http://www.asianews.it/it.html

04/06/2018

 

La veglia per Tiananmen, per la fine della dittatura del Partito

di Paul Wang

 

Gli organizzatori attendono 100-150mila persone. In dubbio la partecipazione degli studenti, che vorrebbero trovare strumenti più efficaci per una maggiore democrazia nel territorio. Un ricordo per lo scrittore Liu Xiaobo, Premio Nobel per la pace 2010.

 

Molta popolazione di Hong Kong si prepara alla veglia in ricordo degli uccisi in piazza Tiananmen 29 anni fa.  All’appuntamento annuale al Victoria Park, gli organizzatori vogliono focalizzarsi su un messaggio: la fine della dittatura del partito unico in Cina.

Nella notte fra il 3 e il 4 giugno 1989, l’esercito cinese “della liberazione del popolo” ha messo fine al movimento di circa un milione fra studenti e operai che da oltre un mese occupavano piazza Tiananmen e domandavano più democrazia e meno corruzione ai membri del Partito comunista cinese (Pcc). Secondo le stime più attendibili, fra 200 e 2mila persone sono state uccise dai colpi di fucile o stritolati dai carri armati dell’esercito; decine di migliaia arrestati nei giorni seguenti e condannati come “controrivoluzionari” perché attentavano all’egemonia del Partito.

 

Hong Kong è l’unica città della Cina – forse insieme a Macao e Taiwan – dove è possibile ricordare l’evento e gli uccisi: in tutti questi anni in Cina una potente censura ha eliminato ogni possibilità di memoria, arrestando chiunque osi organizzare raduni o commemorazioni.

 

A causa di ciò, l’evento in Victoria Park – con testimonianze, poesie, centinaia di migliaia di candele accese - è diventato negli anni un punto che dà speranza anche alla dissidenza in Cina e talvolta molti riescono a venire ad Hong Kong per parteciparvi di nascosto.

Nel timore che il vento della democrazia si comunichi da Hong Kong alla Cina, Pechino ha stabilito che offese alla bandiera cinese, pressioni e slogan per “la fine della dittatura del partito unico” possono superare “una linea rossa”, che può penalizzare i diritti civili della popolazione di Hong Kong.

 

Chow Hang-tung, vice-presidente dell’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti democratici e patriottici della Cina, che organizza la veglia, spiega che “se la dittatura del partito unico continua, la Cina non avrà una democrazia reale. Hong Kong non avrà una reale libertà”. Per questo l’Alleanza ha scelto come slogan di quest’anno il motto “Resistere all’autoritarismo”.

 

L’Alleanza si attende la presenza di 100-150 mila partecipanti. C’è un dubbio sul possibile intervento della Federazione degli studenti, soprattutto del gruppo dei cosiddetti “indipendentisti” che reputano la veglia un rituale senza mordente e vorrebbero trovare gesti e politiche più efficaci.

 

Quest’anno, oltre a commemorare i morti di Tiananmen, alla veglia si ricorderà pure lo scrittore Liu Xiaobo, Premio Nobel per la pace 2010, lasciato morire di cancro in prigione lo scorso anno. La notte fra il 3 e il 4 giugno 1989, Liu Xiaobo ha tentato di mediare fra gli studenti e l’esercito, chiedendo ai primi di lasciare la piazza e ai soldati di non attaccare. Dopo il massacro è stato arrestato e ha scontato una pena di tre anni.

 

top