Originale:Venezuelanalysis

El Pais

http://znetitaly.altervista.org

4 maggio  2018

 

La nostra democrazia si occupa di proteggere la nostra gente 

di Nicolas Maduro

presidente del Venezuela.

Traduzione di Susana Urra

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

La nostra democrazia è diversa da qualsiasi altra perché tutte le altre democrazie – praticamente in ogni paese del mondo – sono state create dalle élite per le élite. In queste democrazie, quello che è giusto è ciò che è utile a pochi. Sono democrazie che hanno pregiudizi di classe, dove i molti sono considerati più grandi per numero, ma inferiori per qualità.

Non in Venezuela, però. In Venezuela la democrazia c’è per molti, e ciò che è giusto è una cosa buona per tutto il popolo. E poiché le necessità del popolo subiscono un cambiamento e un rinnovo costante, il nostro è un processo rivoluzionario in uno stato permanente di cambiamento.

Per esempio, 20 anni fa, era molto normale nascere in condizioni ostetriche violente. Nessuno di noi ha mai considerato che al momento della nascita non è soltanto la salute del neonato che  a rischio, ma anche la salute e i diritti della madre e della sua famiglia. La rivoluzione ha cambiato le cose  ed è diventata femminista. Inoltre, ognuno ha deciso di togliere la violenza dal nostro sistema sanitario e di responsabilizzare le donne per mezzo di un programma nazionale per il parto, reso più umano, rispettando il loro progetto personale e le decisioni su come far nascere e crescere i loro figli.

Venti anni fa, prima della nostra rivoluzione bolivariana, era normale sgridare i giovani se erano disoccupati, ed era una convinzione diffusa che i poveri erano poveri perché erano pigri, e quindi si meritavano di avere una salute precaria, salari miseri e nessun tetto sulla testa. Le cose, però, sono cambiate quando siamo arrivati al governo. Abbiamo asserito con fermezza che non è giusto che la gente sia povera se lavorano tutto il giorno. Ecco perché, con le amministrazioni della presidenza di Chávez, abbiamo perseguito politiche di piena occupazione, e perché il mio governo ha dato il via – attraverso una “Carta patria” – a un sistema che ha inserito, digitalmente, tutti gli uomini e le donne del Venezuela, nel piano Chambra Juvenil di occupazione giovanile, per garantire che i nostri giovani avranno accesso a posti di lavoro e a un futuro.

Venti anni fa, abbiamo anche detto che era ingiusto che la proprietà di una casa fosse un sogno impossibile per il popolo e una realtà soltanto per le élite, e quindi abbiamo creato il grande piano abitativo denominato Misión Vivienda che ci ha messo in grado di costruire e di consegnare gratuitamente oltre due milioni di abitazioni di qualità alle famiglie, e  grazie al quale programmiamo di raggiungere 5 milioni di case tra pochi anni.

A partire da quest’anno, attuerò un nuovo piano di Previdenza Sociale, in modo che il Venezuela abbia ancora una volta il genere di istruzione e di assistenza sanitaria che aveva prima della bufera della guerra economica   e che una volta aveva fatto di noi un modello per tutta l’America Latina. Questa Previdenza sociale sarà costruita su un’economia che sia protettiva, stabile, sovrana e fiorente, non soggetta agli alti e bassi dei prezzi del petrolio.

La rivoluzione economica in questo nuovo periodo bolivariano è necessario che sia innovativa e creativa. Abbiamo deciso di reagire al disumano blocco commerciale a cui ci stanno assoggettando i governi degli Stati Uniti e dell’Europa e che ha fatto così male al nostro popolo, con la creazione della prima criptovaluta in assoluto, appoggiata dalle riserve, dall’industria petrolifera, i cui benefici vengono già e immediatamente investiti nelle persone, come abbiamo sempre fatto.

Il motivo è che per noi è una parte essenziale della democrazia che l’economia debba essere al servizio della gente e la gente al servizio dell’economia. Un’economia che è

pura speculazione,  un’economia che non dà la priorità alla prosperità e alla sovranità del popolo, significa carestia oggi e festino domani (ma festino soltanto per l’impero). L’economia è al centro del nostro progetto rivoluzionario, ma nel mio cuore le persone vengono prima di tutto. O l’economia è al servizio del popolo, o è abuso. Per noi Bolivariani, economia significa giustizia e democrazia significa protezione.

In Venezuela usiamo una bella espressione per descrivere i nostri amici: “Mi pana” (amico). Ci sono varie spiegazioni di questo, ma secondo me il motivo è che in questo paese un amico è come un parte di se stesso. E questo è precisamente quella che per noi è la coesistenza democratica per noi Bolivariani. La nostra è una democrazia di amici, perché per noi la Patria è nostra sorella, e altre persone sono parte di noi stesse. Per noi, infatti, ci può essere libertà e democrazia soltanto quando ci sono altri che la pensano in maniera diversa, e uno spazio dove possono esprimere la loro identità e le loro differenze. Ecco perché abbiamo lavorato con passione per la trasparenza, il rispetto e il rispetto da parte degli altri per le leggi elettorali con un occhio alle imminenti elezioni del 20 maggio. La competizione è con altri quattro candidati, ognuno diverso dall’altro, ma tutti rispettosi dell’accordo per le garanzie democratiche, sottoscritto da 14 dei 18 partiti esistenti in Venezuela. Lo svolgimento sarà pulito ed esemplare, come o di più delle molte elezioni a cui i Venezuelani hanno partecipato nei due decenni passati.

Ciò che sta accadendo realmente è che siamo stanchi di vivere in questo maniera polarizzata, e abbiamo deciso di trasformare la violenza politica dei guarimbas (i [barricaderi contrari al governo] in un potere costituito, e di trovarne un’altra all’interno di una Costituzione creata dalla gente per la gente. Ecco perché riesco a capire la disperazione delle élite che hanno passato decenni trasformando le persone in un deposito di populismo, di insulti, di odio e di barbarie. La nostra, d’altra parte, è una democrazia che è orgogliosa di essere popolare, nessun dubbio su questo. E’ una democrazia del popolo.

E’ una democrazia che è anche latino-americana, africana e indigena. Infatti qui in Venezuela abbiamo un rito  e un mito fondatore. Abbiamo Simón Bolívar and Hugo Chávez che non sono nel passato, ma che sono già storia. Essendo storia, sono anche il nostro presente, perché ci forniscono il significato che guida il nostro destino. Siamo una democrazia unica, perché siamo una democrazia di panas: giusti, latino americani, popolari e bolivariani. In questa democrazia l’Altro è la Patria e la Patria è ognuno di noi, qui e ora, che vanno avanti insieme, Come scriveva Pablo Neruda:

“Non credo che ci riuniremo su in alto

Credo che nulla ci aspetti sottoterra

Ma qui sulla terra camminiamo insieme

La nostra unità è sulla terra”

 

nota

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Criptovaluta


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/our-democracy-is-about-protecting-our-people

 

 

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