PIC - WAFA - Ma’an - Quds Press – Infopal - 30 apr 2018 - Domenica 29 aprile, l’esercito israeliano ha ucciso tre Palestinesi in due aree vicino al confine con la Striscia di Gaza. Un altro è rimasto ferito. L’IOF ha affermato che i palestinesi sono riusciti ad attraversare il muro della separazione e lanciare bombe contro i soldati israeliani che li hanno uccisi immediatamente. Fonti locali hanno riferito che sono stati uditi spari provenienti dalla parte israeliana, a est di Rafah e Khan Younis.


Infopal - 30 apr 2018 - E’ salito così a 4 il numero di vittime del fuoco israeliano nella giornata di venerdì: tre palestinesi sono stati uccisi e 955 feriti dopo essere stati attaccati dalle forze israeliane con munizioni vere e bombe lacrimogene durante le proteste del “Venerdì della Gioventù Ribelle” lungo il confine orientale di Gaza. Tra i feriti, 174 sono stati colpiti da proiettili letali, 129 da gas lacrimogeni, 58 da frammenti di proiettile e 19 proiettili di metallo rivestiti di gomma. Il resto non è ancora stato specificato. Oltre a Oweida, le vittime sono Abdulsalam Baker, 33 anni, Mohammed al-Muqayyad, 21, e Khalil Atallah, 22. Il numero dei manifestanti palestinesi uccisi dagli israeliani dal lancio della Grande Marcia del Ritorno, il 30 marzo, è salito a 46.


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30 apr 2018

 

Uccisi tre palestinesi al confine con Israele

 

Ieri l’esercito israeliano ha sparato alla frontiera: tre morti e un arrestato. Secondo Tel Aviv si è trattato di tentativi di “infiltrazione”. Sale a 47 il bilancio delle vittime nella Striscia dal 30 marzo

 

Roma, 30 aprile 2018, Nena News –

 

Ieri, due giorni dopo il quinto venerdì di Marcia del Ritorno lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele, l’esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi in due diverse occasioni, facendo salire il numero delle vittime nella Striscia, dal 30 marzo scorso, a 47.

Secondo le forze armate di Tel Aviv, ieri due persone – identificate dall’esercito come “miliziani” – hanno tentato di attraversare il confine e lanciato esplosivi ai soldati. Che hanno aperto il fuoco: i due palestinesi sono stati uccisi. Nessuna rivendicazione di azione militare è stata fatta da nessun gruppo palestinese. Identica la dinamica della seconda uccisione: anche in questo caso l’esercito ha parlato di tentativo di infiltrazione lungo il confine meridionale da parte di due persone. Una di loro è stata uccisa, l’altra ferita e arrestata e condotta in un luogo sconosciuto per l’interrogatorio.

Continua a salire il bilancio delle vittime dell’iniziativa popolare lanciata dai comitati della Striscia – e a cui hanno aderito i partiti palestinesi – per commemorare la Giornata della Terra, il 30 marzo, e la Nakba: l’intenzione è proseguire con le manifestazioni alla frontiera e nei campi di tende che sono stati creati in queste settimane fino al 15 maggio, 70esimo anniversario della catastrofe palestinese.

Durante queste settimane 47 palestinesi sono stati uccisi, tra loro due giornalisti e numerosi minorenni, sollevando le critiche delle organizzazioni internazionali e dell’Onu che chiedono a Israele di cessare con l’uso eccessivo della forza contro manifestanti disarmati. Oltre duemila i feriti, molti in modo grave, colpiti alle gambe e all’addome e resi disabili.

Questa mattina il fuoco ha invece avuto come target barche di pescatori palestinesi nel mare di Gaza. La Marina israeliana ha sparato contro dei piccoli pescherecci che si trovavano all’interno delle quattro miglia nautiche unilateralmente imposte da Israele come limite alla pesca palestinese – sebbene gli Accordi di Oslo ne prevedano 20. Non si sono registrati feriti. Nelle stesse ore l’esercito apriva il fuoco su un gruppo di contadini a Khan Yunis, sud della Striscia di Gaza, anche in questo caso nessun ferito. Nena News

 

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