Disarmisti esigenti

2 mar 2017

 

Presentata in Commissione affari esteri alla Camera la mozione suggerita dai Disarmisti esigenti per la partecipazione dell'Italia alla Conferenza ONU di New York

di Alfonso Navarra  

 

Alla Camera Manlio Di Stefano, del M5S, ha presentato in commissione affari esteri la NOSTRA mozione (intendendo quella che abbiamo elaborato entro il nostro ambito di discussione di "disarmisti esigenti").

La mozione impegna il governo a: prendere attivamente parte alla conferenza Onu di New York decisa dalla citata risoluzione A/C.1/71/L41, nelle sessioni previste (marzo e giugno-luglio 2017), supportando gli Stati non nucleari e la International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) nel pervenire l'abolizione giuridica degli ordigni nucleari".

Quindi la mozione si aggiunge a quella di Donatella Duranti, di SI, e penso che a questo punto i nostri parlamentari abbiano un duplice sforzo da fare: 1) ottenere la calendarizzazione delle mozioni; 

2) tentare di unificarle per convergere con il voto...

Al Senato la mozione per New York è stata presentata dal Senatore del M5S Roberto Cotti e ha altri 9 firmatari. 

La mozione Cotti, oltre alla partecipazione dell'Italia a New York, prevede anche il seguente punto: 2) considerare e preparare, in dialogo con il Parlamento e con la società civile, scelte che favoriscano il disimpegno dell'Italia dalla deterrenza nucleare NATO, per fare prevalere la forza del diritto sul diritto della forza, condannando, non solo la minaccia dell'uso degli ordigni nucleari, ma il loro stesso possesso.

 

Ricordo anche che bisogna firmare e far firmare la petizione on line www.petizioni24.com/italiaperilbandoanewyork

 

ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01202

 

Legislatura: 17

Seduta di annuncio: 750 del 28/02/2017

 

Primo firmatario: 

Di Stefano Manlio 

Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE

Data firma: 28/02/2017

Elenco dei co-firmatari dell'atto

Spadoni Maria Esedra

Di Battista Alessandro

Grande Marta

Del Grosso Daniele

Scagliusi Emanuele

 

Commissione assegnataria:

III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

Stato iter: IN CORSO

 

Atto Camera

 

Risoluzione in commissione 7-01202

Martedì 28 febbraio 2017, seduta n. 750

presentato da Stefano Manlio

 

La III Commissione, premesso che: 

la sussistenza delle armi nucleari rappresenta una minaccia alla sopravvivenza della stessa umanità e, per i popoli della Terra, liberarsi di tale minaccia rappresenta, più che una necessità, un diritto istitutivo e costitutivo della stessa vita sociale; 

secondo l'articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), ratificato alla Repubblica Italiana con legge 24 aprile 1975, n. 131, ciascuna parte del trattato si impegna a perseguire in buona fede negoziati per definire, nel più breve tempo possibile, misure effettive che conducano alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e al disarmo nucleare e a un trattato sul disarmo generale e totale sotto il severo e effettivo controllo internazionale; 

secondo il parere della Corte internazionale di giustizia dell'Aja dell'8 luglio 1996, in applicazione del diritto internazionale ius in bello, sono illegittimi la minaccia o l'uso delle armi nucleari e, anche se la Corte non si è espressa sul caso di estrema legittima autodifesa, gli Stati devono comunque rispettare il diritto umanitario internazionale; 

ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, «si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente»; 

l'Italia, a giudizio dei presentatori del presente atto, ponendosi in contrasto con questo obbligo e in contrasto con l'articolo 26 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 23 maggio del 1969, mette a disposizione il suo territorio per l'installazione, il transito, la deterrenza e l'uso di armi nucleari, in attuazione di accordi con gli USA e conformemente alle dottrine della «condivisione nucleare NATO»; 

l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con il voto del 23 dicembre 2016 sulla risoluzione A/C.1/71/L.41, ha avviato il nuovo, storico percorso che attuerà l'obiettivo conclamato del TNP mediante la predisposizione, come primo passo, di strumenti giuridicamente vincolanti per la proibizione delle armi nucleari che portino alla loro totale eliminazione; impegna il Governo a prendere attivamente parte alla conferenza Onu di New York decisa dalla citata risoluzione A/C.1/71/L41, nelle sessioni previste (marzo e giugno-luglio 2017), supportando gli Stati non nucleari e la International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) nel pervenire l'abolizione giuridica degli ordigni nucleari, adempiendo in tal modo agli stessi obblighi del Trattato di non proliferazione nucleare. 

(7-01202) «Manlio Di Stefano, Spadoni, Di Battista, Grande, Del Grosso, Scagliusi».


Disarmisti esigenti

5-mar-2017

 

Il mondo umano è bello e da difendere anche perché può adottare criteri di giudizio antiumanistici

di Alfonso Navarra

 

Il disarmo nucleare per noi è una priorità assoluta perchè ci preoccupiamo di salvaguardare la sopravvivenza minacciata dell'Umanità. 

Diventa il primo compito se il criterio che si adotta è: "dobbiamo liberarci dalla spada di Damocle che tiene in ostaggio la vita di tutte le donne e i gli uomini, presi come un'unica comunità, un'unica famiglia".

Ma teniamo sempre presente che non tutti la pensano come noi (e come i diplomatici ONU quando si riuniscono in conferenza ed approvano i loro documenti).

Il "Prima l'Umanità", cioè la vita di TUTTE LE PERSONE, è oggi subissato da "Prima la mia Nazione": vedi elezione di Trump negli USA e possibile elezione della Le Pen in Francia.

Può esserci persino un "Prima la classe" dissociato dalla causa generale della liberazione umana globale.

Senza contare che tantissimi praticano il "Prima il mio Io" ed il massimo altruismo che riescono a concepire è "Prima la mia famiglia".

 

La tecnocrazia sta sviluppando la nuova ideologia del post-umano: è inutile preoccuparsi dell'Umanità, tanto stanno per arrivare nuovi Esseri, possibilmente immortali, in cui la coscienza si è integrata nell'Intelligenza Artificiale e la vita biologica si è trasferita in ologrammi gestiti dal Web globale (è solo una variante di progetti di ricerca veramente in corso).

In un futuro vicinissimo dominato dalle macchine informatizzate che senso ha angosciarsi se qualche miliardo di scimmie umane perirà durante una guerra atomica?

 

Agli ultratecnologici "integrati" si contrappongono specularmente gli "apocalittici" dell'ecologia profonda. L'Uomo è solo un animale come gli altri e se si estingue il problema è relativo perchè tanto la Vita biologica sulla Terra troverà la strada per continuare. Anzi, come sosteneva Levi Strauss, l'Uomo è il "cancro della Terra"; quindi, si conclude, prima si toglie di mezzo come specie infestante e nociva meglio sarà per gli equilibri ecosistemici globali, che finalmente potranno funzionare in tranquillità.

 

Le religioni in varie interpretazioni possono offrire alibi verso un disimpegno sostanziale verso il mondo dell'Umano: è inutile agitarsi se alla fine Dio interverrà; è inutile angosciarsi se il mondo materiale è pura apparenza e conta solo lo Spirito; è inutile sprecare energie deviando dalla consapevolezza che io stesso sono Dio e che la dimensione in cui vivo è altra da quella illusoria che mi offre una percezione superficiale...

 

Il tempo intanto passa ed il consenso ad una concezione umanistica, per quanto rinnovata e integrata in visioni naturalistiche, non va affatto dato per scontato...

 

PS: Rispetto alla partecipazione dell'Italia alla conferenza ONU di New York, che si apre il 27 marzo, e che se tutto va bene porterà al bando delle armi nucleari, il problema non è ritoccare le varie mozioni che i parlamentari (Di Stefano del M5S, la Duranti di SI alla Camera, Cotti al Senato) hanno presentato dietro nostro suggerimento ma far calendarizzare per la discussione i testi nel tempo utile.

Da questo punto di vista possiamo fare ben poco, tranne continuare a pungolare i nostri contatti.

Dopo di che c'è il nostro problema di far sentire alle istituzioni che al "popolo italiano" questo bando delle armi nucleari importa.

Per arrivare al popolo bisogna prima sensibilizzare gli stessi pacifisti, che non considerano il  disarmo nucleare GLOBALE una priorità.

E' il nostro compito e la nostra missione di Disarmisti esigenti.

 

Ecco perché ci riuniamo a:

1- Milano, il 23 marzo, in via Borsieri 12, dalle 18.00 alle 21.00

2- Firenze, il 25 marzo, nello studio di Joachim Lau, via delle Farine, 2 (vicino Piazza della Signoria), dalle 15.00 alle 19.00 (ci siamo sentiti con Joachim per telefono)

3- a Roma, il 27 marzo, il giorno dell'apertura della conferenza di New York, luogo da definire.

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