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6 aprile 2018

 

Gaza, riprendono scontri lungo la Striscia Soldati israeliani uccidono 2 palestinesi

 

E' il bilancio provvisorio della nuova giornata della "Grande marcia del ritorno" organizzata da Hamas: sei settimane di proteste indette per rivendicare il diritto al ritorno nelle terre da cui i palestinesi furono espulsi e che si trovano in territorio israeliano, che culmineranno il 15 maggio in coincidenza con la "Giornata della Naqba". L’esercito si aspetta una partecipazione di 50mila persone

 

Sono tornati a protestare lungo la barriera che divide la striscia di Gaza dal territorio di Israele nella “Grande marcia del ritorno” organizzata da Hamas e si contano già le prime vittime. Secondo l’agenzia Wafa un palestinese – Ussama Khamis Qadih, 38 anni – è stato ucciso dai soldati israeliani, a est di Khan Yunis, nel sud dell’enclave, dove da una settimana è in atto la protesta di massa contro le autorità di Gerusalemme: venerdì scorso la prima giornata della Marcia aveva registrato l’uccisione di 21 persone da parte delle forze armate israeliane. L’agenzia palestinese Maan riferisce di un secondo dimostrante ucciso ad est della striscia. Fonti mediche citate dall’agenzia Wafa parlano di 250 feriti. 

Centinaia di palestinesi si sono radunati in diversi luoghi lungo la barriera, nell’ambito delle sei settimane di proteste indette per rivendicare il diritto al ritorno nelle terre da cui furono espulsi e che si trovano in territorio israeliano, che culmineranno il 15 maggio in coincidenza con la “Giornata della Naqba”. Il numero di manifestanti per ora è molto minore rispetto a quello della scorsa settimana, ma secondo le previsioni salirà dopo le preghiere.

L’esercito israeliano si aspetta una partecipazione di 50mila persone alle manifestazioni, in cinque luoghi diversi da nord a sud, di fronte ai reticolati della barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico. La settimana scorsa – hanno ricordato i media – la presenza fu calcolata in circa 30mila persone sempre lungo tutta la Striscia. Come più volte annunciato dall’esercito e dalla leadership della difesa israeliana prima della manifestazione palestinese, lungo tutta la barriera difensiva, sono schierati tiratori scelti – ed anche tank secondo alcuni media – con il compito di impedire l’avvicinarsi ai reticolati dei dimostranti o eventuali irruzioni in territorio ebraico dove i kibbutz e le comunità israeliane sono a poche centinaia di metri.

I dimostranti hanno lanciato sassi e dato fuoco a pneumatici, mentre i soldati israeliani alla barriera di separazione hanno esploso gas lacrimogeni e sparato con munizioni vere. Lo hanno testimoniato giornalisti di AFP sul posto. I manifestanti palestinesi avevano annunciato l’intenzione di dare fuoco a circa 10mila gomme creando così una cortina di fumo. I siti israeliani riferiscono anche di specchi usati per oscurare la visione dei soldati israeliani e di catapulte preparate alla barriera di confine dai palestinesi.

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