Fonte: South Front

https://www.controinformazione.info/

Lug 22, 2018

 

Israele ha preparato una lista di obiettivi iraniani da bombardare in Iraq

Traduzione di L.Lago

 

“Israele ha stilato un elenco di obiettivi all’interno del territorio iracheno, in preparazione di un bombardamento, sostenendo che si tratta di siti militari iraniani utilizzati per trasportare armi e attrezzature in Siria”, riferisce il quotidiano kuwaitiano Al-Jarida citando fonti anonime consapevoli della situazione.

 

Secondo al-Jarida, gli obiettivi che Israele intende colpire includono anche alcuni valichi di frontiera tra Iraq e Iran.

 

Negli ultimi mesi, Israele è stata profondamente preoccupata per le battute d’arresto della sua strategia volta a scoraggiare il governo della Siria e dei suoi alleati iraniani. Nonostante l’opposizione di Tel Aviv e alcuni attacchi da parte dell’esercito israeliano, l’alleanza siriano-russo-iraniana ha riconquistato la maggior parte della Siria meridionale dai miliziani takfiri ed è entrata in una fase finale delle sue operazioni. L’operazione militare ha distrutto di fatto la zona cuscinetto detenuta dai miliziani, che Israele ha sostenuto a est delle alture del Golan sin dall’inizio della guerra.

 

Mentre, secondo una versione ufficiale dei russi, non ci sono forze sostenute dall’Iran e dall’Iran ad est delle alture del Golan, è chiaro che l’eliminazione dei miliziani apre ulteriori opportunità per Teheran ei suoi alleati come Hezbollah per costruire la sua infrastruttura e le sue forze in questa parte della Siria.

 

Questa situazione è una grave battuta d’arresto per Israele. In questa luce, nuove “fughe di notizie” sulle possibili azioni israeliane contro l’Iran incallito sono solo una parte comune della campagna di propaganda in corso volta a dimostrare la forza e la risoluzione di Israele per difendere quello che descrive come i propri interessi di sicurezza nazionale. L’unico problema è che strategicamente questo non migliora la situazione in cui Israele si è recentemente trovata.

 

Secondo alcuni esperti, la volontà di Tel Aviv di proseguire le azioni attive contro le forze iraniane e i loro alleati sul campo di battaglia siriano-iracheno porterà facilmente a un’ulteriore escalation regionale e potrebbe addirittura innescare l’inizio di una guerra aperta coinvolgendo anche l’Iraq.


Fonte: Press Tv

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Lug 21, 2018

 

Terroristi armati dall’estero attaccano l’Iran dalla frontiera irachena

Traduzione e nota di Luciano Lago

 

Un attacco terroristico a un posto di blocco militare sul confine occidentale con l’Iraq e la successiva esplosione in un deposito di armi ha lasciato morti 10 membri del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniana (IRGC), lo ha riferito l’agenzia di stampa Fars sabato.

 

L’attacco improvviso nel villaggio di Dari nel distretto di Marivan ha portato a scontri a fuoco che hanno comportato un’esplosione in un deposito di armi, dopo di che 10 membri dell’IRGC sono stati “martirizzati”, ha citato una dichiarazione del quartier generale Hamza Sayyid al-Shohada.


“Negli scontri, un certo numero di terroristi sono stati uccisi e molti altri sono fuggiti con ferite”, riporta la dichiarazione.


“I gruppi terroristici e controrivoluzionari e i loro sostenitori che non hanno alcuna base tra la nazione iraniana, in particolare il popolo saggio e rivoluzionario del Kurdistan, dovrebbero anticipare la vendetta dura e mortale dei coraggiosi e devoti guerrieri dell’Islam per questo crimine”, ha aggiunto.

 

Negli ultimi anni, le forze di sicurezza iraniane e le guardie di frontiera si sono scontrate con gruppi terroristici, molti dei quali attraversano i confini del paese con il Pakistan e l’Iraq per  infiltrarsi ed effettuare attacchi all’interno dell’Iran.

 

Nota: Il piano di USA ed Israele di seminare il caos e la guerra in Iran è ormai in piena fase di attuazione. Si sa che questo piano era stato messo a punto, poco tempo addietro, dai due principali strateghi che da tempo pianificano le attività di sovversione interna in Iran , che sono l’assessore alla sicurezza nazionale statunitense, John Bolton e il suo omologo israeliano, Meir Ben-Shabbat . Gli stessi  due  personaggi che hanno recentemente discusso a Washington sulla questione di accendere il fuoco di una rivolta a Teheran, come ha riferito una  fonte ben informata.

 

Questo piano, che dispone dell’appoggio del Dipartimento di Satto USA e del finanziamento della Monarchia Sadita, risulta  incentrato sui tentativi di sobillare proteste antigovernative all’interno del paese per questioni economiche e rivalità interetniche. La prima fase prevede l’infiltrazione di gruppi di terroristi e provocatori appositamente addestrati che dovrebbero attaccare e sabotare postazioni militari di confine e infrastrutture quali centrali elettriche, centrali idriche, organismi governativi e uffici publici.

 

I numerosi attacchi armati e tentativi di infiltrazione avvenuti nelle ultime settimane sia dal confine pakistano/iraniano  e sia  da quello iracheno, dimostrano che il piano è entrato in piena azione nella sua prima fase ed andrà avanti comunque, visto che il Dipartimento di Stato USA e la Monarchia Saudita hanno finanziato questo piano con alcune centinaia di milioni di dollari.

 

Il Corpo d’Elite della Repubblica Iranian, la IRGC (Guardie della Rivoluzione) si trova in posizione di massima allerta e fino ad ora sembra abbia neutralizzato tutti i tentativi di infiltrazione ma è facile prevedere che i tentativi proseguiranno.  L’Iran è identificato come il più acerrimo nemico dal trio USA-Israele-Arabia Saudita e i  governi di questi paesi hanno deciso di attuare un cambio di regime anche a costo di gettare il paese nel caos e nella guerra civile. Una esperienza non nuova per gli stessi  governi che a suo tempo  hanno operato con un piano simile destinato  all’Iraq, alla Libia e alla Siria.

 

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