MEMO - Infopal - 21/4/2018 - Il costo umano del giro di vite d’Israele contro i manifestanti palestinesi nella Striscia di Gaza occupata è “una crisi su una catastrofe”, ha affermato un alto funzionario delle Nazioni Unite. Jamie McGoldrick, coordinatrice umanitaria per il Territorio palestinese occupato (oPt), ha rilasciato questo giovedì una dichiarazione chiedendo la protezione dei manifestanti palestinesi e “finanziamenti urgenti” per soddisfare “bisogni umanitari critici” generati dal “massiccio aumento” delle vittime dal 30 marzo. “Mentre ci avviciniamo ad un altro venerdì di manifestazioni vicino al recinto perimetrale tra Gaza e Israele, è fondamentale che le autorità israeliane esercitino il massimo riserbo nell’uso della forza per le operazioni di contrasto, in linea con i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale”. Secondo McGoldrick, “i fornitori dei servizi essenziali di Gaza semplicemente non hanno la capacità, al momento, di far fronte alla situazione attuale. La comunità umanitaria è pronta a sostenere lo Stato della Palestina nel soddisfare l’immenso bisogno di cure mediche dei palestinesi a Gaza ed assicurare che siano disponibili protezione e sostegno alla salute mentale”. La dichiarazione delle Nazioni Unite sottolinea che “il gran numero di vittime tra i manifestanti disarmati, inclusa un’alta percentuale di manifestanti colpiti da munizioni letali, ha sollevato preoccupazioni sull’uso eccessivo della forza” da parte dei soldati israeliani.Le Nazioni Unite hanno aggiunto che “il sistema sanitario di Gaza, già sul punto di crollare dopo anni di embargo, divisioni politiche interne palestinesi e ricorrenti escalation d’ostilità, sta lottando per far fronte al massiccio afflusso di vittime”.

 

Quds Press - PIC - Infopal - 21/4/2018 - Secondo fonti mediche palestinesi nella Striscia di Gaza, venerdì sera due Palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane durante la loro partecipazione alla Grande Marcia del Ritorno. 645 sono stati feriti. A migliaia hanno partecipato alla marcia. Il totale delle vittime, dal 30 marzo scorso, data di inizio delle proteste, è salito a 39. I feriti sono 4279. L’esercito di occupazione ha sparato contro i palestinesi che partecipavano alla marcia a est di Jabaliya, provocano la morte di due di loro. I dati rilasciati dal Ministero mostrano che sono 174 i feriti trasportati negli ospedali nella Striscia di Gaza, mentre altri 378 hanno ricevuto un trattamento medico sul posto. 96 civili sono rimasti feriti con proiettili veri, altri 3 con proiettili di metallo rivestiti di gomma e 49 sono rimasti asfissiati dai gas lacrimogeni. Tra i feriti che hanno raggiunto gli ospedali, due sono in condizioni gravi, 45 medie e 34 minori. 4 sono stati feriti al collo e alla testa, uno agli arti superiori, 3 alla schiena e al torace, due all’addome e al bacino, 56 agli arti inferiori.

 

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