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sabato 4 agosto 2018 

 

Lula sfida i giudici: «Mi candido alla presidenza»

 

Il partito dei lavoratori ha lanciato ufficialmente la candidatura al voto del 7 ottobre. L'ex capo dello Stato, in cella dal 7 aprile, rischia però di essere escluso perché lo attendono 5 processi

 

Il partito dei lavoratori (PT) ha lanciato ufficialmente la candidatura alle presidenziali del 7 ottobre in Brasile di Luiz Inacio Lula da Silva, che si trova in carcere per una condanna a 12 anni e un mese di detenzione per corruzione.

 

Lula è primo nelle intenzioni di voto con oltre il 30%, secondo i sondaggi, circa il doppio degli sfidanti, e c'è una forte possibilità che la sua candidatura sia invalidata dalla giustizia elettorale: su Lula pendono infatti cinque processi. La legge Ficha limpa impedisce infatti a chi è stato condannato in secondo grado di essere eletto. Il Pt non parla apertamente di alcun piano B, mentre dietro le quinte sarebbe pronto a sostituire Lula l'ex sindaco di San Paolo, Fernando Haddad, ex ministro dell'Educazione nel governo dell'ex presidente. 

 

Oggi è un "super sabato" elettorale in Brasile, perché avviene la candidatura ufficiale di tre candidati di peso in vista del voto, un giorno prima della data limite delle convention. L'ecologista Marina Silva, arrivata terza alle ultime elezioni, è stata nominata dal partito Rede a Brasilia, davanti ai militanti vestiti con magliette verdi. Sempre nella capitale, è diventata ufficiale anche la candidatura dell'ex governatore di San Paolo, Geraldo Alckmin, per il partito social democratico brasiliano (Psdb) di centrodestra.

 

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