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21/11/2018

 

Silvia Romano: da Milano al Kenya, chi è la 23enne volontaria italiana rapita

 

La ragazza rapita da una banda armata ha già esperienze di volontariato alle spalle e su Facebook scrive: "Si vive di ciò che si dona"

 

"Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona", scrive così sul suo profilo Facebook Silvia Romano, la volontaria milanese rapita in Kenya da una banda armata. Sempre sorridente: è così che la 23enne appare in tutte le foto pubblicate sui suoi profili social.

 

Dalle frasi pubblicate online, si intuisce quanto Silvia sia una giovane piena di passione, entusiasta, sensibile: "Perché la vita è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia!", "Come posso io non celebrarti vita, oh vita!". Ecco cosa scriveva citando famose canzoni la ragazza che, nonostante la giovane età, ha già esperienze di volontariato. Attività che Silvia ha sempre testimoniando condividendo con i suoi contatti foto e iniziative benefiche per i bambini africani. La 23enne ha una formazione come istruttrice di ginnastica, e lavora per una palestra milanese.

 

Il suo ultimo post è del 17 novembre e la ritrae sorridente, alle spalle di una capanna di legno in un villaggio, mentre veste degli abiti tipici africani, mentre in altre foto appare mentre sale su un albero di cocco o durante un selfie con i bambini di cui si prendeva cura. "Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte - scrive - ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l'aver avuto l'opportunità di vivere".

La volontaria in Kenya, che si era laureata da poco, lavorava per una organizzazione con sede a Fano, nelle Marche, la Africa Milele Onlus. È quanto rende noto via Twitter la polizia kenyota. Ancora, sottolineano, non sono state stabilite le ragioni dell'attacco né l'identità degli aggressori.

 

Una sua collega della palestra racconta: "Una ragazza appassionata, bravissima. Era già alla sua seconda esperienza di volontariato in Kenya. Era tornata in Italia qualche settimana fa, poi era partita nuovamente per l'Africa".

 

"Silvia ha lottato e sta lottando per quello in cui crede e spero tanto che la sua lotta abbia solo incontrato un piccolo ostacolo", ha commentato Federica Stizza la tutor della ragazza rapita presso l'Università Ciels di Milano. La tutor racconta del grande sogni della sua studentessa: "La ragazza si è iscritta nel 2014, quando ancora gli studenti del nostro polo erano pochi. Ha mostrato subito un grande senso di responsabilità". L'interesse riguardava le aree più difficili e pericolose del pianeta, quelle da cui parte la "tratta di esseri umani", argomento specifico della sua tesi di laurea. Silvia però "sapeva benissimo di dover stare molto attenta" e "anche durante il tirocinio aveva dato prova di una solida maturità".

 

Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona

 

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