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10/10/2018

 

Monti rivela: «Nel 2011 Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all’Europa»

 

Dall’ammissione di Monti si evince come le ingerenze di pescecani speculatori come George Soros siano forti e reali

 

Ospite della trasmissione Otto e Mezzo in onda su la7, il senatore a vita Mario Monti, rivela che quando fu presidente del Consiglio ricevette la telefonata di un «molto preoccupato» George Soros. Il noto speculatore ungherese naturalizzato statunitense. 

 

Soros, secondo quanto riferisce Mario Monti, avrebbe voluto che l’Italia avesse chiesto il sostegno dell’Europa e del Fondo Monetario Internazionale. Insomma l’arrivo della troika a Roma. Come poi drammaticamente sarebbe accaduto ad Atene. Ancora non sappiamo con precisione il popolo greco per quanti anni patirà per le politiche di lacrime e sangue imposte dalla troika al solo fine di tutelare il capitale finanziario. 

 

A questo punto ci sono due considerazioni da fare.

 

Innanzitutto, dall’ammissione di Monti si evince come le ingerenze di pescecani speculatori come George Soros siano forti e reali. Non il frutto di fantasiose paranoie o della fervida immaginazione di qualche complottista in cerca d’autore. 

 

Mario Monti afferma, queste le sue parole: «Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all’Europa, ma noi volevamo evitare di far entrare la troika e non seguimmo quel consiglio». 

 

L’arrivo della troika sarebbe stato del tutto superfluo. Le politiche di neoliberismo selvaggio, svendita e impoverimento del paese sono state infatti implementate da quel governo da lui presieduto. Basti ricordare la (contro)riforma delle pensioni firmata da Elsa Fornero e il pareggio di bilancio inserito in Costituzione. Con Monti queste politiche hanno mostrato il loro volto più duro. Ma in Italia trovano applicazione, bipartisan, senza soluzione di continuità da oltre vent'anni. 

 

 

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