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Mag 27, 2018

 

Arriva Cottarelli, il fiduciario del FMI, già convocato dal presidente

di Luciano Lago

 

Come volevasi dimostrare e come avevamo anticipato non più tardi  di stamattina, il ricatto dei potentati finanziari ha avuto effetto ed il Governo del cambiamento si è arenato sul veto di Mattarella alla nomina del prof. Savona a capo del Dicastero dell’Economia.

Naturalmente nessuno è tanto  stupido per non capire che il veto a Savona proviene da un doppio veto già manifestato riservatamente al presidente Mattarella da parte dei potentati finanziari di Bruxelles, Francoforte e  Washington. Non a caso gli attacchi contro l’Italia erano partiti da più fronti, a partire dai tecnoburocrati della Commissione Europea, da qualificati organi di stampa della Germania, dal New York Times, massimo organo dell’establishment USA.

 

Il presidente Mattarella si è trincerato dietro un preteso formalismo costituzionale che assegna a lui il potere discrezionale di nomina dei ministri ma trascura di considerare il potere del presidente incaricato di indicare i ministri e determinare l’indirizzo politico (art. 92 Costituzione) e l’art. 1 della Costituzione che stabilisce la sovranità popolare.

Bene hanno fatto Salvini e Di Maio a tenere il punto ed a essere intransigenti su tale nomina che rappresentava un possibile punto di svolta sulla politica filo europeista e succube della finanza fin qui portata avanti dai precedenti governi.

 

La svolta più grave è poi venuta subito dopom da parte di Mattarella, il quale, di sua iniziativa, ha convocato per una possibile nomina tal Carlo Cottarelli, notoriamente il fiduciario del Fondo Monetario Internazionale, mai eletto da nessuno, coei vertici din l’incarico di formare un “governo tecnico” o governo del presidente che, come avvenne per il governo Monti, sarà un governo fiduciario dei potentti finanziari che dovrà operare in emergenza sotto il ricatto dello spread, delle agenzie di rating, dei mercati e dei vertici di  Bruxelles, della BCE, del FMI, della Golman Sachs, della JP Morgan ed altri organismi….

In tutto questo c’è però un aspetto positivo: sono cadute finalmente tutte le maschere e finalmente si inizia a capire, a meno che non si sia del tutto ottusi, quali sono i veri poteri decisionali che guidano la politica italiana. Un copione simile a quanto accaduto in Grecia dove il popolo greco aveva votato contro la Toika e le sue aspettatve furono tradite dal premier incaricato Tsipras che si è arreso alla Troika dietro i ricatti della chiusura delle banche.

 

Come conseguenza di quelle scelte, In Grecia adesso si stanno svendendo i porti, le isole e altri asset del paese ai soliti noti delle grandi corportions transnazionali per pagarsi il debito con le grandi banche.

Si manifesta quindi in tutta evidenza quella la dittatura finaziaria europea che rappresenta qualche cosa di più di una macchinazione dei complottisti ma tutto diventa all’improvviso reale e concreto. Lo sosteniamo da molto tempo ed oggi i fatti ci danno ragione.

 

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