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Mar 21, 2018

 

Angela Merkel svela il piano mondialista: Islamizzare l’Europa

di  Luciano Lago

 

Prima o poi le reali intenzioni dei mondialisti vengono allo scoperto, la loro determinazione nell’abbattere le radici della identità e della cultura europea si rivela in modo incontrovertibile. In Germania è accaduto che la Angela Merkel, la più importante statista europea e instancabile sostenitrice delle migrazioni e della società aperta, ha rivelato la sua vera intenzione rispondendo ad una osservazione di un ministro del suo governo.

 

Horst Seehofer, ministro dell’Interno, ha dichiarato, durante una sua intervista al giornale “Bild”, che “l’Islam non appartiene alla cultura della Germania, piuttosto la Germania basa la sua cultura e identità sul Cristianesimo. I mussulmani che vivono qui ovviamente appartengono alla Germania”, ha continuato Horst Seehofer, “ma questo non significa che la Germania sia islamica o che abbia le sue tradizioni collegate con l’Islam”.

 

E’ immediatamente intervenuta a correggerlo, non richiesta, la stessa Angela Merkel, la quale ha affermato solennemente che ” l’Islam è parte della cutura tedesca”, smentendo clamorosamente l’affermazione del suo ministro e, cosa ben più grave, smentendo secoli di Storia e di cultura tedesca. Vedi: …Islam Belong to German

 

Questa affermazione fatta dalla Merkel avrà fatto rivoltare nella tomba i grandi poeti tedeschi come Gottfried von Straßburg, i grandi scrittori come Johann Wolfgang von Goethe, Heinrich Heine e Arno Schmidt., Friedrich Schlegel, Friedrich Hölderlin, letterati e commediografi come Friedrich Schlegel, August Wilhelm Schlegel, personaggi della cultura tedesca come Siegfried Kracauer, Emil Ludwig, Heinrich Mann, Klaus Mann, Thomas Mann, Rudolf Olden, Robert Neumann , Ernst Jünger, Erich Kästner e molti altri. Non risulta al contrario che nella cultura tedesca ci siano stati autori islamici, non ve ne è traccia.

 

Tuttavia non bisogna meravigliarsi per queste affermazioni, la Angela Merkel, conosciuta per il suo fanatismo ideologico come uno dei principali agenti mondialisti in Europa, conduce i suoi sforzi per islamizzare la Germania e fornire ogni tipo di facilitazioni ai migranti che arrivano dal Medio Oriente dall’Asia e dall’Africa, nel suo sforzo di creare una società multiculturale tedesca ed europea, coronando il vecchio progetto del conte Kelergi, quello attuale dei Soros, dei Peter Sutherland, del Papa Bergoglio , progetto appoggiato e sospinto dall’ONU, dal FMI, dalla Goldman Sachs e dagli altri organismi sovranazionali.

Si tratta della stessa ideologia fanatica che prevede la distruzione delle identità e delle culture che accomuna personaggi politici di primo piano come il ministro svedese Stefan Lofven il quale ha sostenuto e condiviso l’affermazione fatta dalla Merkel che vale anche per il suo paese, ultimamente invaso dalle masse dei migranti islamici.

 

Posizioni analoghe a quelle espresse in Italia da Emma Bonino, da Laura Boldrini, Pietro Grasso e altri personaggi di primo piano del fronte mondialista e globalista che persegua l’annullamento dell’identità dei popoli e delle loro culture nel percorso verso il nuovo mondo agognato da questi personaggi che corrisponde a quello della  “nuova società aperta” (open society) multiculturale e americanocentrica.

 

Come altre volte abbiamo osservato, queste idee nefaste per la sopravvivenza dei popoli europei sono conformi al “politicamente corretto”, e come tali vengono appoggiate e diffuse da tutto il coro dei media ufficiali, dei centri di cultura,  delle Università, delle Accademie, dalla cinematografia e dagli uffici di propaganda dell’Unione Europea.  Le dichiarazionni della Merkel suscitano la ripulsa di quanti conoscono a fondo la Storia e la cultura della Germania ma sono perfettamente il linea con l’ondata di propaganda delle centrali mondialiste.

 

Quando le nuove generazioni rimpiangeranno di aver perso il patrimonio di cultura e di identità lasciato in eredità dai loro progenitori, sapranno chi dovranno ringraziare. Questo accadrà a meno che ci sia un moto di risveglio e di reazione nella coscienza delle persone che non vogliono sacrificare la loro Storia sull’altare del mondialismo globalista. Qualcuno avverte questo pericolo e qualche voce si leva nel deserto ma è ancora troppo flebile.

 

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