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19/07/2017

 

Gerusalemme: scontri fra polizia e fedeli musulmani

 

Le violenze sono esplose alla fine della preghiera serale. I fedeli pregavano fuori dalla Spianata in protesta contro i metal detector. Fatah incoraggia il “Giorno dell’Ira”.

Decine di fedeli musulmani sono rimasti feriti in scontri con la polizia esplosi ieri dopo la preghiera serale. Uno di questi sarebbe in condizioni critiche. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, il numero dei feriti ammonterebbe a 14, mentre Arab48 ne riporta 34. Entrambi fanno riferimento a fonti della Mezzaluna Rossa palestinese.

Le violenze sono esplose alla fine della preghiera serale, fuori dalla Spianata, dove più di 3mila palestinesi erano radunati. Il fotografo Mahfouz Abu Turk ha riferito al Middle East Eye che 350 poliziotti israeliani hanno aggredito i fedeli subito dopo la fine della preghiera. Secondo Luba Samri, portavoce della polizia, lo scontro sarebbe iniziato nel tentativo di disperdere le decine di fedeli che avevano lanciato bottiglie e sassi contro le autorità di sicurezza, e che due poliziotti sono rimasti lievemente feriti negli scontri.

Intanto, il partito alla guida dell’Autorità Nazionale Palestinese, Fatah, spinge i palestinesi ad un altro “Giorno dell’Ira” per protestare contro le misure di sicurezza alla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per gli ebrei), considerate dalle autorità religiose palestinesi come un’imposizione di sovranità israeliana sulla Spianata. Era già accaduto durante lo sciopero della fame dei detenuti, lo scorso aprile.

Dopo la sparatoria del 14 luglio in cui sono morte 5 persone, il più grave incidente nell’area da anni, l’accesso alla moschea al-Aqsa era stata chiuso e la preghiera del venerdì annullata. Alla sua riapertura lo scorso 16 luglio, l’installazione di metal detector ha suscitato l’indignazione dei fedeli musulmani, che da allora pregano al di fuori della moschea. Il gran mufti di Gerusalemme, fra i feriti degli scontri di ieri, ha ribadito che continueranno “a pregare intorno ad al-Aqsa fino a che non toglieranno i metal detector”.

La Spianata delle Moschee si conferma motivo di tensione: secondo lo status quo la Giordania ha la tutela dell’area e gli unici a poter pregare al suo interno sono i musulmani. Molti palestinesi temono che lo status quo venga messo in discussione e ad esacerbare le tensioni ci sono le continue incursioni di estremisti ebraici che chiedono che la moschea venga distrutta per spazio a un tempio ebraico.

 

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