fatte all’Arabia Saudita in guerra risultano pericolose per la stabilità della regione, in particolare la visita di Trump a Rijad aveva fatto scatenare rappresaglie dal Bahrain dopo la caduta del blocco sul Qatar”, ha dichiarato il ministro Yavad.

Non è stato questo il primo attacco contro l’Arabia Saudita

Dal 2014 i sauditi hanno interferito direttamente nel conflitto nello Yemen. L’aggressione saudita contro lo Yemen, effettuata mediante bombardamenti indiscriminati dell’aviazione saudita e dei suoi alleati contro le città e le zone popolate dello Yemen, che ha causato migliaia di vittime civili e grandi distruzioni, ha fatto scatenare la reazione degli Huthi yemeniti.

Da allora la risposta ai bombardamenti da parte degli yemeniti è stata quella di respingere i tentativo di sbarco delle forze saudite e di bombardare il territorio saudita per rappresaglia con artiglieria e missili di cui lo Yemen disponeva. Sono state colpite in particolare alcune basi militari e raffinerie di petrolio in territorio saudita.

Gli Houthi hanno attaccato sul terreno posti di frontiera e convogli sauditi infliggendo gravi perdite alle truppe della coalizione saudita.

In conseguenza delle azioni di resistenza fatte dagli Houthi, l’Arabia Saudita ha considerato questi come patrocinati e sostenuti dall’Iran, rivale geopolitico nella regione.

I media occidentali hanno fino ad oggi coperto questo conflitto nascondendo all’opinione pubblica occidentale l’azione militare coordinata di Arabia Saudita e USA che supportano logisticamente e militarmente il Governo saudita consentendo i bombardamenti indiscriminati dell’aviazione saudita ed il blocco aeronavale che sta causando un disastro umanitario fra la popolazione dello stesso Yemen, come denunciato dall’ONU.

Le notizie manipolate dai media occidentali vorrebbero far credere che gli aggressori siano lo Yemen e l’Iran come se due anni e più di bombardamenti contro le città yemenite, che hanno colpito case , scuole, ospedali ed mercati, non costituiscano una palese aggressione in spregio di ogni norma internazionale.

La situazione potrebbe aggravarsi se l’Arabia Saudita non procederà  a rimuovere il blocco dei porti yemeniti  che sta causando enormi sofferenze alla popolazione civile che manca di tutti i generi di prima necessità e di acqua potabile. Nel paese è scoppiata anche una epidemia di colera che sta mietendo migliaia di vittime e ci sono appelli disperati di Associazioni Internazionali con fini umanitari. Gli Huthi hanno minacciato di colpire le navi saudite che bloccano i porti con i loro missili di produzione nazionale “torpedo”.

Forze in campo

In caso di conflitto fra le due potenze regionali bisogna considerare che l’Arabia Saudita, che gode dell’appoggio militare anglo USA, presenta una spesa per acquisto di armamenti che risulta la quarta nel mondo. Secondo l’Istituto di Stoccolma per le Ricerche sulla Pace, nel 2017, i sauditi hano speso 63.700 milioni nella difesa, il 10% circa del loro bilancio (PIL).

Nella stessa qualifica, l’Iran occupa il posto 19 con 12.300 milioni di dollari di spesa militare dichiarata, che corrisponde al 3% del PIL.

Le Forze armate dell’Arabia Saudita contano sui effettivi per circa 220.000 uomini, inclusi la guardia Nazionale e formazioni paramilitari.

Le forze armate saudite, secondo le stime, comprendono circa 450 carri armati di produzione USA M1A2 Abrams con lo stesso numero di veicoli da combattimento M2 Bradley oltre a circa 2000 veicoli blindati.

L’aviazione del Regno dispone di circa 260 aerei da guerra di cui (152 F-15, 81 Tornado e 32 Eurofighter). Inoltre Rijad dispone di circa 60 missili balistici con portata di 2.500 Km. acquistati dalla Cina.

Le forze armate dell’Iran, contano con effettivi dai 600.000 ai 900.000 uomini, incluso il corpo delle Guardie  della Rivoluzione con importanti possibilità di mobilitazione.

Le forze iraniane dispongono di un numero di circa 1.500 carri armati di cui 150 Zulfikar di produzione iraniana e 480 T-72 di fabbricazione russa.

L’Iran dispne di circa 300 aerei da combattimento inclusi i Mig-29 i Su-24 i Su-25 di fabbricazione russa. Il sistema di difesa aere comprende il sistemi missilistici S-300 di fabbricazione russa.

Inoltre l’Iran dispone di un arsenale di missili di media e lunga gittata (fino a 2.000 Km.) di fabbricazione nazionale e con questi è in grado di colpire qualsiasi punto delle basi militari saudite ed USA nella regione.

L’Iran è intevenuto con propri assessori militari in Siria ed ha conmseguito importanti successi tanto che gli esperti militari considerano che l’appoggio miltare iraniano sul terreno è risultato determinante nella guerra in Siria.

Per quanto riguarda l’Arabia Saudita, nonostante lo spiegamento di forze e l’assistenza USA, biosogna calcolare che l’Arabia Saudita non è riuscita a piegare la resistenza yemenita ed ha subito pesanti rovesci militari con forti perdite, tanto che di recente ha impiegato reparti mercenari costituiti da elementi sudanesi e di altre nazionalità per evitare eccessive perdite fra i propri soldati.

Appare chiaro che in un possibile conflitto con l’Iran, sarebbe determiante l’appoggio fornito da USA e Gran Bretagna alle forze saudite, visti gli stretti rapporti di alleanza e di interconnessione fra il Regno saudita e le potenze occidentali.

Tuttavia anche la Russia, alleata dell’Iran in Siria, di sicuro non starebbe a guardare in un conflitto di questo genere nella regione più importante del mondo per le risorse energetiche e petrolifere.

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