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15 settembre 2018

 

Così gli Usa stanno facendo affondare l'Italia

di Giulio Sapelli

 

L'Italia vive una situazione difficile di isolamento internazionale, lo si vede anche nel Mediterraneo. Colpa anche degli Usa, che appaiono lontani e distratti.

 

Dove sono gli Usa? È un interrogativo che inizia a proporsi e a riproporsi mano a mano che si dipana la lotta di potenza e di egemonia nel Mediterraneo. Mare o meglio lago atlantico ormai contendibile all'egemonia nordamericana che aveva sostituito l'egemonia britannica nel 1956, quando gli Usa con una mossa del cavallo avevano appoggiato Nasser e la sua nazionalizzazione del canale di Suez schierandosi contro i paracadutisti sul Sinai lanciati da Regno Unito, Francia e Israele, strappando ai russi il controllo dell'Egitto e poi via via abbattendo i partiti baathisti in Siria e in Iraq, e infine Gheddafi in Libia dopo l'11 settembre.

I contendenti degli Usa non sono solo i russi, ma anche i francesi che hanno saldato l'influenza economica (il franco francese africano da dopo Bretton Woods sino a oggi) a quella militare (dal genocidio dei tutsi da parte degli hutu pro francesi all'esercito schierato nel sub Sahara) sconvolgendo antichi equilibri di potenza post-coloniali in guisa di contenimento della crescente influenza cinese, da Gibuti, a Suez e e a Tripoli. I cinesi si protendono nel Mediterraneo, dove sono propensi a negoziare con la Russia e con l'Egitto per aver meglio a disposizione la via verso l'Alto Adriatico passando per Suez e continuare così sino all'Artico indebitando Stati e impiegando il lavoro forzato in infrastrutture mai finite e pericolose.

L'Italia è il vaso di coccio tra i vasi di ferro. La stella di Mattei brillò quando gli Usa si allearono con Nasser e scacciarono gli inglesi dal Mediterraneo proteggendo di fatto gli italiani in Libia e in Algeria: provocarono l'odio e la vendetta francese di cui l'eroico e mai compreso Enrico Mattei fu la vittima sacrificale. Ora la storia si ripete: Russia e Cina si riavvicinano temporaneamente con le manovre militari e gli Usa non esprimono di contro una chiara strategia di contenimento. L'unica via utile alla sicurezza mondiale sarebbe un'alleanza nordamericana con la Russia contro la nascente egemonia cinese. Ma questo è assai difficile: la Cina crolla egemonicamente in Asia perché disvela un volto imperialista, ma trionfa ancora in Europa grazie ai quisling innumerevoli di cui dispone nell'eurocrazia e in molte nazioni europee, Francia e Italia in testa.

Gli Usa sono troppo divisi nel loro establishment per poter condurre una politica di potenza che comprenda l'importanza strategica del Mediterraneo. La prima nazione a patirne profondamente è l'Italia, stretta appunto tra la sua borghesia vendidora che vive sull'erosione della sovranità e del potenziale di ciò che dovrebbe essere la Patria e invece per costoro è un suk con clienti stranieri, da un lato, e l'assenza strategica degli Usa dall'altro: solo l'Italia può garantire gli Usa per un nuovo equilibrio di potenza in Africa del nord e nell'Africa sub-sahariana. È necessaria una discussione pubblica su questo tema: rischiamo la decadenza dell'Italia.

 

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