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lunedì 10 aprile 2017

 

Per la pace in Siria

"Un euro al giorno toglie la guerra di torno"

 

Pensiamo alle vittime, la gente comune siriana stretta nella morsa delle

armi di Assad, dell'Isis, di Putin e di Trump. La Siria è in mano a

bande di "signori della guerra" che operano violenze sulla popolazione

civile, ed è terra di rifugio di terroristi e mafie che  lì si

arricchiscono.

Nessuno dei conflitti  iniziati dal 1991 ad oggi (Iraq, Somalia,

Balcani, Afghanistan, Libia, Siria) ha risolto i problemi sul campo,

anzi sono stati tragicamente aggravati. I governi seguono la strada

della guerra, aggiungono il terrorismo dall'alto al terrorismo dal

basso. Benzina sul fuoco. Le vittime di questo incendio sono i civili,

in Siria e nel Medio Oriente, nel Mediterraneo e in Europa.

Il tema principale ora non è stabilire chi ha più colpe, chi ha iniziato

per primo. Dobbiamo riflettere sugli esiti tragici della sperata

primavera araba, una volta che ha prevalso la violenza terroristica come

risposta alla repressione violenta del regime (sei anni di guerra in

Siria), sull’uso della crisi da parte delle potenze mondiali e regionali

per ragioni interne e d’influenza geo-politica-energetica. La strada

obbligata è quella del rispetto del diritto internazionale e del

rafforzamento dell'Onu, con l'istituzione di una legittima polizia

internazionale contro la sedicente giustizia fai-da-te.

La matassa è troppo ingarbugliata e nessuno ha la ricetta magica per

scioglierla di colpo. Possiamo solo procedere nodo per nodo. Non

dobbiamo cadere nella rabbia sterile o nella rassegnazione impotente.

Vogliamo reagire con lucidità e consapevolezza. E’ a noi stessi, dunque,

che rivolgiamo un appello contro questa ennesima guerra: prepariamo e

costruiamo tenacemente le iniziative di pace che ne costituiscono gli

anticorpi e le alternative concrete.

La guerra non si ferma quando i missili sono già in volo. Non basta

mettere a verbale il nostro “no”, ma bisogna lavorare oggi per

l'alternativa di domani. Noi ci stiamo provando con la Campagna

"Un'altra difesa è possibile", una proposta concreta, culturale,

politica, giuridica, legislativa, finanziaria, in parte già avviata, da

intendere anche come sollecitazione all’Europa a varare i Corpi Civili

di Pace, strumenti di una politica estera tesa ad evitare gli esiti

peggiori dei conflitti, a mantenere i contatti tra le parti anche

durante gli scontri, a porre le condizioni di una miglior convivenza al

termine del conflitto.

I guerrafondai godono di enormi finanziamenti pubblici; chi lavora per

la pace può contare su limitatissime risorse. Per questo ti chiediamo di

finanziare personalmente la nonviolenza organizzata: noi proponiamo di

versare 1 euro al giorno (o 50 centesimi, 20, 10, 5, 1) al Movimento

Nonviolento, per ogni giorno di guerra, come alternativa ai

finanziamenti per le armi *.

È la nostra protesta/proposta, la nostra obiezione/azione. Un modo

serio, simbolico ma concreto, alla portata di tutti, per fare davvero

qualcosa di buono e giusto per la pace e contro la guerra. Un gesto

sensato contro la follia collettiva. Proponiamo anche un'adesione laica

al giorno di preghiera e digiuno per la Siria promosso in ambito

cattolico da Caritas e Pax Christi per mercoledì 12 aprile.

 

Movimento Nonviolento

www.azionenonviolenta.it

 

Nota

 

* I fondi così raccolti saranno utilizzati dal Movimento Nonviolento,

non per il proprio mantenimento, ma per organizzare iniziative

nonviolente pubbliche, di rete, e ne verrà dato conto. Ci si può

organizzare da soli o in gruppo: raccogliere 1 € al giorno (o più o

meno, secondo le possibilità di coscienza), come impegno personale, e

versare sul c/c postale n. 18745455 intestato a Movimento Nonviolento,

via Spagna 8 – 37123 Verona, o bonifico su  IBAN: IT35 U 07601 11700

0000 18745455 con causale: "Un euro al giorno toglie la guerra di torno".

 

Con preghiera di diffusione. Grazie.

 

Movimento Nonviolento

via Spagna, 8

37123 Verona

 

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