https://www.ansa.it/

09 febbraio 2018

 

Macerata: Anpi, consentire manifestazione

 

Appello a che manifestazione si svolga in modo pacifico

 

"L'ANPI Nazionale ha deciso di accogliere l'appello del Sindaco di Macerata per senso di responsabilità e per sensibilità nei confronti della comunità cittadina. E' stata una scelta sofferta, ma ponderata e libera".  E' quanto si legge in una nota dell'Anpi. "Altra cosa - si legge ancora - è il divieto di tutte le manifestazioni che metterebbe di fatto sullo stesso piano quelle fasciste e quelle antifasciste. Per di più, vietare la manifestazione prevista a Macerata per domani che comunque sarà partecipata comporterebbe con ogni probabilità tensioni e incidenti. Proprio ciò che il Sindaco voleva evitare con il suo appello. Per questa ragione - conclude il comunicato - l'Anpi nazionale invita le autorità competenti ad autorizzare la manifestazione di domani e contestualmente invita tutti coloro che vi parteciperanno a far si' che essa si svolga in modo assolutamente pacifico".

 


http://www.ilsole24ore.com 

09 febbraio 2018

 

Macerata, autorizzata manifestazione antirazzista. Scuole chiuse e stop bus

E’ stata autorizzata la manifestazione prevista per domani a Macerata. Lo hanno annunciato i promotori dell'iniziativa lasciando la questura dove è ancora in corso il tavolo tecnico per mettere a punto i dettagli del piano di sicurezza. «L'intento era di fare una manifestazione pacifica per ribadire i valori dell'antifascismo e dell'antirazzismo, e così sarà» hanno detto i promotori. 
Il corteo dovrebbe partire dai giardini Diaz, fare il giro delle mura della città e tornare ai giardini. 

Pochi giorni dopo il raid xenofobo di Luca Traini (in carcere con l’accusa di strage aggravata dall'odio razziale dopo aver ferito sei extracomunitari) la sinistra si è però spaccata sulla scelta di manifestare o meno. L’Anpi, l’Arci e la Cgil hanno rinunciato a scendere in piazza nella città teatro dell’attentato di sabato scorso, accogliendo l’appello del sindaco di Macerata a sospendere ogni manifestazione in città, confermato dallo stop del Viminale, preoccupato dal rischio di scontri con la destra radicale, presente a Macerata con Forza Nuova. 

Don Ciotti: Libera ci sarà se arriva autorizzazione
Una scelta che ha provocato dei forti mal di pancia, visto che hanno confermato la loro presenza in piazza non solo i centri sociali e gli studenti, ma anche la Fiom, il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni e il movimento di De Magistris, Legambiente e Rete futura. Don Ciotti, presidente di Libera, ha spiegato che «se la manifestazione viene autorizzata noi ci siamo, ci saremo come ci siamo sempre stati». Libera dunque ci sarà. 

L’Anpi: manifestazione antifascista il 24 a Roma, sì di Pd, Leu e Cgil 
Nella riunione tra le associazioni aderenti all’appello “Mai più fascismi”, che si è tenuta in mattinata, l’Anpi ha proposto a tutte le realtà partecipanti di promuovere per sabato 24 febbraio una grande manifestazione nazionale antifascista a Roma. Via libera da parte di Pd, Leu e Cgil. «L’Anpi - ha scritto su Twitter il vice segretario del Partito Democratico Maurizio Martina - ha proposto per il 24 febbraio a Roma una grande manifestazione nazionale #MaiPiuFascismi. Il Partito Democratico ci sarà. #nofascismo». Nonostante non aderirà alla manifestazione di domani a Macerata, l’Anpi ha chiesto alle autorità competenti di autorizzarla. Pochi minuti dopo è giunto, sempre attraverso il social network, il sì del presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso: Leu, ha scritto, «sarà alla manifestazione organizzata da @Anpinazionale per dire - ancora una volta - “no al fascismo”».

http://popoffquotidiano.it/

09 febbraio 2018

 

Non è la nostra Anpi se non difende la democrazia dal terrorismo fascista

 

Lettera aperta all’Anpi dal Circolo Anpi Renato Biagetti e dal Comitato Madri per Roma Città Aperta

 

Se non difende la democrazia dal terrorismo fascista non è la nostra Anpi

Sabato 3 febbraio eravamo in viaggio verso Genova, diretti alla manifestazione indetta da “Genova Antifascista” per l’accoltellamento di un antifascista da parte di militanti di CasaPound.

Lungo la strada lo sgomento e il paradosso ci ha travolto: un giovane fascista a Macerata aveva sparato da un auto contro 6 persone per il colore della loro pelle. Scelte come bersagli casuali per mettere in atto un piano razzista: “punire i negri” per la loro stessa esistenza e presenza in Italia.

Fiumi di sdegno ci saremmo aspettati sgorgassero dalle bocche e dalle penne delle istituzioni e dei giornali; il solito bel colpo di spugna a coprire la connivenza e la legittimazione data non tanto alle formazioni di estrema destra e neofasciste, quanto ai loro mortiferi contenuti razzisti e forcaioli.

Ma qualcosa di nuovo si è prodotto: silenzio.

O, ancora peggio, giustificazione per un atto che non esitiamo a definire terroristico, ovvero messo in atto per spaventare ed alimentare paura.

A questo evento drammatico, le realtà sociali di Macerata e delle Marche, hanno risposto lanciando una manifestazione nazionale per esprimere solidarietà alle 6 persone in ospedale, all’intera città ferita e a tutta quella larghissima parte d’Italia che si è sentita colpita ancora una volta, e che ha visto concretizzarsi i deliri che, dalla Lega a Forza nuova, straparlano di invasione, sostituzione della razza e vari argomenti della peggiore tradizione nazifascista.

 

Avevamo accolto con favore che anche realtà come Anpi, CGIL, ARCI e Libera avessero deciso di aderire ed esprimere una posizione netta di condanna. Ma come si suol dire il diavolo fa le pentole e non i coperchi, e nel giro di 24 ore abbiamo assistito ai seguenti atti: la manifestazione è diventata improvvisamente la “loro” manifestazione; il sindaco di Macerata ha invitato gli organizzatori ad annullare tutte le iniziative previste – equiparando quelle fasciste a quelle antifasciste – le dirigenze di ANPI, CGIL, ARCI e Libera, autoproclamatesi “nuovi proprietari” della manifestazione hanno accettato di ritirarsi nelle loro confortevoli sedi; il ministro Minniti ha ringraziato e vietato la piazza democratica ed antifascista.

Tra presunzioni personali e calcoli elettorali in Italia si stanno calpestando diritti civili e principi costituzionali. Quale sarebbe l’idea di democrazia e partecipazione che intendono il Partito Democratico e le segreterie centrali di ANPI, CGIL, ARCI e Libera? Quale idea di uguaglianza e avanzamento sociale possono promuovere?E’ sufficiente un nome o una sigla per giustificare e coprire le scelte delle dirigenze di queste organizzazioni operate nel chiuso delle loro segreterie?

O possiamo dire che gli atti prodotti in questi giorni sono vergognosi e rappresentano una delle pagine più miserabili della storia della sinistra italiana? Quando si affronterà un dibattito pubblico sulle responsabilità di chi è stato complice dell’avanzamento di politiche razziste e xenofobe?

Per noi i fatti di questi giorni sono una riga tracciata con la spada di Minniti dietro la quale si nascondo istituzioni, realtà associative e sindacali.

Noi, da parte nostra, abbiamo i nostri limiti e la nostra scelleratezza di chi continua ostinatamente a voler rimanere lucido nelle proprie strade e nelle proprie piazze; armati solo della determinazione che le morti per mano fascista dei nostri compagni e fratelli, in questi ultimi 15 anni, ci hanno dato.

Non abbiamo più voglia o tempo da perdere con la paura che quelle stesse organizzazioni hanno introiettato. La paura è una brutta bestia, ti entra dentro, ti piega e ti immobilizza. Noi scegliamo di affrontare quelle paure fatte di miseria, impoverimento e disuguaglianza senza nasconderci.

La nostra scelta non sarà un nuovo Aventino ma ancora una volta in strada, a volto scoperto, senza fare un passo indietro.

Per tutto questo e per tanti altri motivi come a Genova abbiamo scelto di portare il nostro striscione, raccogliendo il favore di molti aderenti all’ANPI, così, in aperto dissenso con la scelta della Presidenza nazionale dell’Anpi saremo a Macerata il prossimo 10 febbraio. E invitiamo gli iscritti e gli attivisti che costituiscono la base di Anpi, CGIL, Arci e Libera ad unirsi a noi.

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