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27/03/2017

 

Aden, decine di migliaia di persone in piazza per chiedere la fine della guerra

 

La manifestazione promossa dagli Houthi, che occupano la capitale e ampie zone del nord del Paese. Presente anche l’ex presidente Saleh. Egli ha invitato la folla alla resistenza. Un dimostrante: “In piazza contro l’aggressione saudita”. Un tribunale penale vicino al movimento ribelle sciita condanna a morte in absentia Hadi.

 

Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ieri ad Aden, capitale dello Yemen, per chiedere la fine di un conflitto che da oltre due anni insanguina il Paese. La manifestazione è stata promossa dagli Houthi, che occupano la città e ampie zone del nord della nazione, oltre che una serie di porti di importanza strategica sulla costa. La protesa di ieri coincide inoltre con il secondo anniversario dell’intervento della coalizione araba a guida saudita in guerra contro il movimento ribelle sciita. 

Intanto un tribunale penale Houthi della capitale ha condannato a morte in absentia il presidente Abedrabbo Mansour Hadi per alto tradimento. La corte ha riconosciuto colpevole Hadi di aver “usurpato il titolo di presidente alla fine del proprio mandato”, nel febbraio 2014 “istigare attacchi dall’Arabia Saudita” e di aver “minato l’indipendenza e l’integrità della Repubblica dello Yemen”. 

Altri sei membri del governo Hadi sono stati riconosciuti colpevoli e condannati anch’essi a morte per tradimento. 

Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dell’ex presidente Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Nel marzo 2015 una coalizione araba a guida saudita ha promosso raid contro i ribelli, finiti nel mirino delle Nazioni Unite per le vittime che hanno provocato, anche bambini.

Ad oggi sono morte oltre 7.600 persone, più di 39mila i feriti e tre milioni gli sfollati.

Per l’Arabia Saudita gli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenuti sul piano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge. Nel Paese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.

Durante la manifestazione di piazza di ieri a Sana’a è intervenuto anche, in una delle sue rare apparizioni in pubblico, l’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sostenuto dagli Houthi. Egli si è rivolto alla folla, radunata a Sabeen Square, invitando a “resistere fino alla fine”. In risposta, i manifestanti hanno intonato slogan e canti. “Fino a che la coalizione araba continuerà a scegliere la guerra - ha aggiunto l’ex leader - gli yemeniti liberi sceglieranno la resistenza”. 

Ahmed Mohsen, uno dei manifestanti, riferisce di aver voluto scendere in piazza per “protestare contro l’aggressione [della coalizione a guida saudita]. Forse la nostra voce potrà essere ascoltata in tutto il mondo, perché si metta fine alla guerra”. 

In questi due anni le Nazioni Unite sono intervenute a più riprese per mediare nel conflitto e cercare una soluzione per far cessare le violenze. Tuttavia, a dispetto dei numerosi incontri sinora non si sono registrati significativi passi in avanti nel cammino di pace.

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