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18/04/2017 

 

Gabriele Del Grande: "Sto bene. Da stasera inizio lo sciopero della fame".

 

Al telefono con i familiari: "Non mi è permesso nominare un avvocato"

 

La Farnesina chiede che il giornalista Gabriele Del Grande, fermato in Turchia, "sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge". "Il ministro Alfano - si legge in una nota - ha disposto l'invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d'Italia a Smirne per rendere visita al connazionale" mentre "l'ambasciatore d'Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963". 

 

La Farnesina e l'Ambasciata d'Italia ad Ankara - si legge nella nota diffusa dalla Farnesina - stanno seguendo il caso del giornalista Gabriele Del Grande con la massima attenzione, sin dal suo inizio, in costante contatto con i familiari. Anche nella giornata di oggi sono proseguiti i contatti con la compagna di Gabriele Del Grande e con l'avvocato della famiglia. Il ministro Alfano ha disposto l'invio a Mugla - dove Del Grande è detenuto - del console d'Italia a Smirne per rendere visita al connazionale e l'ambasciatore d'Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963.


La Farnesina chiede con insistenza, fin dal primo giorno di questa vicenda, che Gabriele Del Grande possa ricevere regolare assistenza legale e consolare.
Anche grazie all'azione di sensibilizzazione condotta dall'Italia fin dall'inizio della vicenda, il signor Del Grande ha potuto oggi avere un colloquio telefonico con la famiglia. Ma ciò ovviamente non basta, in quanto la Farnesina chiede che Del Grande sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge.

 

"Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti". A parlare Gabriele Del Grande che dopo più di una settimana di silenzio e angoscia per i familiari , e non solo, invita chiunque a mobilitarsi aggiungendo un: "Sto bene". Con una telefonata alla sua compagna Alexandra d'Onofrio e ai compagni di viaggio di 'Io sto con la sposa', il giornalista italiano fermato in Turchia durante un controllo dalle autorità al confine con la Siria rassicura dal Centro dove è detenuto:"Non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato".

Al telefono e circondato da quattro poliziotti racconta: "I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo" La ragione del fermo? "È legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta".

Dalla Farnesina, l'ultima notizia sulla salute di Gabriele Del Grande, 35 anni, blogger e documentarista fermato più di una settimana fa dalla polizia turca, risaliva a sabato scorso. La sua espulsione veniva data come "imminente". Stamattina la denuncia del padre per una situazione cristallizata. "Tutto fermo", aveva dichiarato dall'altra parte del filo telefonico c' è Massimo Del Grande al Corriere della Sera denuncia:

Siamo tutti in ansia. Purtroppo, tra vacanze di Pasqua e referendum in Turchia, anche se assurdo, è ancora tutto fermo

Intanto tra i famigliari crescono angoscia, speranza e nervi a fior di pelle come racconta il padre di Gabriele:   "Non sono ancora riuscito a parlare con mio figlio. Ma spero che si risolva ogni intoppo burocratico per il suo ritorno e sono fiducioso di avere presto una risposta. Questo pomeriggio, la telefonata dove lo stesso Gabriele invita "tutti a mobilitarsi"

 

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