https://www.huffingtonpost.it/

11/10/2018

 

Ilaria Cucchi su Facebook: "Il muro è stato abbattuto"

 

Colpo di scena al processo Cucchi, un carabiniere imputato accusa i colleghi: "Gli dissi basta, non vi permettete!"

 

"Fu un'azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l'equilibrio per il calcio di D'Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l'equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore", con queste parole Francesco Tedesco, uno dei Carabinieri imputati per la morte di Stefano Cucchi, racconta cosa successe al geometra romano morto nel 2009. La sua ricostruzione segna la svolta del caso. "Spinsi Di Bernardo - aggiunge Tedesco - ma D'Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra".

Il carabiniere ha spiegato poi perché ha taciuto per tutti questi anni: "Quando dovevo essere sentito dal pm, il maresciallo Mandolini (che il Carabiniere sostiene di aver informato immediatamente del pestaggio, ndr) non mi minacciò esplicitamente ma aveva un modo di fare che non mi faceva stare sereno. Mentre ci recavamo a piazzale Clodio, io avevo capito che non potevo dire la verità e gli chiesi cosa avrei dovuto dire al pm anche perché era la prima volta che venivo sentito personalmente da un pm e lui rispose: 'Tu gli devi dire che stava bene, quello che è successo, che stava bene, che non è successo niente....capisci a me, poi ci penso io, non ti preoccupare'". Dopo queste parole ha iniziato ad avere paura di ritorsioni e, per questo motivo, non ha detto ciò che sapeva. Poi, però, ha capito che era giunto il momento di raccontare la verità: "All'inizio avevo molta paura per la mia carriera, temevo ritorsioni e sono rimasto zitto per anni, però successivamente sono stato sospeso e mi sono reso conto che il muro si sta sgretolando e diversi colleghi hanno iniziato a dire la verità".

Il colpo di scena è arrivato all'inizio dell'udienza. Il pm Giovanni Musarò ha reso noto un'attività integrativa di indagine dopo che uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha "chiamato in causa" due dei militari imputati per il pestaggio. "Gli dissi 'basta, che c...fate, non vi permettete". Queste le parole che Francesco Tedesco disse ai suoi colleghi carabinieri Di Bernardo e D'Alessandro (anche loro imputati come lui di omicidio preterintenzionale, ndr) mentre uno "colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto" e l'altro "gli dava un forte calcio con la punta del piede". E' quanto si legge nel verbale di interrogatorio di Tedesco del 9 luglio 2018.

"Processo Cucchi. Uduenza odierna ore 11.21 Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi", ha subito scritto su facebook la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria.

"Il 20 giugno 2018 - ha detto il pm - Tedesco ha presentato una denuncia contro ignoti in cui dice che quando ha saputo della morte di Cucchi ha redatto una notazione di servizio". Sulla base di questo atto, il rappresentante dell'accusa ha detto che è stato iscritto un procedimento contro ignoti nell'ambito del quale lo stesso Tedesco ha reso tre dichiarazioni. "In sintesi - ha aggiunto il pm - ha ricostruito i fatti di quella notte e chiamato in causa gli altri imputati: Mandolini, da lui informato; D'Alessandro e Di Bernardo, quali autori del pestaggio; Nicolardi quando si è recato in Corte d'Assise, già sapeva tutto". I successivi riscontri della procura hanno portato a verificare che "è stata redatta una notazione di servizio - ha detto il pm - che è stata sottratta e il comandante di stazione dell'epoca non ha saputo spiegare la mancanza". Sotto processo ci sono Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco, tutti imputati di omicidio preterintenzionale e abuso di autorità, Roberto Mandolini di calunnia e falso, e Vincenzo Nicolardi di calunnia.

 

top