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http://www.independent.co.uk/

25 jan 2017

 

Altri quattro giornalisti rischiano fino a 10 anni di carcere dopo aver coperto le proteste anti-Donald Trump

di Caroline Mortimer

 

Questi arresti mandano un messaggio agghiacciante ai giornalisti che copriranno le proteste in futuro. Lo dichiara il Comitato per la Protezione dei Giornalisti, CPJ.

 

Altri quattro giornalisti si trovano ad affrontare fino a 10 anni di carcere e £20.000 di multa dopo il loro arresto, per aver coperto i disordini a Washington DC dopo l'inaugurazione dell’insediamento di Donald Trump.

Essi sono stati nominati come Jack Keller, il produttore di una serie web documentario, Matt Hoppard, un giornalista indipendente che commentava dal vivo in streaming on-line gli eventi, Shay Horse, un fotoreporter indipendente e attivista, e Aaron Cantu, il cui profilo LinkedIn lo descrive come un editorialista web e stagista presso la rivista The Nation.

 

Sono stati arrestati al tempo stesso come Evan Engel di technology news website Vocativ e Alex Rubenstein di Russia Today (RT) America.

Tutti e sei stavano coprendo una marcia di protesta che è diventata violenta quando un gruppo di manifestanti mascherati si sono scontrati con la polizia, fracassando le finestre delle imprese locali.

 

La denuncia penale dichiara che sono stati accusati del reato di rivolta ai sensi della sezione 1332 (b) del codice penale di Washington DC, che comporta una pena massima fino a 180 giorni di carcere e una multa fino a 1.000 $ (£ 800), secondo la Committee to Protect Journalists (CPJ).

 

Ma il linguaggio della denuncia si riferisce a disordini che si traducono in danni fisici e più di $ 5.000 (£ 4.000) di danni, un reato molto più grave che comporta una pena massima di 10 anni di carcere e una multa di $ 25.000 (£ 20.000).

 

Tutti e sei sono apparsi davanti alla Corte Superiore della capitale degli Stati Uniti e sono stati rilasciati su cauzione fino alle ulteriori udienze che si terranno nel mese di febbraio e marzo. Gruppi per la libertà di stampa hanno espresso indignazione per la loro detenzione e hanno chiesto che le accuse fossero immediatamente lasciate cadere.

Chiamando le accuse "chiaramente inappropriate", Carlos Lauria, un coordinatore del programma presso il CPJ, ha dichiarato che stavano inviado un "messaggio agghiacciante" ai giornalisti che coprirnno le proteste future.

 

Una portavoce di Vocativ ha denunciato l'arresto del sig Engel e di altri giornalisti, dicendo che era "un affronto al Primo Emendamento e alla libertà giornalistica".

Aggiungendo che la polizia aveva sequestrato macchina fotografica e telefono cellulare del signor Engel, insistendo che il sito avrebbe "vigorosamente contestato quest’accusa infondata e oltraggiosa".

 

La notizie degli arresti viene presentata dell’addetto stampa del signor Trump, Sean Spicer, che fu coinvolto in una lite con i media statunitensi, in seguito all’accusa del nuovo presidente, il quale sosteneva che la CNN mentiva circa le dimensioni della folla all’inaugurazione.

 

Diversi media hanno twittato immagini aeree delle folle alla cerimonia di giuramento del signor Trump confrontandole con quelle di Barack Obama nel 2009 e 2013. Dimostrando che la folla era diradato e diffuso lungo il National Mall di Washington DC.

Mr Spicer esternò una furiosa denuncia della stampa per aver segnalato la differenza nei numeri, sostenendo che Trump aveva avuto la più grande affluenza di sempre per un'inaugurazione, minacciando di considerare i media "responsabili" per le sue "bugie". In seguito è stato difeso dal consigliere anziano al Presidente, Kellyanne Conway, che ha sostenuto che stava presentando fatti alternativi durante un'intervista con la CNN quando un ospite accusaò il signor Spicer di mentire.

 


http://www.independent.co.uk/

25 jan 2017

 

Inauguration: Four more journalists could face up to 10 years in prison after covering anti-Donald Trump protests

By Caroline Mortimer

 

Arrests send out a 'chilling message' to reporters covering protests in the future, the Committee to Protect Journalists say

 

A further four journalists are facing up to 10 years in prison and £20,000 fines after they were arrested while covering unrest in Washington DC after Donald Trump’s inauguration.

They have been named as Jack Keller, a producer for a web documentary series, Matt Hoppard, an independent journalist who was live-streaming the events online, Shay Horse, an independent photojournalist and activist, and Aaron Cantu, whose LinkedIn profile describes him as an editorial and web intern at The Nation magazine. 

 

They were arrested at the same time as Evan Engel of the technology news website Vocativ and Alex Rubenstein of Russia Today (RT) America

All six were covering a protest march which became violent when a group of masked protesters clashed with police and smashed windows of local businesses.

 

The criminal complaint said they had been charged with a rioting offence under section 1332(b) of Washington DC's criminal code which carries a maximum penalty of up to 180 days in prison and a fine of up to $1,000 (£800), according to the Committee to Protect Journalists (CPJ).

But the language of the complaint refers to rioting that results in bodily harm or more than $5,000 (£4,000) in damage – a much more serious offence that carries a maximum penalty of a $25,000 (£20,000) fine and 10 years in prison. 

All six appeared in the US capital's Superior Court and were released on bail until further hearings in February and March. 

Press freedom groups have expressed outrage at their detention and called for the charges to be dropped immediately. 

Calling the charges “clearly inappropriate”, Carlos Lauría, a programme coordinator at the CPJ, said they sent a “chilling message” to journalists covering future protests. 

 

A spokeswoman for Vocativ denounced the arrest of Mr Engel and the other journalists, saying it was an “affront to the First Amendment and journalistic freedom”. 

She said the police had seized Mr Engel’s camera and mobile phone and insisted the website would “vigorously contest this unfounded and outrageous charge”.

News of the arrests comes as Mr Trump’s press secretary, Sean Spicer, became embroiled in a row with the US media over the new President’s claim that outlets like CNN were lying about the size of the inauguration crowd.

Several media outlets tweeted overhead pictures comparing the crowds at Mr Trump’s swearing-in ceremony with that of Barack Obama in 2009 and 2013. It showed the crowd had thinned out as it spread along Washington DC's 

National Mall.

Mr Spicer issued a furious denunciation of the press for reporting the difference in numbers, and claimed Trump had had the largest turnout for an inauguration ever, before threatening to hold the media “accountable” for its “lies”.

He was later defended by the senior counsellor to the President, Kellyanne Conway, who claimed he was presenting “alternative facts” during an interview with CNN when the host accused Mr Spicer of lying.

 

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