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03 dicembre 2018

 

Allarme dell'Iss sul clima: due generazioni per salvare il pianeta

 

Per Walter Ricciardi dell'Istituto superiore di Sanità rimangono solo 20 anni per mettere in atto misure concrete per mettere in sicurezza l'ambiente. «Si rischia che i nostri nipoti non possano più stare all'aria aperta».

 

«Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell'uomo e dei territori». A lanciare l'allarme è stato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: «È questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l'anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito».

 

RICCIARDI: «C'È IL RISCHIO DI NON POTER STARE ALL'ARIA APERTA»

«Si corre il serio rischio» ha spiegato Ricciardi, nel giorno in cui prende il via ufficiale in Polonia la Conferenza internazionale sul clima Cop24, «che i nostri nipoti non possano più stare all'aria aperta per gran parte dell'anno a causa dell'aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell'anno a oltre 200 giorni l'anno in alcune parti del mondo».

 

«12% DEI RICOVERI PEDIATRI CONNESSI ALL'INQUINAMENTO»

Il fatto, ha avvertito, è che «i danni sulla salute dai cambiamenti climatici sono sono visibili all'istante ma sono devastanti; si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento». Già attualmente, ha rilevato Ricciardi, «l'Organizzazione mondiale della sanità parla di sette milioni di morti legate ai cambiamenti climatici ed in Italia ben il 12% dei ricoveri pediatrici in ospedale sono connessi all'inquinamento». Sul nesso tra cambiamenti climatici e salute si farà il punto a Roma all'Istituto superiore di sanità il 3 dicembre, dove si riuniranno i massimi esperti internazionali in materia in occasione del primo simposio scientifico dedicato appunto a "Salute e cambiamento del clima".

 

«SERVONO DECISIONI RAPIDE»

L'obiettivo, ha concluso Ricciardi, è «fornire ai politici e istituzioni dati certi e scientifici relativi all'impatto sulla salute, perchè prendano delle decisioni rapide, dopo che anche all'ultimo G20 non si è arrivati ad un documento finale netto. Le speranze sono ora nella Cop24».

 

OMS: «SI SOTTOVALUTA L'IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLA SALUTE»

Secondo il direttore della Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità (Iarc), Christopher Wild, «finora è stato sottovalutato l'impatto che i cambiamenti climatici hanno sulla salute». Wild, che ha preso parte al congresso internazionale "Health and climate change" all'Istituto superiore di sanità, ha spiegato che «l'esposizione ai fattori di rischio sarà infatti influenzata dai cambiamenti climatici e sta aumentando a partire dall'esposizione ad aria inquinata per arrivare agli agenti infettivi ed alle radiazioni solari».

 

BANCA MONDIALE: «200 MILIARDI INVESTITI TRA 2021 E 2025»

La Banca Mondiale intanto ha annunciato investimenti per 200 miliardi di dollari nel quinquennio 2021-2025 destinati a sostenere l'adattamento al cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni. La cifra raddoppia l'investimento quinquennale stabilito dopo la firma dell'accordo di Parigi sul clima, nel 2015. L'annuncio, è arrivato in concomitanza con l'apertura della Cop24 a Katowice (Polonia), si rivolge in prima battuta ai Paesi più poveri e più esposti alle conseguenze del riscaldamento globale. «Il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per i più poveri e vulnerabili del mondo. Questi nuovi target dimostrano quanto seriamente stiamo prendendo il problema, investendo e mobilitando 200 miliardi in cinque anni per combattere il climate change», ha detto il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. «Ci stiamo spingendo a fare di più e ad andare più velocemente sul clima, e chiediamo alla comunità globale di fare lo stesso», ha aggiunto. «Si tratta di incaricare i Paesi e le comunità per costruire un futuro più sicuro e più resiliente al cambiamento climatico».

 

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