PIC - Infopal - 29/5/2018 - La forza navale israeliana ha intercettato una barca partita dalla costa di Gaza. martedì, che cercava di rompere l’embargo decennale di Israele sulla Striscia di Gaza. In una dichiarazione, il Comitato Nazionale per l’Embargo su Gaza ha affermato che le navi militari israeliane hanno circondato la barca quasi quattro ore dopo che aveva salpato dalla costa di Gaza. Il giornalista di PIC che ha accompagnato il viaggio da un’altra barca, fino al momento in cui è stato raggiunto il limite della zona di pesca permessa da Israele, ha affermato che l’imbarcazione è stata circondata a circa 11 miglia nautiche dalla costa di Gaza. Tuttavia, il portavoce del comitato Adham Abu Silmiyya ha detto che l’imbarcazione è stata abbordata da quattro navi da guerra israeliane a 14 miglia nautiche dalla costa di Gaza, prima di essere rimorchiata verso il porto israeliano di Ashdod. Il portavoce ha ritenuto Israele “pienamente responsabile” per la sicurezza di tutti a bordo della nave, e ha proseguito con l’esortare la comunità internazionale ad estendere la protezione al popolo palestinese sotto embargo. Martedì, la barca è partita da Gaza portando a bordo 20 passeggeri palestinesi, tra cui studenti universitari, pazienti in cerca di cure all’estero e palestinesi feriti dalle recenti violenze israeliane sul confine Gaza-Israele. Secondo gli organizzatori, il tentativo di martedì per rompere l’assedio coincide con l’ottavo anniversario dell’attacco alla Mavi Marmara (31 maggio 2010), in cui nove attivisti turchi vennero uccisi dalle forze israeliane in acque internazionali (ed un decimo attivista morì poi a causa delle ferite riportate durante l’attacco).

 

Infopal - 29/5/2018 - La barca della speranza portava 35 feriti. Mentre scriviamo Israele l’ha sequestrata, ha sparato, ha bombardato anche il porto di Gaza. A qualche miglio dalla riva ha dirottato su Asdod le barche circondandole con le sue navi da guerra, ha poi arrestato gli occupanti che speravano di raggiungere Cipro per potersi curare. A nulla è valsa la comunicazione che il dr. Medhat Abbas, direttore dello Shifa Hospital, ha dato due giorni fa alla Tv Al Jazeera sperando che rendendo pubblica la missione di salvataggio dei feriti non operabili a Gaza, avrebbe potuto proteggerli dalla furia degli assedianti. 

 

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