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14/03/2018

 

Chi è Mike Pompeo, nuovo Segretario di Stato ed esponente del complesso militare-industriale USA?

 

Ex direttore della CIA, già militare e senatore, con forti interessi nel settore petrolifero

 

«You’re fired!» esclamava Donald Trump ai concorrenti eliminati dal programma televisivo The Apprentice da lui condotto. Più o meno questo era il senso del tweet diffuso ieri mattina attraverso cui il tycoon newyorchese informava del licenziamento praticamente in tronco del Segretario di Stato, Rex Tillerson. L’ex amministratore delegato di Exxon Mobile rimpiazzato da Mike Pompeo. 

 

Ex direttore della CIA, già militare e senatore, con forti interessi nel settore petrolifero. Insomma un esponente di quel complesso militare-industriale che domina la politica statunitense. Di Pompeo l’AntiDiplomatico si era già occupato nel luglio del 2017, allorquando Donald Trump decise riconfermarlo nel ruolo di direttore dell’intelligence a stelle e strisce. 

 

Mike Pompeo: falco, ex direttore CIA, con interessi nel settore petrolifero 

 

Pompeo - scriveva l’AntiDiplomatico nel luglio scorso - è conosciuto negli Stati Uniti per la sua carriera nel comparto della sicurezza nazionale che include la creazione di un’impresa militare nel settore aerospaziale chiamata Thayer Aerospace and Private Security, che ha ottenuto contratti da Boeing per la costruzione di aeromobili e piattaforme aeronautiche alla fine degli anni 90’. 

 

Nel 2006 ha ceduto la sua partecipazione in questa impresa e fondato l’impresa petrolifera oriunda del Kansas, Sentry International, della quale è attualmente presidente. Questa società è in rapida espansione dal 2003 (anno della sua fondazione), grazie alla vendita di impianti di perforazione in Cina, Canada e negli Stati Uniti, sopratutto in zone dove si pratica il fracking come Texas e Oklahoma. 

 

Secondo dati forniti da Open Secrets, il ciclo 2016-2017 campagne elettorali di Mike Pompeo ha ricevuto sostegno finanziario anche da ExxonMobil, espandendo legami e vincoli con il business del petrolio negli Stati Uniti e dei suoi interessi al di là di quei confini.

 

Le sue dichiarazioni al Forum sulla Sicurezza promosso dall’Aspen Institute in Colorado sul lavoro congiunto che sta realizzando la CIA con Colombia e Messico per giungere a un «cambio di  regime» (eufemismo per non dire colpo di Stato) in Venezuela, riaffermano la tradizionale incursione dell’apparato di intelligence statunitense nel rovesciare governi contrari a Washington (come Allende in Cile e Arbenz in Guatemala), così come le ingerenze delle corporazioni che mettono nel mirino il paese con le maggiori riserve di petrolio del mondo, considerato strategico dagli Stati Uniti. 

 

L’Aspen Institute è finanziato dalle fondazioni Ford E Rockefeller, e tra i suoi consiglieri figurano Madeleine Albright e Condoleezza Rice, entrambe segretarie di Stato e criminali di guerra durante le gestioni di Bush figlio e Bill Clinton. 

 

In merito a queste dichiarazioni il presidente Nicolás Maduro ha richiesto una risposta da parte dei governo di Colombia e Messico sul lavoro riferito da Pompeo. 

 

Esponente della linea dura del Partito Repubblicano, si oppose all’accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran durante l’Amministrazione Obama. Ha inoltre difeso il programma di tortura della CIA, i programmi di spionaggio della NSA, il permanere del carcere di Guantanamo e sollecitato l’applicazione della pena di morte per Edward Snowden. 

 

Questa è la seconda dichiarazione di Mike Pompeo sul Venezuela. Lo scorso 11 di maggio ha dichiarato che in Venezuela «il rischio che i collettivi agiscano fuori da ogni controllo aumenta ogni minuto». «Ci sono molte armi da fuoco in circolazione in Venezuela e il rischio è incredibilmente reale e serio, una minaccia per Sudamerica, Centroamerica e non solo Venezuela», aveva aggiunto. 

 

Coadiuvato dal direttore per la sicurezza nazionale Dan Coast, che affermò: «L’impopolare governo autocratico del Venezuela farà ricorso a misure ogni volta più repressive per frenare gli oppositori politici e le proteste di piazza». 

 

 

Non è la prima volta che la CIA - come già dimostrarono Nicaragua, Jugoslavia Siria e Libia - accusa un governo di essere al di fuori della legge e di agire in maniera irregolare nel controllo dell'ordine pubblico come una scusa per finanziare e addestrare gruppi armati provenienti da stati di confine dove hanno centrali operative e basi militari.

 

In uno scenario di guerra irregolare la Colombia sarebbe per il Venezuela come l’Egitto fu per la Libia e Israele per la Siria. 

 

Sanzioni e golpe in Venezuela

 

Il nuovo Segretario di Stato si segnala, inoltre, per il suo impegno nel sabotare la democrazia in Venezuela. Attraverso sanzioni e sostegno ai golpisti a Caracas. In merito alle sanzioni contro il Venezuela, scriveva l’agenzia di stampa spagnola EFE: «Il direttore della Central Intelligence Agency (CIA), Mike Pompeo, ha riconosciuto oggi che i servizi di spionaggio degli Stati Uniti sono alla base di alcune delle sanzioni adottate lo scorso mese contro il governo del presidente venezuelano Nicolás Maduro.

 

Durante una conversazione a margine della conferenza presso l'American Enterprise Institute, il moderatore aveva chiesto a Pompeo di elencare alcune delle situazioni in cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si era mostrato particolarmente interessato rispetto alle relazioni della CIA».

 

Sostegno alle politiche aggressive USA nel mondo

 

Con Tillerson fuori dalla squadra di governo e Pompeo nel ruolo di Segretario di Stato - una sorta di ministro degli Esteri statunitense - Donald Trump troverà maggiore sostegno alle politiche aggressive della sua amministrazione. Dalla questione iraniana alla Russia, passando per Cina, Corea del Nord e la lotta infinita condotta senza esclusione di colpi contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela. 

 

A questo punto sono prevedibili mosse volte al soffocamento economico del Venezuela attraverso l’embargo economico. Così come lo sfociare in una vera e propria guerra commerciale contro la Cina le schermaglie attuali. Visto che come affermano vari analisti nordamericani, Pompeo a differenza di Tillerson, concorda con Trump nel giungere a un confronto diretto con la Cina nel campo commerciale. 

 

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