palinfo.com - infopal.it - 18/9/2018 - Attacco aereo israeliano uccide 2 giovani palestinesi - Due giovani palestinesi sono stati uccisi, lunedì sera, da un attacco aereo israeliano che ha colpito la provincia di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza sotto assedio. I paramedici della Mezzaluna Rossa hanno estratto i corpi dei due palestinesi uccisi ad est di al-Qarara, in provincia di Khan Younis, dopo che gli aerei militari israeliani avevano colpito l’area. L’esercito israeliano ha impedito alle ambulanze di raggiungere l’area per oltre un’ora. In un comunicato, ha affermato che i suoi aerei da combattimento hanno colpito uomini armati mentre erano vicini alla barriera al confine di Gaza, intenti a piazzare “un oggetto sospetto”.


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18 set 2018

 

Due palestinesi uccisi in raid israeliano

 

Stavano posizionando un oggetto sospetto, dice l’esercito di Tel Aviv, che risponde con un attacco aereo. Poco prima 26 palestinesi erano stati feriti lungo le linee di demarcazione durante una protesta contro l’assedio

 

Roma, 18 settembre 2018, Nena News –

 

Stavano posizionando un oggetto sospetto lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele, dice l’esercito israeliano. Per questo Tel Aviv ha ordinato un raid aereo sulla Striscia. Una reazione sproporzionata, direbbero le organizzazioni per i diritti umani che in questi anni denunciano l’uso eccessivo della forza da parte di Israele.

Il raid ha ucciso i due palestinesi, nel sud della Striscia, vicino al villaggio di Qarara: il ministero della Salute di Gaza li ha identificati, Ibrahim al-Najjar e Muhammad Khader, entrambi di Khan Younis. “I terroristi – scrive in una nota l’esercito – si sono avvicinati alla rete di sicurezza nel sud di Gaza e hanno piazzato un oggetto vicino alla barriera. In risposta, un aereo gli ha sparato contro”. Va ricordato che lungo le linee di demarcazione tra Striscia di Gaza e Israele non vivono civili né sono presenti infrastrutture civili, ma sono esculsivamente pattugliate dai militari di Tel Aviv.

Poche ore prima, nel pomeriggio, una marcia di palestinesi – parte della Grande marcia del ritorno, iniziata il 30 marzo, in occasione della Giornata della Terra – era stata presa di mira dall’esercito che aveva ferito 26 manifestanti nel nord dell’enclave palestinese. Le proteste, dunque, nonostante oltre 180 uccisi e 17mila feriti, proseguono.

Israele sta facendo di tutto per fermarla, compreso un dialogo indiretto con Hamas, governo de facto di Gaza, attraverso l’Egitto. Si parla di tregua vicina: in cambio della fine delle manifestazioni, che rivendicano il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e la fine di undici anni di assedio israeliano della Striscia, Gaza otterrebbe un allentamento del blocco che però viene giudicato debole e che soprattutto lascia in mano israeliana le chiavi dell’enclave. Nena News

 

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