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28 gennaio 2018

 

I talebani rivendicano l’attentato: 103 morti.

di Guido Keller

 

E’ stato rivendicato dai talebani il gravissimo attentato di ieri, l’ennesimo, che è avvenuto a Kabul nei pressi del vecchio edificio del ministero dell’Interno e in una zona dove si trovano gli uffici dell’Unione Europea e dei servizi segreti afghani. A portarlo a termine è stato un kamikaze il quale si è servito di un’ambulanza imbottita di esplosivo, cosa che gli ha permesso di superare senza difficoltà i vari posti di blocco. Il bilancio è di 103 morti e di oltre 235 feriti, e a rivendicare l’azione è stato con un tweet il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid.

Come ha riferito il portavoce di Emergency, Dejan Panic, tutti gli ospedali si sono trovati intasati per l’emergenza, e con sette morti e 70 feriti ricevuti “siamo al massimo delle nostre possibilità”.

Gli attentati terroristici in Afghanistan sono una realtà pressoché quotidiana in un paese dove sono aperti tre fronti, cioè il governo sostenuto dagli Usa, i talebani e l’Isis, il quale sta cercando di radicarsi nel paese per estendere da lì la propria azione nei paesi limitrofi dell’Asia centrale.

Proprio l’Isis ha rivendicato l’azione dello scorso 24 gennaio alla sede di Save the Children, con un bilancio di 6 morti e di una quindicina di feriti, mentre tre giorni prima si è svolto l’attacco mosso dai talebani all’Hotel Intercontinental di Kabul, che ha causato ufficialmente 22 morti (43 secondo fonti ufficiose).

 

Sull’attacco è intervenuto in occasione dell’Angelus papa Francesco, il quale ha detto che “è giunta dall’Afghanistan la dolorosa notizia della terribile strage terroristica compiuta nella capitale Kabul, con più di cento morti e numerosi feriti. Pochi giorni fa un altro grave attentato, sempre a Kabul, aveva seminato terrore e morte in un grande albergo”. “Fino a quando – si è chiesto il papa – il popolo afghano dovrà sopportare questa disumana violenza?”. “Preghiamo in silenzio per tutte le vittime e per le loro famiglie, e preghiamo per quanti, in quel Paese, continuano a lavorare per costruire la pace”.

Con il solito valzer di prese di posizione il presidente Usa Donald Trump all’inizio dell’anno aveva detto “Basta soldi all’Afghanistan!”, “Gli Usa hanno dato al Pakistan più di 33 miliardi di dollari di aiuti negli ultimi 15 anni, loro ci hanno risposto solo con menzogne e frode, pensando che i nostri leader fossero idioti. Danno rifugio ai terroristi, che cerchiamo in Afghanistan, e quasi non ci danno alcun aiuto. Ne abbiamo abbastanza!”; il 23 gennaio aveva invece parlato di “vittoria finale in Afghanistan”, promettendo più aiuti al governo e un maggior impegno militare, tanto che nei raid Usa seguiti all’attentato all’Intercontinental sarebbero stati uccisi almeno 63 miliziani tra cui il comandante locale Turabi.

Trump in un’intervista ha condannato l’attentato di oggi.

 

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