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22 maggio 2018

 

La Svezia si prepara alla terza guerra mondiale o al disastro climatico

 

Un opuscolo distribuito in 4,8 milioni di case mostra come contribuire alla "difesa totale" del Paese

 

Mentre le crisi che colpiscono il mondo sembrano sempre più numerose e acute, la Myndigheten för samhällsskydd och beredskap (Msb), l’Agenzia nazionale svedese per le situazioni di emergenza civili, ha deciso di pubblicare  un’edizione rivista di un piccolo manuale di sopravvivenza in caso di guerra o di disastro climatico e ha iniziato a inviarlo a tutte le 4,8 milioni di famiglie del Paese. La prima versione di questo opuscolo risale al 1943, durante la seconda Guerra Mondiale nella quale la Svezia era neutrale, versioni successive sono state pubblicate fino al 1961, l’ultima revisione destinata alla popolazione svedese risale agli anni ’80 e fino al 1991 erano stati pubblicati aggiornamenti destinati ai funzionari governativi locali e nazionali.

 

L’opuscolo di 20 pagine intitolato “Om krisen eller kriget kommer/If crisis or war comes – pubblicato in due versioni: svedese e inglese –  è illustrato con immagini di soldati, carri armati,  aerei e navi da guerra, sirene di allarme e famiglie in fuga dalle loro case e spiega come le persone possono soddisfare i bisogni di base come cibo, acqua e caldo, cosa significano i diversi segnali di allarme significano, dove trovare rifugi antiatomici e come contribuire alla “difesa totale” della Svezia, ma prepara anche prepara anche la popolazione a pericoli come attacchi informatici e terroristici e i cambiamenti climatici e comprende una pagina sull’identificazione delle fake news.

 

Nell’opuscolo di legge: «Sebbene la Svezia sia più sicura di molti altri Paesi, ci sono ancora minacce per la nostra sicurezza e indipendenza. Se sei preparato, contribuisci a migliorare la capacità del Paese di far fronte a una grave tensione».

 

L’ideatrice della revisione dell’opuscolo, Christina Andersson dell’Msb, ha spiegato: «Assistiamo all’aumento delle minacce legate al cambiamento climatico e agli attacchi terroristici, alle pandemie e alla manipolazione dell’informazione. La gente deve essere in grado di affrontare queste sfide». il responsabile del progetto, Dan Eliasson dell’Msb, aggiunge; «La società è vulnerabile, quindi abbiamo bisogno di prepararci come individui. C’è anche un deficit di informazioni in termini di consulenza concreta, che puntiamo a fornire».

 

A molti non è sfuggito che la pubblicazione arriva mentre il dibattito sulla sicurezza – e la possibilità della neutrale Svezia di aderire alla Nato – si è infiammato nel Paese dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 e le recenti incursioni nello spazio aereo e nelle acque territoriali svedesi di aerei e sottomarini russi.

Nel 2017 il governo socialdemocratico svedese ha iniziato a riaumentare le spese militari che avevano subito pesanti tagli, ha organizzato le più grandi esercitazioni militari  degli ultimi 25 anni, ha reintrodotto la leva militare obbligatoria e ha rivelato i piani congiunti con la Danimarca per contrastare gli attacchi informatici e la disinformazione da parte della Russia.

 

L’opuscolo spiega alla popolazione svedese come riuscire a sopravvivere senza riscaldamento e se il cibo diventasse scarso e troppo caro, come preparare e immagazzinare le provviste, come cavarsela senza acqua corrente nei rubinetti o nei servizi igienici e se bancomat, i telefoni cellulari e Internet smettessero di funzionare. Inoltre, la Svezia consiglia ai suoi cittadini di verificare la fonte di tutte le informazioni, avvertendo che «Stati e organizzazioni stanno già cercando di influenzare i nostri valori e il modo in cui agiamo … e riducendo la nostra capacità di recupero e volontà di difenderci».

 

Una pagina parla dettagliatamente dei “consigli per la preparazione in casa” e consiglia di fare scorta di bottiglie d’acqua, indumenti caldi e sacchi a pelo e «cibo non deperibile che può essere preparato rapidamente, richiede poca acqua o può essere mangiato senza preparazione». Mentre avverte che in caso di conflitto armato, «Tutti sono obbligati a contribuire e tutti sono necessari per la “difesa totale” della Svezia» e che chiunque tra 16 e 70 «può essere chiamato a partecipare in caso di minaccia di guerra e di guerra».

 

Eppure la neutralità e la non adesione della Svezia ai due blocchi contrapposti dopo la Seconda Guerra Mondiale  hanno garantito alla Svezia più di 200 anni di pace, anche se la nuova versione dell’opuscolo dell’Msb  ricorda che se il regno scandinavo venisse attaccato (evidentemente dalla Russia) «non ci arrenderemo mai. Tutte le informazioni sull’effetto della resistenza che deve cessare sono false».

 

 

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